Titolo originale | The Golden Ear |
Anno | 2015 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 9 minuti |
Regia di | Christian Lachel |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 31 luglio 2015
Il cortometraggio di Christian Lachel, presentato al Padiglione Unione Europea di Expo 2015, è un inno alla cooperazione nell'interesse comune.
CONSIGLIATO SÌ
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Sylvia, una scienziata di città single che lavora per l'UE, si trova a dover gestire per un periodo la panetteria della nonna in un paesino. Pur applicando alla perfezione le istruzioni contenute in un manuale di cucina, al pane sfornato da Sylvia manca qualcosa. Almeno finché non conosce Alex, un aitante contadino, goffo ma di buon cuore.
Finanziato dall'Unione Europea e nato con il chiaro intento di veicolare un messaggio per il pubblico dell'Expo 2015, il corto di animazione digitale di Christian Lachel tradisce immediatamente, o meglio non fa nulla per nascondere, la sua natura di apologo didattico sull'unione di scienza e natura.
Attraverso la riuscita caratterizzazione dei personaggi il messaggio educativo trova il giusto amalgama con le esigenze della narrazione: Sylvia incarna la freddezza della scienziata, capace di pianificare la difesa di un paese dalle intemperie ma non di preparare un pane saporito; Alex i tratti ingenui e gentili dell'uomo di campagna, vicino alla natura e ai suoi segreti. Colui che ha l'ingrediente mancante, la dolcezza del miele, capace di rendere speciali le pagnotte di Sylvia e di aggiungere un ingrediente speciale anche nella vita della scienziata.
Guardando a esempi illustri di racconti edificanti, specie ai titoli recenti Pixar e Disney, Christian Lachel confeziona in nove minuti, ricchi di eventi e nozioni, una storia destinata a tutti, nella speranza di gettare un minuscolo seme di concordia. La narrazione non cede completamente alla didattica, mantenendo un ritmo adeguato e lasciando allo spettatore l'onere di scoprire alcuni dettagli, celati nella storia di Alex e Sylvia.
Un inno alla cooperazione nell'interesse comune, quanto mai opportuno in un momento così difficile per la popolarità dell'Unione Europea, in cui lo scetticismo è prevalente sulla fiducia nelle istituzioni. Forse non saranno Alex e Sylvia a cambiare le cose, ma di certo loro ce la mettono tutta.