Titolo originale | I'm Thinking of Ending Things |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Charlie Kaufman |
Attori | Toni Collette, Jessie Buckley, Jesse Plemons, Jason Ralph, David Thewlis Abby Quinn, Colby Minifie, Hadley Robinson, Guy Boyd, Ashlyn Alessi, Gus Birney, Anthony Robert Grasso, Teddy Coluca, Oliver Platt, Frederick Wodin, Ryan Steele, Unity Phelan. |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,73 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 agosto 2020
Una coppia si organizza per partire insieme e fare una vacanza on the road. Ma le cose non andranno lisce come previsto. Il film ha ottenuto 1 candidatura a ADG Awards, 1 candidatura a NSFC Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Una donna si ritrova a dover affrontare un'inaspettata deviazione del suo viaggio mentre cerca di capire come rompere con il suo ragazzo e ripensare la sua vita.
scrivere una recensione di questo film è compito degli addetti ai lavori,la sola visione destabilizza lo spettatore,opera immensa o confusione totale? quando s'incappa in questo prodotto tratto da un romanzo (e me lo immagino il libro!!!!) si rimane sbalorditi,le sole citazioni dei dialoghi inducono ad una riflessione profonda sul senso della vita e affini,capire appieno il senso della pellicola [...] Vai alla recensione »
Sto pensando di finirla qui, l'ultimo film scritto e diretto da Charlie Kaufmann, riesce a coinvolgere gli spettatori grazie a immagini ed emozioni, in cui ogni cosa diventa ambigua e dove il muro che separa la finzione – ciò che crediamo di vedere – dalla realtà – ciò a cui in verità stiamo assistendo – si sgretola sempre di più.
Tra onirico e memoria, un Kaufman ormai completamente maturo abbraccia totalmente il surrealismo introspettivo, guidandoci, o meglio, facendoci perdere, nei meandri della psiche sua (?) di un inserviente, che vive costantemente nel limbo di ricordi e riflessioni. Un limbo che nello scorrere dei minuti dopo la visione della pellicola, diverrà il nostro, cercando di comprenderne il senso e l’intrinseco [...] Vai alla recensione »
I’m Thinking of Ending Things è l’adattamento cinematografico di un romanzo e vede protagonisti Lucy e Jake impegnati a raggiungere una fattoria isolata, dove vivono i vecchi genitori di lui, durante una forte nevicata. Si conoscono da poco, qualche settimana, quanto basta per far nascere in Lucy il bisogno di troncare. L’occasione del viaggio assume le sembianze di un road [...] Vai alla recensione »
"You can say anything, you can do anything, but you can't fake a thought." Con il suo film più recente, “I’m Thinking of Ending Things”, Charlie Kaufman ci porta in un allucinante e metaforico viaggio all’interno di una mente sola ed alienata, tingendo il tutto di un angosciante esistenzialismo già presente nelle sue opere precedenti. Il [...] Vai alla recensione »
Racconta di una coppia in viaggio per andare a conoscere i genitori di lui. Cerebrale ed estenuante, è un film meno da capire che da contemplare. Dall’omonimo romanzo, distribuisce Netflix.
I’m Thinking of Ending Things è l’adattamento cinematografico di un romanzo e vede protagonisti Lucy e Jake impegnati a raggiungere una fattoria isolata, dove vivono i vecchi genitori di lui, durante una forte nevicata. Si conoscono da poco, qualche settimana, quanto basta per far nascere in Lucy il bisogno di troncare. L’occasione del viaggio assume le sembianze di un road [...] Vai alla recensione »
Il film più brutto che ho visto in vita mia. Incredibile che sia stato permesso di produrre un obbrobrio del genere. Una marea di dialoghi senza capo né coda per una storia senza senso. Davvero statene alla larga come la peste. OSCENO. Peccato non poter dare 0
Parto da una premessa: ho letto che il film è tratto da un romanzo, che non conosco; ebbene, come in ogni film tratto da un’opera letteraria, credo che l’ultima preoccupazione per chi osserva e critica sia quella di valutare la sua corrispondenza alla traccia letteraria, o di desumere il film dal libro: il film è opera in sé, e va giudicata, pur nella considerazione [...] Vai alla recensione »
... Ma un sogno decisamente strampalato. E' evidente che lo sceneggiatore, durante il suo "lavoro", era sotto l'effetto di stupefacenti, o almeno lo spero per lui, perchè altrimenti sarebbe proprio da ricoverare. Non c'è ne capo ne coda, non si riesce ad effettuare nemmeno dei minimi collegamenti logici e, dulcis in fundo, il classico end "che non è un [...] Vai alla recensione »
Quando guardavo questo tipo di film mi chiedevo se non l’avessi capito, se il regista era un genio difficile da comprendere o solo uno che voleva sembrare essere un genio difficile da comprendere. Adesso invece guardo il film per quello che è e come un piatto in un ristorante non mi fermo al nome, all’aspetto e al profumo ma lo giudico dopo averlo mangiato e anche digerito.
Siamo nei giorni post-Tenet, ossia quello dei meme su cosa sia o non sia questo nuovo film di Nolan e, soprattutto, sul fatto che, in molti, ammettono candidamente di non averci capito un emerito cazzo. Nel frattempo esce questo titolo su Netflix, che non può non incuriosire. Charlie Kaufman si porta dietro una reputazione importante, specie per i cinefili, diciamo, più raffinati o di bocca buona: [...] Vai alla recensione »
Lui ha un nome, lei no. Lui si chiama Jake, lei Lucy o Lucia o Louisa o Amy o come diavolo viene chiamata nel corso del film. Lui e lei sono fidanzati. Forse. Perché lei sta pensando di farla finita. Però ha accettato di andare a conoscere i genitori di lui che abitano in una fattoria isolata. Ora lui e lei stanno tornando in città e sono in auto nel mezzo di una tormenta di neve.
"Sto pensando di finirla qui" è anche la frase che la protagonista del film Netflix - diretto da Charlie Kaufman e tratto dall'omonimo romanzo di Iain Reid - continua a ripetersi rassegnata. Ci troviamo, sin dall'inizio, di fronte ad una di quelle pellicole enigmatiche, non pienamente comprensibili e deliberatamente caotiche. Lo spettatore è disorientato, e a questo è associabile la confusione emotiva [...] Vai alla recensione »
I' m Thinking of Ending Things come un' eco che ricorda i versi di Wordsworth, come il ritornello di una canzonetta o un pensiero martellante che attraversa le emozioni della paura, di un tempo sospeso, di una storia d' amore. Se lo ripete così, alla «prima persona» nella sua testa Lucy (Jessie Buckley) mentre viaggia in macchina col suo ragazzo, Jake (Jesse Plemons), verso la casa della famiglia di [...] Vai alla recensione »
Così si conclude il primo capitolo del romanzo di David Foster Wallace La scopa del sistema, con questa distanza contemplativa su una ragazza adolescente che affronta le conseguenze fisiche di un estremo disagio sociale. Le opere di Wallace racchiudono una letteratura unica nella sua feroce postmodernità, flussi di parole che nell'abbondanza includono tutta l'impotenza nel riuscire a comunicare sentimenti [...] Vai alla recensione »
Essere il migliore non basta, bisogna anche provarsi. Charlie Kaufman, che è un genio, non s' accontenta, e cambia le carte in tavola: dobbiamo provarci noi migliori, per seguirlo. Succede con Sto pensando di finirla qui (I' m Thinking of Ending Things), la sua terza regia dopo Synecdoche, New York (2008) e Anomalisa (Leone d' argento - Gran premio della giuria alla Mostra di Venezia 2015).
Si potrebbe dire che la trama di Sto pensando di finirla qui, terzo film da regista di Charlie Kaufman - adattamento dell'omonimo romanzo di Iain Reid, distribuito sulla piattaforma Netflix - non sia dissimile da quella di Ti presento i miei (2000) di Jay Roach, fortunata commedia con Robert De Niro e Ben Stiller. Se si trattasse di una commedia. Si potrebbe dire che non sia dissimile da quella di [...] Vai alla recensione »
Cominciamo dal fondo. Il film si chiude sulla scena di una mamma con il figlio, all'uscita della scuola, mano nella mano. Il protagonista ha finalmente compreso subito prima il proprio ruolo: «Io sono il protagonista». Tenet finisce così con una rivelazione (determinante) e con la più chiara immagine di un amore. Non è difficile. Non è un rebus. Può sembrare un paradosso, viste le costruzioni narrative [...] Vai alla recensione »
«Non puoi fingere un pensiero», si dice in Sto pensando di finirla qui, romanzo d'esordio di Iain Reid (ispirato da Kaufman?). «Un pensiero può essere più reale, più vero, di un'azione». Ed è di questo che Kaufman tratta, sempre. La macchina da presa nel cervello, il cinema come psiche, l'io come pellicola e prigione, unico scenario possibile: la parte è sempre il tutto, Synecdoche, New York, tutti [...] Vai alla recensione »
Dal romanzo del canadese Iain Reid, Sto pensando di finirla qui (I'm Thinking of Ending Things) è il film più importante dell'anno, finora, e dato che scrive e dirige Charlie Kaufman non può stupire. È disponibile su Netflix, e solo Netflix potrebbe oggi finanziare qualcosa di simile, arthouse duro e puro, dichiaratamente non per tutti, e nemmeno tutti i fan del nostro.