Undercover

Film 2019 | Drammatico +13 46 min.

Regia di Eshref Reybrouck, Frank Devos. Una serie con Tom Waes, Anna Drijver, Frank Lammers, Elise Schaap, Raymond Thiry, Kris Cuppens. Cast completo Genere Drammatico - Belgio, 2019, Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 STAGIONI: 1 - EPISODI: 10

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Ultimo aggiornamento lunedì 6 maggio 2019

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 2,96
CONSIGLIATO N.D.

Ferry Bouman, uno dei maggiori produttori di ecstasy in tutto il mondo, vive nel lusso in una villa al confine tra i Paesi Bassi e il Belgio. Ma le cose iniziano a cambiare quando due agenti sotto copertura arrivano nel suo territorio e cercano di infiltrarsi nella vita di Bouman per mettere fine alla sua attività criminale.

Episodi: 10 (46 min.)
Regia di Eshref Reybrouck, Frank Devos.

Una serie dal potenziale non realizzato, incapace di sorprendere e quindi, alla fine, solo discreta

Recensione di Andrea Fornasiero

Bob e Kim sono due agenti di polizia con una certa esperienza in missioni sotto copertura e viene loro affidato un difficile compito: incastrare Ferry, un boss che traffica in ecstasy, droga sintetica di cui il Belgio è un gran produttore. Dovranno avvicinarlo dove è più vulnerabile, ossia nella casa di villeggiatura in cui trascorre i weekend, uno chalet nel mezzo di un camping nella zona di confine tra Olanda e Belgio. Se Ferry è un corpulento buontempone, il suo secondo John è però molto più inquieto e sospettoso, inoltre nella banda ci sono altre teste calde che mettono a rischio l'operazione, tanto che sarà cruciale l'amicizia tra Kim e la moglie del boss Danielle.

Parte con un tono da dramedy dalle venature surreali, Undercover ma presto disattende le promesse e di adagia sul solo registro poliziesco, che pur condotto e recitato con mestiere non risulta poi così brillante.

Un peccato, perché l'episodio pilota, aperto da un litigio tra due cinesi incatenati tra loro, dove uno accoltella l'altro ma poi non sa come liberarsi dalla catena, era decisamente spiazzate e anche le successive scene con il cinese sono molto spassose, così come la superficialità dei giovani malavitosi incaricati di gestire l'incidente. È solo una sottotrama, ma è pure un inizio folgorante, che non sfigurerebbe in serie dove il crime si mischia con il bizzarro, lo stralunato e il surreale come Fargo e ovviamente richiama anche I Soprano per il taglio tragicomico, la stupidità dei sottoposti e il boss grasso e fumantino.

Premesse che facevano sperare in una serie particolare, anche per via di un'ambientazione molto colorata e kitsch come un campeggio di villeggiatura, in aperto contrasto al grigiore del Belgio e alla drammaticità della vita sotto copertura. Le idee comiche però sembrano esaurirsi già con il primo episodio e dal secondo il tono si fa esclusivamente serio. Non che le azioni sotto copertura siano una barzelletta, ma di crime tetri di questo tipo è piena la Tv e ce ne sono di migliori di Undercover che, pur con discreti valori produttivi, non è comunque né GomorraBraquo e nemmeno The Bridge.

Ricalibrate le aspettative dopo il pilot, la serie scorre senza sbandare, ma pure senza entusiasmare, con alcune puntate più compatte ed efficaci, su tutte quella molto tesa su un viaggio in Polonia, e altre invece più piatte. I veri colpi di scena sono tenuti per gli ultimi episodi, ma arrivare all'ottavo quando finalmente le cose precipitano richiede una certa dedizione.

Infatti, seppure non mancano i cliffhanger al termine delle puntate precedenti, questi spesso si risolvono in fretta sgonfiando la crisi già nei primi minuti dell'episodio successivo. Inoltre la recitazione piuttosto riservata del protagonista (Tom Waes), che cerca a tutti i costi di sembrare un criminale duro e pragmatico, senza godersi nulla della vita, non suscita grande empatia, anche perché è tormentato pure nella vera vita privata risultando piuttosto monoespressivo. A sua volta la sua compagna Kim (Anna Drijver) sembra assorbita dal lavoro e, seppur ha qualche momento di gioia e complicità in più, si spesso inoltre pure lei si porta dietro un trauma mai del tutto risolto.

Il mafioso Ferry e il suo braccio destro John sono invece personaggi più interessanti e ne escono quasi come le vere vittime, visto che non li vediamo mai compiere azioni particolarmente brutali se non verso chi se le è cercate o comunque non gli ha lasciato altre possibilità. Riguardo la moralità dell'intera operazione la stessa Kim si chiede, in un Paese dove l'erba è legalizzata, perché non lo possa essere anche l'MDMA, che infatti lei assume per sfogarsi nelle serate in discoteca fuori dal lavoro. Bob invece semplicemente non si fa domande ed esegue gli ordini.

Le particolarità del traffico, della produzione e degli effetti di questa sostanza non sono purtroppo esplorati nella serie, che finisce così per risultare più generica del necessario, e nell'evocare Tony Soprano il boss Ferry non può che perdere il confronto. John sarebbe quindi il migliore del mazzo e proprio per questo spiace non sia stato maggiormente approfondito. Non va infine dimenticata Danielle, che ha quasi un ruolo da spalla comica, con i suoi modi svampiti, i suoi interessi superficiali e soprattutto con la cagnolina che si chiama Khaleesi, in omaggio alla Daenerys Targaryen nel Trono di Spade. Ma neppure Danielle ha la statura di una Carmela Soprano e non capiamo mai cosa sappia e pensi davvero degli affari del marito. Undercover finisce così per essere una serie dal potenziale non realizzato, incapace di sorprendere e quindi, alla fine, solo discreta.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 8 maggio 2019
Antonella

  Il mio primo approccio con una serie TV è stato vari anni fa con Breaking Bad. Ebbene sì, un fortunato incontro per me novella in materia, ma da sempre grande appassionata cinefila. Al tempo ero un po' snob e alquanto scettica nei confronti delle serie. Ma grazie a Walter White mi si è aperto un mondo, un bellissimo mondo, anzi dei bellissimi universi paralleli al cinema. [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 maggio 2019
Tony

Molto ben dettagliata ,un commento esaustivo ed accattivante, la vedrò ,grazie , aspetto altre sue recensioni

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 1 aprile 2022
Oscar Cosulich
Ciak

Dopo venti episodi nelle prime due stagioni e il film prequel Ferry (2021), diretto da Cecilia Verheyden e ambientato nel 2006 ad Amsterdam, quando Ferry Bouman (Lammers) lavorava per Ralph Brink (Huub Stapel), suo mentore e narcoboss, la terza stagione conclude il ciclo narrativo su questi trafficanti di ecstasy belgi. L'ex agente sotto copertura Bob Lemmens ( Waes) ha perso il posto nella seconda [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
venerdì 29 marzo 2019
 

Ferry Bouman, uno dei maggiori produttori di ecstasy in tutto il mondo, vive nel lusso in una villa al confine tra i Paesi Bassi e il Belgio. Ma le cose iniziano a cambiare quando due agenti sotto copertura arrivano nel suo territorio e cercano di infiltrarsi [...]

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