Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 73 minuti |
Regia di | Francesco Trudu |
Attori | Alberto Masala, Alessandra Muntoni, Gabriele Demontis, Fabrizio Congia, Anna Simbula . |
Uscita | lunedì 23 ottobre 2017 |
Distribuzione | Cinemacademy |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,71 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 ottobre 2017
CONSIGLIATO SÌ
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Giovanni è un proprietario terriero conosciuto che non vuole rinunciare ai suoi braccianti malgrado gli affari non vadano bene. Neanche la sfera degli affetti gira per il verso giusto, sua moglie è appena venuta a mancare e i figli sono più disorientati che mai. Le cose si complicano e assumono un'aurea spettrale quando la convinzione di sentire e vedere il fantasma della sua amata defunta diventa realtà: per sette anni Giovanni farà di tutto affinché non venga disturbata nel suo percorso di espiazione e possa finalmente riposare in pace.
Curiosa la scelta che dà vita al titolo e alla trama del film: raccogliere l'essenza di una leggenda popolare (sarda, nel caso specifico) e portarla sullo schermo, magari anche per farla conoscere a quanti ne ignorano l'esistenza.
Il regista sardo Trudu nel mettere in scena la sua storia ottocentesca, romantica e macabra al contempo, sceglie dunque di raccontare il ritorno sulla terra delle donne morte di parto, costrette a vagare in un limbo non meglio definito e nel frattempo a lavare panni sporchi di sangue in una fonte. La coppia dei protagonisti è interpretata da Alberto Masala, nel ruolo del protagonista Giovanni, e Alessandra Muntoni in quelli di Adelaide, la moglie dedita ad apparenze fantasmatiche.
Originale e dalle atmosfere suggestive, il film tuttavia risente molto del basso budget e tra messa in scena e scelte di cast lascia alquanto a desiderare. Fedele alle tradizioni della sua terra, Trudu sembra più intenzionato ad omaggiarla immortalandone le suggestive località: il borgo medievale di Tratalias, le cascate mozzafiato di Triulintas, la chiesa di Santa Cristina e altre ancora. Viene voglia di visitarli, quei posti così suggestivi e così adatti a raccontare una sorta di fiaba dark che ha qualche spunto di realismo, specie nel dibattito affidato alla scena iniziale su crisi, braccianti e difficoltà con i raccolti.
Molto interessante, una leggenda che non conoscevo!
Un film ben strutturato, piacevole, che rappresenta la Sardegna dal punto di vista culturale e storico. Belli i personaggi e bravo il regista!