Un po' di felicità |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno.
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Titolo originale La pazza gioia.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita martedì 17 maggio 2016.
MYMONETRO
Un po' di felicità
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Pazzi on the road...di Writer58Feedback: 53218 | altri commenti e recensioni di Writer58 |
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domenica 29 maggio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film di Virzì, "La pazza gioia", mi ha lasciato un retrogusto agrodolce. E' un'opera divertente, che mescola in modo equilibrato dramma e commedia, con un buon ritmo ed eccellenti caratterizzazioni. Ambientato in Toscana, narra la vicenda di due donne approdate in una comunità terapeutica per pazienti psichiatrici su ordinanza del tribunale: Beatrice, di ascendenze alto borghesi, mitomane che millanta frequentazioni con i Clinton e con Clooney e Donatella, giovane madre a cui hanno sottratto il figlio per incapacità genitoriale e depressione "maggiore". Le due sono agli antipodi per personalità e caratteristiche -vulcanica, debordante e logorroica Beatrice; schiva, introversa e ripiegata su se stessa Donatella-, ma, in omaggio al principio della "strana coppia" si avvicinano e diventano amiche,dopo un tentativo riuscito di fuga dalla comunità. La loro fuga si risolverà in un viaggio per tutta la Toscana, alla ricerca di un po' di felicità e dei nodi irrisolti che le hanno condotte alla loro condizione attuale... Molti riconoscono in Virzì uno dei maggiori interpreti ed eredi della "commedia all'italiana" dei tempi d'oro. Mi pare, tuttavia, una valutazione un po' riduttiva. Certo, i film di Virzì scandagliano un'Italia provinciale, minore, abbarbicata ai suoi vizi e alle sue mitologie e lo fanno rispettando gli stilemi di una commedia drammatica (dramedy direbbero gli americani con una felice sintesi). Ma Virzì mostra una profondità di analisi e uno sguardo peculiari. Ne "La Pazza gioia" il mondo del disagio psichico e delle istituzioni che lo dovrebbero contenere è rappresentato, tranne qualche passaggio di maniera,in modo sobrio e verosimile. Lo scavo che le due protagoniste riescono ad operare è notevole, Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti forniscono un'interpretazione molto buona misurandosi con ruoli difficili ed evitando forzature retoriche o macchiettistiche. C'è un passaggio nel film che mi è parso illuminante: Beatrice si rifugia a casa di sua madre e, nella grande villa dei genitori, si sta girando un film. Il film è della regista Archibugi, che ha scritto la sceneggiatura di "La Pazza gioia". Oltre ad essere un omaggio metanarrativo, mi è parso che la sensibilità con cui la Archibugi narra vicende di adolescenti e giovani donne si sia saldato con lo sguardo attento di Virzì, che restituisce un ritratto dell'universo femminile toccante e non stereotipo. Uno sguardo sulla sofferenza, sul "mal di vivere" che le istituzioni sedano e controllano, ma a cui non sanno rispondere. Un buon film, tre stelle e mezzo.
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