stenoir
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venerdì 23 ottobre 2020
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una data storica per la seconda guerra mondiale
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Il giorno è quello del 6 maggio 1938, con Hitler in visita a Roma da Mussolini; gli inquilini di un condominio popolare (così come gran parte della città) si sono mobilitati per andare a rendere gli onori all’ “illustre” ospite. Tra i pochi rimasti nello stabile una casalinga frustata, come potevano essere gran parte delle donne di casa ai tempi, e un omosessuale (Loren e Mastroianni in stato di grazia e a dir la verità non una novità). Un merlo, scappando dalla gabbietta della casa della Loren, finirà per farli incontrare, conoscere e insieme, passare questa giornata particolare.
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mariaflavia
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mercoledì 11 gennaio 2017
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un film delicato e sottilmente sovversivo
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Quadro d'autore sulla quotidianità italiana ai tempi del fascismo, quando l'omologazione era una virtù e la sensibilità un vizio. Penetranti i dialoghi tra i due protagonisti, vittime privilegiate del regime: una donna e un gy. Nel corso "di una giornata particolare" essi indagano il senso di una vita intera. Esclusi dalla vita politica e sociale, la donna e il gay anzichè partecipare alla parata in onore di Hitler, in disparte preparano la loro azione sovversiva, suggellata da una loro improbabile unione carnale, ribelle provocazione all'ideologia dell'ipocrisia fascista. Un film delicato e sottilmente sovversivo, custode di una feroce critica ad ogni forma di totalitarismo.
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Quadro d'autore sulla quotidianità italiana ai tempi del fascismo, quando l'omologazione era una virtù e la sensibilità un vizio. Penetranti i dialoghi tra i due protagonisti, vittime privilegiate del regime: una donna e un gy. Nel corso "di una giornata particolare" essi indagano il senso di una vita intera. Esclusi dalla vita politica e sociale, la donna e il gay anzichè partecipare alla parata in onore di Hitler, in disparte preparano la loro azione sovversiva, suggellata da una loro improbabile unione carnale, ribelle provocazione all'ideologia dell'ipocrisia fascista. Un film delicato e sottilmente sovversivo, custode di una feroce critica ad ogni forma di totalitarismo.
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luigi chierico
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domenica 8 maggio 2016
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da ricordare
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E’il 6 maggio del 1938.Un documentario storico,memorabile e ben fatto precede per qualche minuto il film bellissimo, toccante,che non è l’apoteosi della guerra ma dell’amore inteso nel suo più vasto concetto.In un modestissimo appartamento vivono Emanuele ed Antonietta con i loro 6 figli ed una gracula religiosa,una famiglia perfetta,osservante della disciplina pretesa dal fascismo che attende da loro un settimo figlio!un’uccello in gabbia che tenta di volar via,in cerca della libertà . l grande stabile,ripreso ottimamente dall’attento regista Ettore Scola,abita Gabriele,un modesto impiegato radiocronista dell’ EIAR,licenziato ed in attesa di essere inviato al confino.La colpa?è un omosessuale in una nazione in cui è d’obbligo essere maschi con la M di Mussolini!La sua tendenza è pericolosa per il futuro dell’Italia come della Germania,questi elementi vanno uccisi ordinerà Hitler che non ha mai avuto un figlio:ironia della sorte? Anche Gabriele ha diritto d’amare e per questo ha una pistola sul suo tavolo ;“stavo per commettere una fesseria,è così che si dice”confessa al suo compagno.
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E’il 6 maggio del 1938.Un documentario storico,memorabile e ben fatto precede per qualche minuto il film bellissimo, toccante,che non è l’apoteosi della guerra ma dell’amore inteso nel suo più vasto concetto.In un modestissimo appartamento vivono Emanuele ed Antonietta con i loro 6 figli ed una gracula religiosa,una famiglia perfetta,osservante della disciplina pretesa dal fascismo che attende da loro un settimo figlio!un’uccello in gabbia che tenta di volar via,in cerca della libertà . l grande stabile,ripreso ottimamente dall’attento regista Ettore Scola,abita Gabriele,un modesto impiegato radiocronista dell’ EIAR,licenziato ed in attesa di essere inviato al confino.La colpa?è un omosessuale in una nazione in cui è d’obbligo essere maschi con la M di Mussolini!La sua tendenza è pericolosa per il futuro dell’Italia come della Germania,questi elementi vanno uccisi ordinerà Hitler che non ha mai avuto un figlio:ironia della sorte? Anche Gabriele ha diritto d’amare e per questo ha una pistola sul suo tavolo ;“stavo per commettere una fesseria,è così che si dice”confessa al suo compagno.Il caso vuole che la casalinga Antonietta costretta a casa incontri Gabriele.Di improvviso si squarciano le nubi,un raggio di luce vien fuori dagli occhi tristi di Antonietta nata per mettere al mondo dei figli,non soggetto di desiderio ma d’uso.I capelli in disordine vengono ricomposti,resta con la vestaglietta indossata alle 5 del mattino,per essere tolta solo all’ora di andare a dormire,o per obbedire alla volontà del marito,fascista anche a letto.Sophia Loren non ha bisogno di essere sciantosa per essere bellissima ed apprezzata come in tanti noti film,anzi è sublime quando è Antonietta,Cesira in “La ciociara”,Filumena Marturano in “Matrimonio all’italiana” o Adelina in “Ieri oggi e domani”.La fotografia perfetta, tanta luce negli interni come negli esterni,i volti di Gabriele ed Antonietta, la coppia Mastroianni e Loren sono luminosi,affinché la giornata particolare per lo spettatore resti solo quella di due solitudini che si incontrano nel silenzio che fa dire a Gabriele”Vuoi gridare ma non ci riesci perché ti manca il respiro”. Nel giorno in cui due uomini stanno per far mutare il corso della Storia, un uomo ed una donna sono sul punto di far mutare il corso della loro vita,delle loro scelte, due anime sull’orlo del vuoto si incontrano sulla terrazza, alla luce del sole lei stende candidi panni, è.il candore e l’innocenza di un momento d’amore nella vita di entrambi sul punto di trasgredire alla luce del sole,e avvolti nella purezza si tendono una mano,sembra un fallimento mentre nell’abbraccio c’è tanta infinita gratitudine, sembra un fallimento invece ecco arrivare qualcosa: la gratitudine. Un abbraccio negato,respinto, è ritrovato, un’offesa diventa un perdono, un comprendersi sino in fondo, là dove né marito né figli sono in grado di giungere. Tutto questo trionfo di sentimenti mentre si ascolta la radiocronaca della parate e delle manifestazioni con enfasi per “la sorella Germania”. Un giorno, solo uno, che solo Gabriele ed Antonietta non dimenticheranno. Il regista con il contributo della grande attrice svela sul suo volto l’infinita tristezza di un addio dinanzi ad una finestra ricca di fiori che si affaccia sul mondo: sugli eventi che seguiranno, l’addio tra le lacrime a Gabriele,un grande Marcello, un “Bell Antonio”, un ritorno alla squallida routine della vita famigliare ed a quella che sarà l’atrocità della Seconda guerra mondiale.,
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caramella55
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giovedì 21 gennaio 2016
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bellissimo!!!
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Ho visto questo film in occasione della commemorazione del regista. L'ho trovato bellissimo, caratterizzazione psicologica dei personaggi fantastica.
Mastroianni fantastico, ottima anche l'interpretazione della Loren, che non è fra le mie attrici preferite.
Quadro chiarissimo dell'epoca fascista in tutte le sue sfumature.
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giorpost
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giovedì 21 gennaio 2016
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quando l' italia era la mecca del cinema
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Nel 1977 Ettore Scola dirige i due attori italiani più rappresentativi dell' epoca in un film audace e riflessivo sul fascismo e la solitudine. Una giornata particolare racchiude, infatti, gli elementi caratterizzanti dell' italico pensiero del primo Novecento (e non solo) insieme ad una rappresentazione della tipica famiglia italiana. Per chi, come me, è nato al Sud, vedere un nucleo familiare composto dai coniugi più sei figli non suscita sorpesa e non appare come novità in quanto anche nel Dopoguerra c' era l' abitudine di "sfornare" eredi in quantità industriale; la differenza, semmai, stava nelle motivazioni: mentre durante il ventennio si procreava per raggiungere i famosi sussidi, negli anni seguenti era diventato uno status sociale che dimostrava fertilità e stabilità per l' uomo e dava occupazione alle massaie altrimenti inoperose nella società iper-maschilista di quei decenni.
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Nel 1977 Ettore Scola dirige i due attori italiani più rappresentativi dell' epoca in un film audace e riflessivo sul fascismo e la solitudine. Una giornata particolare racchiude, infatti, gli elementi caratterizzanti dell' italico pensiero del primo Novecento (e non solo) insieme ad una rappresentazione della tipica famiglia italiana. Per chi, come me, è nato al Sud, vedere un nucleo familiare composto dai coniugi più sei figli non suscita sorpesa e non appare come novità in quanto anche nel Dopoguerra c' era l' abitudine di "sfornare" eredi in quantità industriale; la differenza, semmai, stava nelle motivazioni: mentre durante il ventennio si procreava per raggiungere i famosi sussidi, negli anni seguenti era diventato uno status sociale che dimostrava fertilità e stabilità per l' uomo e dava occupazione alle massaie altrimenti inoperose nella società iper-maschilista di quei decenni. Dunque un primo livello narrativo l' abbiamo già trovato, ma sullo sfondo dell' incontro tra Antonietta e Gabriele c' è quella giornata storica della visita di Hitler in Italia con l' adunata di Roma che coinvolse quasi tutta la cittadinanza, in un clima tossico nel quale si mischiarono i sentimenti contrastanti di chi era apertamente a favore del Duce e del suo alleato e chi, invece, nascondeva un profondo disgusto per tutto quanto stava accadendo, un disprezzo talvolta sopito al punto che nemmeno ci si accorgeva di avere, soprattutto se la scolarizzazione era scarsa e a malapena si era letto un libro in tutta la vita, come proprio nel caso della casalinga interpretata da una strepitosa e commovente Sophia Loren. Ma è nel mezzo del cammino che troviamo il punto della narrazione, il suo centro e, inevitabilmente, anche la sua conclusione: l' omosessualità del dirimpettaio Gabriele, conosciuto per volere del destino o, semplicemente, per volere (e volare) di un pappagallo goffamente fuggito dalla gabbia e che, dopo un breve volo di crisalide, si appollaia fuori al balcone di un uomo che sta metidando di farla finita. Le vite di questi due individui, socialmente diversi ma tanto affini in fatto di sensibilità, si intrecciano e si legano nell' arco di un sabato, un giorno che è un arco temporale sufficiente ad entrambi per conoscersi e confessarsi l' inconfessabile, quello che nemmeno un marito assente e troppo preso dai suoi interessi riuscirebbe a capire e, dall' altro capo, quanto non è riuscito a tenere segreto per evitare una deportazione immediata nell' ultimo treno della sua esistenza.
Questo è un capolavoro, un' opera colma di raffinatezza, uno sguardo su noi stessi: Vi confesso che nel vedere per la prima volta questa pellicola ha suscitato in me forti sensazioni, un turbinio di riflessioni su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Tutti noi abbiamo le nostre convinzioni, ma spesso non riusciamo a immedesimarci nell' altro, non guardiamo che con occhi nostri il mondo che ci circonda. Qualcuno afferma che l' omosessualità sia una sorta di patologia, altri che deriva da un' infanzia difficile ove la figura maschile, paterna, è venuta a mancare e quando Gabriele (un Marcello Mastroianni anch' egli in stato di grazia) racconta il passato alla vicina di casa e si evince che suo padre aveva abbandonato la famiglia al suo destino, viene innescata l' ennesima riflessione nello spettatore. Una risposta non possiamo darla, forse nemmeno è giusto cercarla ma il personaggio Gabriele sembra voglia comunicare proprio questo, una sorta di insofferenza non tanto nei confronti di un regime che detesta e che sta per condannarlo, ma sul fatto che non riesce a provare attrazione per una donna tanto bella quanto in possesso di una dolcezza che ammalierebbe qualsiasi cuore.
Il prologo documentaristico della venuta del Fuhrer, l' opera ambientata tra due appartamenti ed un cortile, la lunga sequenza iniziale del risveglio e della colazione della famiglia di Antonietta, la radiocronaca incessante in sottofondo della "sfilata", la portinaia baffuta che si impiccia dei fatti altrui (come ancora accade nei condomini italiani), la maestosa regia e la radiosità dei primi piani dei due grandi attori consegnano il film alla Storia del Cinema.
Quando l' Italia era la Mecca del Cinema e il Cinema era narrazione della Storia.
Voto: 9
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fabio1957
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mercoledì 27 maggio 2015
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bello
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La trama la conoscono tutti, visto che il film è vecchio e passato in Tv parecchie volte,ma mantiene intatto il suo fascino.La recitazione di Mastroianni e della Loren è maiuscola.Il confronto tra l'ingenua, ma sincera casalinga repressa,insoddisfatta sottomessa e l'omosessuale ghettizzato e poi confinato dal regime, si consuma attraverso vivaci battibecchi,lazzi,provocazioni e infine amore,insolito,particolare,unico e brevissimo,ma che servirà a dare coscienza alla protagonista.
Bello
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minnie
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mercoledì 25 marzo 2015
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un film sempre attuale
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bari, mercoledì 25 marzo 2015 - Qual è il segreto dei grandi romanzi? come pure dei grandi film? L'ha sottolineato Ettore Scola nella lezione magistrale che ha tenuto martedì 24 marzo alla sesta edizione del Bifest, in corso in questi giorni a Bari, con un parterre di ospiti degno degli Oscar. Il segreto è che sono sempre attuali e che poi possono essere riconsiderati a seconda dei momenti della vita in cui li si rivede. Prendiamo questo film, che ormai sta per raggiungere i suoi primi 40 anni: "Volevo fare un film, oltre che sulla particolare giornata di un incontro sciagurato dal punto di vista storico, per denunciare la condizione degli omosessuali e la condizione della donna".
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bari, mercoledì 25 marzo 2015 - Qual è il segreto dei grandi romanzi? come pure dei grandi film? L'ha sottolineato Ettore Scola nella lezione magistrale che ha tenuto martedì 24 marzo alla sesta edizione del Bifest, in corso in questi giorni a Bari, con un parterre di ospiti degno degli Oscar. Il segreto è che sono sempre attuali e che poi possono essere riconsiderati a seconda dei momenti della vita in cui li si rivede. Prendiamo questo film, che ormai sta per raggiungere i suoi primi 40 anni: "Volevo fare un film, oltre che sulla particolare giornata di un incontro sciagurato dal punto di vista storico, per denunciare la condizione degli omosessuali e la condizione della donna". Ebbene, la vicenda di Antonietta e Gabriele, si sa, si riferiva al 1938, però se pensiamo che oggi un ragazzo a Torino viene picchiato sul tram perché omosessuale e che le donne sono spesso vittime di violenze domestiche, ecco che un film come questo, presentato tra l'altro nella splendida edizione restaurata, torna di attualità. E' sempre valido. Si presta a molteplici letture, nel segno dell'impegno. Scola non ha deluso di certo coloro che lo hanno visto sempre come un portavoce dei principi di giustizia e libertà e ha invitato i giovani presenti - "molto numerosi, molto attenti, sempre in giro fra le sedi del Festival, siete impegnati, bravi!" - ad agire, a fare per il bene del Paese, a rinnovare davvero ("con come quelli che vedo ora al governo") come hanno fatto i ragazzi della sua generazione che hanno raccolto il testimone dai padri che hanno combattuto il nazifascismo. Un messaggio che traspare da tutti i suoi film, tutti impegnati, da "C'eravamo tanto amati" alla "Terrazza" alla "Famiglia", il cui protagonista, un professore disilluso, aveva fatto tanto arrabbiare il presidente Pertini. Film a cui un francese come Annaud (classe 1943) ha reso omaggio.
Tutto è politica, anche la narrazione di un vicenda piccola, privata, ma dietro la qale si nasconde tutta la tragedia di un Paese, con quel personaggio della portiera che si fa portavoce di un perbenismo ottuso e stupido. "Una giornata particolare" è un gioiello, è l'esempio di come si possa prendere spunto da qualsiasi fatto per raccontare una visione più ampia. Ed è l'assunto che caratterizza i grandi registi degli anni Trenta del secolo scorso (se pensiamo che Scola è nato nel 1931, Edgar Reisz nel 1832 e Costa Gavras nel 1933), tutti eccezionalmente presenti al Bifest, insieme a Wajda, Alan Parker e a Margarethe von Trotta e meritoriamente premiati e applauditi. Tanti gli aneddoti che Scola ha regalato dal palco del Petruzzelli come quello su Marcello Mastroianni che aveva sempre le tasche pesanti e rigonfie: "Ma cos'hai, gli chiesi un giorno che eravamo a Chicago: e lui mi disse che erano gettoni. Passava la vita al telefono. Chissà con il telefonino che avrebbe fatto, forse sarebbe morto prima visto che lo avrebbe sempre tenuto all'orecchio..." Giornate particolari anche quelle che stiamo vivendo a Bari.
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renato c.
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martedì 6 gennaio 2015
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un bell'afffresco
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Bellissimo film che, narrando una vicenda privata di due persone durata un solo giorno, fa un magnifico quadro di un’epoca: quella del “ventennio”. Il giorno era davvero particolare in quanto è stato quello della visita di Hitler in Italia che ha suggellato l’alleanza tra Italia e Germania e di cui Mussolini non si rendeva conto che, firmando quel patto, firmava la propria condanna a morte! (Oltre a quella di altri milioni di Italiani!). La figura del marito della Loren descrive perfettamente quanto, salvo non molte eccezioni, il popolo italiano fosse inquadrato dal regime! Tutti all’adunata, le donne anziane che non potevano partecipare mettevano il disco “Giovinezza”; alcune che non l’avevano visto da vicino chiedevano se Hitler era bello, insomma tutti entusiasti del duce e del führer! Il personaggio interpretato da Sophia Loren descrive una donna che non va all’adunata, non perchè fosse contro il regime che invece accettava ma che con sei figli, aveva troppo lavoro da fare in casa.
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Bellissimo film che, narrando una vicenda privata di due persone durata un solo giorno, fa un magnifico quadro di un’epoca: quella del “ventennio”. Il giorno era davvero particolare in quanto è stato quello della visita di Hitler in Italia che ha suggellato l’alleanza tra Italia e Germania e di cui Mussolini non si rendeva conto che, firmando quel patto, firmava la propria condanna a morte! (Oltre a quella di altri milioni di Italiani!). La figura del marito della Loren descrive perfettamente quanto, salvo non molte eccezioni, il popolo italiano fosse inquadrato dal regime! Tutti all’adunata, le donne anziane che non potevano partecipare mettevano il disco “Giovinezza”; alcune che non l’avevano visto da vicino chiedevano se Hitler era bello, insomma tutti entusiasti del duce e del führer! Il personaggio interpretato da Sophia Loren descrive una donna che non va all’adunata, non perchè fosse contro il regime che invece accettava ma che con sei figli, aveva troppo lavoro da fare in casa. E trovava anche giusta la condizione della donna casalinga e procreatrice, desiderava quasi il settimo figlio per avere l’esenzione dalle tasse ed il premio del regime alle famiglie numerose! Il personaggio invece interpretato da Mastroianni, era esattamente l’opposto; pagava la tassa sul celibato e, in quanto omosessuale, destinato al confino! Ovviamente non partecipava all’adunata, ed il caso ha voluto che proprio in quel giorno sia lui che la Loren si trovassero da soli nel palazzo (eccezione fatta per l’antipaticissima e pettegola portiera!) e si incontrassero! La Loren avendo un marito comandante e prepotente e vedendo invece in Mastroianni una persona gentile ed affettuosa, se ne innamora, ed ha anche un rapporto con lui nonostante le tendenze di quest’ultimo che dice che adeguarsi alla mentalità degli altri è sbagliato! La sera stessa comunque arrivano le persone a prelevarlo e portrlo al confino! Bello il contrasto tra la vicenda dei due protagonisti ed il continuo sottofondo delle radio che descrivono la visita di Hitler a Roma.
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angelo umana
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martedì 30 settembre 2014
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una giornata fatidica, indimenticabile
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In film precedenti i due mostri sacri del nostro cinema, Loren e Mastroianni, avevano interpretato commedie all’italiana piene di trovate, rivedendo le quali si sorride un po’ e si constata come il tempo è passato, sembrando esse un po’ naif. In “Una giornata particolare” del 1977 è diverso il regista, Ettore Scola, che fa dire e fare ai due qualcosa di molto lontano da quelle commedie, un film intimista, due persone di vita e di estrazione diverse che s’incontrano, comunicano e si ritrovano infine più vicine di quanto le convenzioni sociali farebbero pensare. Va detto che i due interpretano fedelmente la parte assegnatagli, pure se in qualche momento viene fuori la loro personale vena istrionica.
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In film precedenti i due mostri sacri del nostro cinema, Loren e Mastroianni, avevano interpretato commedie all’italiana piene di trovate, rivedendo le quali si sorride un po’ e si constata come il tempo è passato, sembrando esse un po’ naif. In “Una giornata particolare” del 1977 è diverso il regista, Ettore Scola, che fa dire e fare ai due qualcosa di molto lontano da quelle commedie, un film intimista, due persone di vita e di estrazione diverse che s’incontrano, comunicano e si ritrovano infine più vicine di quanto le convenzioni sociali farebbero pensare. Va detto che i due interpretano fedelmente la parte assegnatagli, pure se in qualche momento viene fuori la loro personale vena istrionica.
Antonietta Tiberi è la schiava di casa, come una volta ce n’erano tante, più di oggi: lo è del marito – dirà “Mio marito con me non parla, ordina, di giorno e … di notte” - e dei sei figli, abituati a trovare tutto pronto, di quelli che danno per scontato che spetta alla mamma sbrigare ogni cosa in casa. Gabriele invece è un uomo solo, abita nell’appartamento che ha la finestra di fronte e si è trasferito in quel popolare e popolato caseggiato da soli due mesi. Lei poco istruita e ligia al regime del tempo, con il marito usciere in un ministero non poteva essere altrimenti, ha in casa un libro autocelebrativo dedicato dal duce alle casalinghe di allora, con le sue foto in posa e le sue frasi famose, tipo “Inconciliabile con la psicologia femminile, il genio è soltanto maschio”. Lui è colto, gentile e fantasioso, alla casalinga non par vero che un uomo così possa esistere: annunciatore alla radio nazionale ne è stato estromesso ufficialmente per le sue “tendenze depravate”, è omosessuale
e destinato al confino per sospetto antifascismo.
E’ il 6 maggio 1938, dal caseggiato parte una fiumana di gente vestita di nero o con la divisa delle grandi occasioni: Hitler è venuto in visita ufficiale al duce e Roma è deserta, tutti raccolti dove i due “grandi uomini” celebrano la loro alleanza, parate militari e mostra di uomini e mezzi. Bella la quasi complicità che si crea tra chi resta, nel silenzio. “Galeotto” della conoscenza tra i due è il pappagallo di Antonietta che vola via, proprio sulla finestra di Gabriele. “L’oselin volea volare, l’oselin della comare”: Antonietta aveva proprio bisogno di quel “volo”, una nuova conoscenza che la facesse uscire mentalmente dalle solite quattro mura. Gabriele le rivela di essere “né marito né padre né soldato”, dunque fuori dai canoni comuni di allora; le regala il primo libro che lei comincia subito a leggere, “I tre moschettieri” e la convince che non è l’inquilino del 6° piano ad essere antifascista ma che è il fascismo ad essere anti-inquilino del 6° piano... Non è casuale che appena sola a casa, quando i suoi se ne sono andati, le capiti tra le mani il fumetto di uno dei suoi ragazzi, “Il libro dei Pigmei” dove una vignetta recita “se delle bestie così piccole debbono fare delle bestialità così grandi…”. All’inizio del film il regista mette cinque minuti buoni di filmati autentici di quel giorno e nel silenzio del caseggiato riecheggiano le frasi tronfie di retorica pronunciate alla radio in occasione di quella visita di Stato: “fieri della loro marziale bellezza, capo dal genio indiscusso, urbe ammantata di tricolore, virile volontà di pace, magnifica realtà dell’Italia fascista, solenne marziale e vibrante di romano orgoglio”.
Non meno entusiastici, seppure fallaci, sono i commenti del marito di lei al ritorno dal grande ritrovo, “giornata fatidica, indimenticabile, fra venti o trent’anni (rivolto ai figli) potrete dire c’ero anch’io” e“l’alleato ce lo siamo saputi scegliere”. Nel dopocena dirà pure ad Antonietta, con l’aria dell’uomo che può disporre dell’accessorio-moglie, “se nasce il settimo lo chiamiamo Adolfo”, ma lei sembra già voler percorrere altre strade di vita, la giornata particolare con Gabriele le ha fatto intravedere un mondo da esplorare.
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[+] inconciliabile con la psicologia femminile...
(di angeloumana)
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luigi chierico
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sabato 20 settembre 2014
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irripetibile
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Bastano soltanto tre personaggi, tre figure, tre attori a fare di un grande un film, un film particolare, soprattutto se alla regia,dietro la macchina da presa, c’è Ettore Scola.
Tre personaggi a rappresentare i milioni di Italiani del giorno della visita del Fuhrer a Roma, ricevuto dal Duce con tutti gli onori. Dietro il Fuhrer ed il Duce si nascondono i noti nomi dei due che hanno avuto la pretesa di cambiare il mondo, contro ogni legge storica ed umana: Adolf Hitler e Benito Mussolini. Siamo nel 1938 alla vigilia della Guerra lampo (blitzkrieg) e tutti volenti o nolenti osannano. Roma a stento contiene la folla presente e le forze armate delle due nazioni venute a dar prova di forza obbedienza ed efficiente organizzazione.
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Bastano soltanto tre personaggi, tre figure, tre attori a fare di un grande un film, un film particolare, soprattutto se alla regia,dietro la macchina da presa, c’è Ettore Scola.
Tre personaggi a rappresentare i milioni di Italiani del giorno della visita del Fuhrer a Roma, ricevuto dal Duce con tutti gli onori. Dietro il Fuhrer ed il Duce si nascondono i noti nomi dei due che hanno avuto la pretesa di cambiare il mondo, contro ogni legge storica ed umana: Adolf Hitler e Benito Mussolini. Siamo nel 1938 alla vigilia della Guerra lampo (blitzkrieg) e tutti volenti o nolenti osannano. Roma a stento contiene la folla presente e le forze armate delle due nazioni venute a dar prova di forza obbedienza ed efficiente organizzazione. C’è al mondo Gabriele, un modesto impiegato radiocronista dell’ EIAR (l’attuale RAI per intenderci), licenziato, che fa paura,occorre mandarlo al confino,renderlo innocuo: è addirittura un OMOSESSUALE !,in una nazione in cui è d’obbligo essere maschi con la M di Mussolini !.
Prolifici come in Germania per “produrre uomini” da mandare in guerra,mentre l’America ritiene meglio produrre armamenti, ci vuole meno tempo, sono sostituibili e nessuno li piange! Una data storica quindi quella del 6 maggio 1938 per i 2 Capi di Stato dittatori,UNA GIORNATA PARTICOLARE per il modesto impiegato Gabriele e Antonietta, la sciatta moglie-macchina di Emanuele, madre di 6 figli alla data del 6-5-38. Non conta nulla sapere come queste due vite, pur abitando nello stesso stabile,si incontrino dopo tanto tempo; importa vivere e partecipare con loro alle profonde emozioni,delusioni,illusioni,speranze. Due anime sull’orlo del vuoto si incontrano, nello stendere i panni al sole si stendono una mano,sembra un fallimento invece ecco arrivare qualcosa: la gratitudine. Un abbraccio negato, respinto, è ritrovato,un’offesa diventa un perdono,un comprendersi sino in fondo,là dove né marito né figli sono in grado di giungere.
Tutto questo mondo interiore,nascosto,taciuto esplode tra 2 persone Antonietta e Gabriele a dispetto di un fanatico marito Emanuele,corso con tutti i suoi figli,nelle divise d’obbligo,a dare il loro contributo,anche correndo,al buon esito dell’imponente manifestazione.
Sophia Loren,nelle vesti della modesta ed insignificante casalinga,rimasta con piacere a casa a mandare avanti la baracca, a dispetto di chi è andato a mostrare le mostrine,indossando una vestaglietta 100 usi, i capelli appena raccolti, arruffati, è la donna più bella del mondo!
Non ha bisogno di essere sciantosa per essere bella ed apprezzata come in tanti noti film,anzi è sublime quando è un’Antonietta come in “La ciociara” in “Matrimonio all’italiana”nel primo episodio di “Ieri oggi e domani”.
Marcello Mastroianni tanto bravo nelle commedie come nei film drammatici e meglio ancora in quelli romantici, indimenticabili per es. ”Le notti bianche” e “Fantasma d’amore”, questa volta sembra impacciato nel ricoprire la parte di un omosessuale. Troppo bello,troppo galante,troppo esuberante nella sua mascolinità per accettare di dover respingere una signora,stanca,delusa,privata dell’amore e di ogni sentimento che gli si offre con slancio nel 1938, nel giorno del 6 Maggio giorno in cui l’entusiasmo fa suonare tutte le corde, anche le più arrugginite, come crede il Duce nel vedere il suo popolo esuberante dominare la scena, così come si ascolta nella radiocronaca che tutti sono chiamati ad ascoltare,a rischio di essere denunciato di defezione.chibar22@libero.it
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