Titolo originale | Fi Al-Thawra |
Anno | 2018 |
Genere | Documentario |
Produzione | Siria, Svezia |
Durata | 144 minuti |
Regia di | Maya Khoury |
Tag | Da vedere 2018 |
MYmonetro | 3,14 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 agosto 2019
Una donna invisibile filma la propria gente durante la rivoluzione. Ciò avviene in un paese chiamato Siria, tra il 2011 e il 2017.
CONSIGLIATO SÌ
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La macchina da presa come strumento di verità e di lotta. Sul fronte siriano è quasi divenuta una consuetudine, tanto che During Revolution giunge a noi dopo alcuni lungometraggi e cortometraggi dedicati al conflitto che ha caratterizzato il presente decennio. In un certo senso il lavoro di Maya Khoury, cofondatrice del collettivo Abounaddara, mette il punto sulla questione, attraversando in 144 minuti l'intero arco della rivoluzione fallita di Siria: dal 2011, in cui la caduta di Bashar Al-Assad appare imminente, fino al 2017 in cui di quella utopia restano solo macerie fumanti.
I giorni della rivoluzione siriana filmati dall'interno, dai successi del 2011 alla repressione del 2017.
Se in Silvered Water o Still Recording era soprattutto l'effetto choc a dover svegliare le coscienze assopite, mentre in Siria si scatenava l'inferno, During Revolution assomiglia a una riflessione amara su quel che avrebbe potuto essere ma non è stato.
Un punto di vista doppiamente nuovo e rivoluzionario per un Paese islamico, visto che appartiene a una donna, unito al fatto che anche la principale protagonista davanti alla macchina da presa, Nour, appartiene allo stesso sesso. Nour è una giornalista, una comunicatrice, che coordina riunioni del comitato rivoluzionario e prova a suggerire strategie mediatiche che colpiscano l'attenzione pubblica e spieghino quel che succede in Siria.
Attraverso la figura di Nour e dell'altro leader Abu Abdo viviamo l'entusiasmo e lo scoramento, e poi la disillusione che sfocia in lacrime di fronte ai missili russi, ma ancor più davanti all'esodo dei rivoluzionari verso i ranghi dell'ISIS. "Abbiamo perso, lo stato laico ha perso" dice Nour tra le lacrime, quando le bandiere nere del fondamentalismo cominciano a sostituire gli slogan dei ribelli.
Ma la testimonianza di Khoury, che non arretra neppure di fronte alle peggiori atrocità di guerra, ottiene un altro involontario effetto: quello di mostrarci la dimensione pubblica e privata dei rivoltosi, così occidentalizzati negli atteggiamenti e nei riferimenti culturali da agevolare il transfert dello spettatore europeo o americano verso la loro causa.
Tuttavia è giusto che questo avvenga o si tratta in fondo del risultato di una globalizzazione esasperata e assimilatrice, unita alla convinzione incrollabile di stare dalla parte dei buoni? Riflessioni a cui il prezioso documento di During Revolution induce, grazie ai mille spunti apparentemente slegati che aiutano a fornire un quadro compiuto di quanto avvenuto a Homs e Aleppo.
L'inizio è un classico di tutti i regimi, bimbi in divisa inneggiano alla patria e salutano romanamente. Poi le immagini ci portano in strada, nel 2011, quando in molti, soprattutto giovani, urlano contro il dittatore Bashar al -Assad, chiedendo libertà per cristiani e musulmani. Siamo all'inizio del film Fi althawra, durante la rivoluzione, che per la prima volta il collettivo Abounaddara ha deciso [...] Vai alla recensione »
Osservare, pedinare, quasi sostituire. La camera in During Revolution (Fi al-thawra) diventa l'occhio dei miliziani che combattono per la loro terra, e che vedono infrangersi il sogno di una Siria diversa, tra città tramutate in macerie da un potere invisibile. L'opera prima di Maya Khoury, membro del collettivo Abounaddara, arriva al Concorso Internazionale di Locarno dopo la pubblicazione di una [...] Vai alla recensione »