Titolo originale | Tinta bruta |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Brasile |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Filipe Matzembacher, Marcio Reolon |
Attori | Shico Menegat, Bruno Fernandes, Guega Peixoto, Sandra Dani, Frederico Vasques Denis Gosh, Camila Falcão, Áurea Baptista, Kaya Rodrigues, Larissa Sanguiné, Zé Adão Barbosa, Gabriela Greco, Janaína Kremer Motta, Eleonora Loner, Marcelo Restori, Marcio Reolon, Rodolfo Ruscheinsky, Silvana Rodrigues, Thiago Ruffoni, Sophia Starosta, Eduardo D'Avila, Danuta Zaguetto, Júlio Kaczam, Gabriel Motta, Jéssica Luz, Maílson Fantinel, Douglas Jung, João Petrillo, Arlyson Gomes. |
Uscita | sabato 8 dicembre 2018 |
Distribuzione | Fondazione Cineteca Italiana |
MYmonetro | 3,02 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 18 gennaio 2019
Pedro balla nell'oscurità, illuminato solamente da vernice fosforecente. Migliaia di persone lo osservano attraverso le sue dirette trasmesse su internet.
CONSIGLIATO SÌ
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Tinta Bruta è un film sull'alienazione e l'isolamento nell'era di Internet. La storia è ambientata nella città di Porto Alegre, nel sud del Brasile; Pedro è un ragazzo con difficoltà a socializzare e riesce a uscire dal suo guscio solo durante le sue performance in chat, quando si spoglia e ricopre il suo corpo di vernice fluorescente.
I registi Filipe Matzembacher e Marcio Reolon tornano al Lovers Film festival di Torino dopo aver vinto il Teddy Award alla Berlinale 2018.
Il film alterna uno sguardo malinconico e delicato a momenti di erotismo, luci al neon e musica elettronica: Tinta Bruta denuncia e mostra gli effetti del bullismo attraverso il rifiuto della socialità e il bisogno di costruirsi un'individualità virtuale che porta all'alienazione.
L'opera è divisa in tre capitoli, ognuno con il nome di un personaggio ed è un ritratto inquietante sulle difficoltà di amare grazie anche all'interpretazione di Shico Menegat e Bruno Fernandes e da una splendida fotografia di Glauco Firpo, paranoica e carica di erotismo, quasi allucinogena: neon, fluorescenze, oscurità.
Pedro, emotivamente chiuso, vive con la sorella maggiore Luiza (Guega Peixoto) che sta per trasferirsi e lasciare il fratello solo con i suoi problemi. Preoccupata, si raccomanda con lui di uscire ogni giorno e non passare tutte quelle ore davanti al pc. Ma quando le sue performance in chat iniziano ad avere meno visitatori Pedro si chiede chi gli sta rubando il lavoro e decide di incontrare il misterioso performer. Conosce così Leo, ragazzo affascinante e sessualmente libero. Iniziano una storia ma Pedro ha difficoltà ad aprirsi.
Matzembacher e Reolon catturano la desolazione dei luoghi e il bisogno di condivisione. Dal caso del tribunale che si vede inizialmente, apprendiamo che Pedro ha fatto del male a qualcuno che lo tormentava, sebbene si intuisce un passato di abusi e violenze che viene tralasciato, e che la sua situazione familiare non è mai stata rosea. Da qui forse il motivo della sua incapacità di impegnarsi nelle relazioni e il bisogno di crearne di virtuali sotto lo pseudonimo di NeonBoy.
Tinta Bruta è l'immagine di una società frammentata e distrutta che si nasconde dentro una realtà fittizia.
La terza e ultima parte, intitolata Neon Boy, ci suggerisce quanto la depressione e l'infelicità sia insita nel mondo circostante a Pedro. La nonna in visita in città diventa un ulteriore momento di dramma. Tinta Bruta è un film imprevedibile, che sorprende e sconvolge, un dramma di infelicità e violenza che fa riflettere sulla contemporaneità.