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Farrah Fawcett

Farrah Fawcett (Ferrah Leni Fawcett). Data di nascita 2 febbraio 1947 a Corpus Christi, Texas (USA) ed è morto il 25 giugno 2009 all'età di 62 anni a Santa Monica, California (USA).

Quell'angelo della Fawcett

A cura di Fabio Secchi Frau

Non è solo Charlie a piangere il suo angelo, ma tutti noi. Quando si parla di Farrah Fawcett si ritorna al passato. Si arriva fino agli Anni Settanta. Gli anni d'oro della discodance, gli anni de La febbre del sabato sera e di quel Tony Manero (alias John Travolta) che sul dancefloor agitava i fianchi in coreografie all'ultima mossa. E c'era anche lei, sorridente, bionda, sexy che da ragazza qualunque diventa una divina icona della cultura pop hollywoodiana, osannata persino da Andy Warhol e sex-symbol di un intero decennio. Tutti la conoscono per il ruolo di quella bellissima agente investigativa che accanto a due bellissime colleghe cercava di sbrogliare i fili di una matassa di crimini che andavano dagli omicidi ai rapimenti, meglio di come avrebbe potuto farlo la polizia! Poi gli anni passano, la bellezza sfiorisce, ma la sua vita no. Si appassiona agli altri, sente di dover restituire qualcosa dopo aver ricevuto tanto... E lo fa. Lo fa fino a quando la vita stessa non le chiede di dare la cosa più importante, che ancora le rimane: se stessa. E la Fawcett accetta, lottando, questo scontro con un cancro che la trasfigura, la fa dimagrire, la mangia pezzo per pezzo e raggiunge il peso di un angelo, quando su un letto d'ospedale, chiude gli occhi e vola via, lontano da noi.

Dal Texas a Hollywood
Figlia di un operaio e di una casalinga, cresce assieme alla sorella Diane Fawcett (che diventerà una graphic artist). Iscrittasi alla W.B. Ray High School del Texas, vince la fascia della più bella ragazza del suo liceo, tutto merito di quei capelli biondi e quel corpo forgiato dall'atletica, sport che suo padre la incoraggia a proseguire. Iscrittasi alla University of Texas, frequenta il corso di microbiologia che poi lascerà per seguire il sogno di diventare un'attrice, qualche anno più tardi. Sogno che fra l'altro aveva già soggiogato la cugina, l'attrice Jan Fawcett. Vincitrice di un contest di bellezza del campus, viene notata da un agente che la spinge a provare la carriera di fotomodella o di attrice. Incuriosita da questa nuova opportunità che le si offre, la Fawcett lascia il campus e decide di trasferirsi a Los Angeles. Inizialmente, guadagna qualche soldo lavorando come come maniquenne e apparendo in qualche spot pubblicitario come quelli per i prodotti Ultra-Brite e lo shampoo-balsamo Wella, infine viene notata da Aaron Spelling, già allora produttore televisivo, che comprende che la bella ragazza del Texas aveva enormi potenzialità e doti recitative abbastanza buone da bucare lo schermo, il tutto ovviamente coadiuvato da quel fisico mozzafiato. È dopo un incontro con la star de La grande vallata(1965), l'attore Lee Majors, che la Fawcett dà un taglio netto alla sua vita di prima. Lascia il suo eterno fidanzato Greg Lott e nel 1969 sposa Majors che diverrà uno dei tanti uomini da lei amati durante l'arco della sua vita, ma anche il co-fondatore della loro casa di produzione Fawcett-Majors Productions. A lui, infatti, dopo il divorzio seguono: l'attore Ryan O'Neal del quale diventa compagna a intervalli (dal 1979 al 1997, dal 2001 al 2005, dal 2006 al 2009) con tanto di nascita di un bambino Redmond James O'Neal, fratellastro dell'attrice Tatum O'Neal che ostacolerà continuamente la relazione del padre con l'attrice; il regista e sceneggiatore James Orr; il campione di tennis Martin Barba; il suo stesso agente Mark Burg e Rick Thurman.

Il debutto francese
La Fawcett debutta cinematograficamente in un film francese Un tipo che mi piace, nel 1969, di Claude Lelouch e già dai suoi primi passi ha da guadagnarsi l'attenzione dell'obiettivo fra due mostri sacri del cinema d'oltralpe: Jean-Paul Belmondo e Annie Girardot. Poi, dopo aver recitato accanto a Mae West e John Huston ne Il caso Myra Breckinridge (1970), l'amico Aaron Spelling la introdurrà nel tubo catodico, inizialmente con qualche piccola parte in telefilm come Strega per amore (1969), Owen Marshall - Counselor at Law (1971) con Susan Sarandon, Uno sceriffo a New York (1974), Marcus Welby (1974) e L'uomo da sei milioni di dollari (1974-1976), preparandosi a lanciare in un ruolo da protagonista la sua galatea.

Il successo di Charlie's Angels
Jill Munroe, ai ragazzi della nuova generazione potrà anche non dire niente, ma negli Anni Settanta, Jill Munroe era il sogno proibito di molti adolescenti statunitensi e dietro quel nome c'era proprio il volto di Farrah Fawcett, impegnata nel telefilm che l'ha consacrata a icona sexy: Charlie's Angels (1976-1980). La Fawcett è infatti una delle tre belle ragazze (le altre erano Kate Jackson e Jaclyn Smith) reclutate come investigatrici private, gli Angeli per l'appunto, dal misterioso Charlie che agiva per mano di David Doyle. Un ruolo che le ha portato molta fortuna e che l'ha vista sfiorare il Golden Globe nel 1976 come miglior attrice in un telefilm. È Farrah quella che tutti vogliono e diventa un fenomeno di massa quando un numero sproporzionato di bambine verranno chiamate come lei a partire dal 1977... e che dire dello storico poster dove è ritratta in un costume rosso fuoco che tutti i teenagers americani avevano attaccato al muro?

Le candidature ai Razzie Awards
All'apice del successo, rifiuta il ruolo da protagonista del film Gioco sleale (1978) che andrà a Goldie Hawn, e accetta invece quello ne Qualcuno ha ucciso mio marito (1978) con Jeff Bridges che ritroverà nel set di Ci penseremo domani (1989). Purtroppo, le scelte cinematografiche della Fawcett sono alquanto discutibili. Recita nel pessimo film di fantascienza di Stanley Donen Saturn 3 (1980) con Kirk Douglas e Havery Keitel, guadagnandosi una nomination come peggior attrice ai Razzie Awards. Replicando poi la candidatura, ma nella categoria peggior attrice non protagonista ne La corsa più pazza d'Americacon Burt Reynolds e Dean Martin.

Le innumerevoli nominations agli Emmy e ai Golden Globe
Vanno meglio invece le scelte televisive. È nominata agli Emmy e ai Golden Globe per il film tv Autopsia di un delitto (1984), viene candidata come miglior attrice protagonista di una miniserie nello stesso anno (il 1986) con ben due film tv Nazi Hunter - The Beate Klarsfeld Story (1986) e Oltre ogni limite (1986), l'anno successivo è ancora sul podio con Poor Little Rich Girl - The Barbara Hutton Story (1987), così come nel 1986 grazie a Small Sacrificies con doppia nomination Emmy/Golden Globe. Sfortunatamente, non ne vincerà mai uno. Grande amica dell'attrice Alana Stewart, recita nel film tv Una strana storia d'amore (1994) e ne Dalva (1996) con Rod Steiger, mentre offre il ruolo più bello della sua carriera, la moglie del predicatore pentecostale Jessie Dewey, con il film L'apostolo(1997) di e con Robert Duvall.

Il cancro e la morte
Dopo qualche apparizione in telefilm come Ally McBeal (1999) e Spin City (2001), la Fawcett accetta di recitare per Robert Altman nel film Il dottor T e le donne (2000), dove è la moglie con la sindrome di Estia del ginecologo Richard Gere. Nominata agli Emmy per un episodio di The Gardian, lascia il cinema e la televisione e si impegna in attività sociali e caritatevoli con la Cancer Society, nonché in associazioni contro la violenza domestica. Partecipa a innumerevoli eventi umanitari e silenziosamente, conduce la sua battaglia più grande, quella contro un cancro al colon che nel 2006 le viene diagnosticato. Inizia il calvario che la porterà da Los Angeles alla Germania. Nel giugno del 2009, il suo grande amore Ryan O'Neal annuncia che la sposerà, ma il rito viene rimandato per un ulteriore aggravamento delle condizioni di salute dell'attrice che, il 25 giugno 2009, si spegne proprio davanti agli occhi di O'Neal in lacrime. «La amavo con tutto il cuore», dirà O'Neal alla stampa. Muore senza aver salutato il figlio, Redmond in prigione per possesso di droga che però è riuscito a chiamare sua madre e a chiederle perdono. A testimonianza dei grandi sforzi contro la malattia della Fawcett, proprio la sua migliore amica Alana Stewart ha firmato un documentario dal titolo Farrah's Story, nel quale viene ripreso ogni momento del trattamento alla quale l'attrice si sottopose. Un angelo molto coraggioso, a quanto sembra.

Ultimi film

Commedia, (USA - 2000), 118 min.
Drammatico, (USA - 1997), 100 min.
Commedia, (USA - 1995), 96 min.
Commedia, (USA - 1989), 118 min.
Drammatico, (USA - 1986), 86 min.
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