Titolo originale | Teo-Neol |
Titolo internazionale | Tunnel |
Anno | 2016 |
Genere | Thriller |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 132 minuti |
Regia di | Seong-Hun Kim |
Attori | Ha Jung-woo, Bae Doona, Oh Dal-soo, Shin Jeong-geun, Ji-hyun Nam Hyun-Chul Cho, Hae-sook Kim, Seung-Mok Yoo, Park Hyuk-kwon, Park Jin-woo (II), Cheol-min Lee, Sung-chun Han, Kim Seung-hun, Soo-jung Ye, Jin Yong-wook, Lee Dong-yong, Joo Suk-tae, Se-ho Ahn, Hyun-woo Seo, Sin-cheol Kang, Jin Sun-gyu, Min-gyu Yeo, Chang-jik Lee, Sung-kyu Kim, Kim Jong-soo, Gwi-hwa Choi, Seok-yong Jeong, Byeong-guk Hwang, Yoo-ram Bae, Han Soo Hyun, Sang-hee Lee, Park Yong. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 11 agosto 2016
Un uomo rimane intrappolato all'interno di un tunnel. Dovrà far ricorso a tutte le sue capacità per salvarsi la vita. Al Box Office Usa The Tunnel ha incassato 180 mila dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Jung-soo attraversa una galleria in auto quando questa gli crolla addosso. Pur sopravvivendo, resta imprigionato in quel che resta della sua auto e circondato dalle macerie. Dopo essersi messo in contatto con i soccorsi, capisce che le operazioni per liberarlo saranno molto più lunghe del previsto e che non è detto che riescano a estrarlo ancora vivo.
Da L'asso nella manica di Billy Wilder in giù, la situazione dell'uomo incastrato, prigioniero irraggiungibile e impossibile da liberare in tempi brevi, è un topos stimolante per invettive socio-politiche ad ampio raggio. Dalla tragedia di un uomo solo, forse ancor più che da un disastro collettivo, è possibile misurare incuria, scarsa volontà, e valutazione degli interessi economici, che caratterizzano immancabilmente le strutture governative preposte alla liberazione del soggetto e i media interessati a sfruttare in ogni modo l'evento. The Tunnel vanta quindi un'ampia letteratura sul tema alle proprie spalle, a cui unisce la chiara volontà di denunciare nuovamente l'inefficienza del potere in Corea del Sud. Inevitabile pensare alla strage del traghetto di Sewol e alle responsabilità delle autorità in merito, tragedia già oggetto di un discusso documentario, osteggiato in ogni modo dal governo di Park Geun-hye. Il compito di adattare il romanzo omonimo di So Jae-won è affidato allo specialista Kim Seong-hun, forte del precedente A Hard Day, impeccabile thriller-noir transitato alla Quinzaine des Realisateurs tra gli applausi. Il regista sceglie di rimanere fortemente nell'ambito del cinema di genere, alternando momenti di umorismo popolare a fasi drammatiche, in cui il destino di Jung-soo sembra segnato. Ma in The Tunnel la mano di Kim sembra irriconoscibile: tutto ciò che nel film precedente rappresentava una sorpresa - benché parte del merito fosse probabilmente da ascrivere al Lee Hae-jun di Castaway on the Moon, che collaborò alla sceneggiatura - qui diviene stanco manierismo. Al di là delle continue inverosimiglianze di cui è costellato lo script, è il complesso del lavoro di Kim Seong-hun ad appiattirsi su standard televisivi. L'ovvio "problema" narrativo di gestire due ore di prigionia di un uomo in attesa dei soccorsi viene risolto con dei colpi di scena che esauriscono rapidamente la loro spinta propulsiva: in primis la sottotrama dell'incontro tra Jun g-soo e l'altra prigioniera ferita, rapidamente dimenticata dalla sceneggiatura una volta esaurito il suo compito narrativo. Sprecato il cast, che assembla Bae Doo-na e alcuni dei migliori attori dello star system Anni Dieci sudcoreano. In sostanza di The Tunnel resta assai poco in termini di puro intrattenimento e qualcosa in più a livello di invettiva politica, benché sia evidente l'attenzione di Kim a non superare il limite, per poter contare su un pubblico vasto ed evitare ostacoli insormontabili di natura extra-cinematografica.