Sono Guido e non Guido

Film 2016 | Commedia +13 75 min.

Anno2016
GenereCommedia
ProduzioneItalia
Durata75 minuti
Regia diAlessandro Maria Buonomo
AttoriGuido Catalano .
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Alessandro Maria Buonomo. Un film con Guido Catalano. Genere Commedia - Italia, 2016, durata 75 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 novembre 2016

Poeta, performer, intrattenitore: Guido Catalano ha molte anime, e questo lo sanno tutti. Ma sono in pochi, pochissimi a sapere che Guido ha un fratello gemello, Armando, che è il vero autore delle sue poesie.

Consigliato sì!
2,75/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Una docu-fiction esilarante, con inserti grotteschi che spesso tracimano una sorta di ingenuità.
Recensione di Olivia Fanfani
Recensione di Olivia Fanfani

Guido Catalano è un poemastar. Uno strano ibrido in grado di ammaestrare il pubblico a suon di poesia, con il seguito e la fama delle più famigerate rockstar del momento. Autore, attore, cabarettista e per alcuni anche rapper, in parafrasi è come se salendo sul palco fosse un prestigiatore, trasformato in trapezista, intento a convincere l'ultimo degli scettici coi versi scanzonati del nano da circo.
Dal verbo, dalla parola scritta, Guido ha saputo costruire uno show che il mockumentary di Alessandro Maria Buonomo (ventiquattrenne al suo debutto alla regia) mostra attraverso immagini di repertorio e interviste inedite, che raccontano di un fantomatico fratello gemello, Armando, suo doppio e imprescindibile componente della sua arte oratoria.
Una poesia che è "figura della solitudine e di uno sguardo rancoroso", raccontata da amici, attori, fidanzate e parenti, consci di come il talento di Guido nasca soprattutto da Armando, autore "reale" della sua scrittura. Tipo introverso, nascosto dietro occhialoni scuri e asociale per condizione, quest'ultimo è affetto dalla bizzarra reversofonia: malattia rarissima e incurabile che rende incomprensibile ogni parola pronunciata dall'uomo. Esilarante, a questo proposito, la visionarietà nella contestualizzazione del registro tragicomico della malattia di Armando, che coinvolge medici esperti e servizi segreti, sulle note de "L'Aria sulla Quarta Corda" di Bach, nota ai più come la sigla di SuperQuark. Un GuidArmando col piglio cinico e beffardo di chi, del poeta mantiene i versi e, del comico la sdrammatizzazione.
Sono due! Svelato l'arcano, non è l'uomo di spettacolo a scrivere di tanta sofferenza, è l'altro. Quello che incontriamo al solito posto, in un bar, sprofondato in un giaccone sformato. È quello che si prende del tempo per sé osservando pacato la vita che gli scorre intorno, in un angolo della stanza, con la sua incapacità a relazionarsi col mondo, affare in cui Guido invece è eccellente.
Il risultato di un'operazione bizzarra è una docu-fiction esilarante, con inserti grotteschi che spesso tracimano una sorta di ingenuità sposata perfettamente con l'esuberanza espressiva del protagonista. Una struttura narrativa che presuppone il no-sense totale di teorie fatte passare per verità assodate, immerge lo spettatore nella realtà dello spazio scenico della performance, in un viaggio circolare senza sosta che ha come tappe imprescindibili le fasi creative dell'autore. Un gioco su più livelli che maschera, dietro la comicità dirompente di Guido, le sue paure e quelle di chi lo vive da vicino. Attraverso la dicotomia tra il sentimento più turbolento e il cinismo più gretto, fusi a creare un equilibrio precario tra malinconia e sarcasmo. L'autocommiserazione non è mai esente dallo sfociare in prorompente autoironia. A colpi di poesia e di buona coscienza, Guido incoraggia il pubblico a ricominciare dall'ascolto disilluso di se stessi.
Un pleonastico sforzo che richiede il non ridere di fronte alla tragedia, narrata con disincanto. Un rapporto dell'uomo col suo doppio non sempre facile, spesso travagliato, con la consapevolezza di chi si aspetta la scomparsa di Armando da un momento all'altro, schiacciato da quella popolarità che è un odi et amo viscerale. Guido è la capacità d'interpretare - veicolando discorsi altrimenti incomprensibili - la visione smarrita di Armando, per una società che soffoca e corrompe ogni tentativo di messa a nudo del linguaggio più intimo dell'uomo.

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