Titolo originale | Metsän tarina |
Anno | 2014 |
Genere | Documentario |
Produzione | Finlandia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Kim Saarniluoto, Ville Suhonen |
Attori | Turkka Mastomäki, Christian Ruotanen . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 novembre 2014
Secondo la casa produttrice MRP Matila Röhr Productions Metsän tarina è il documentario sulla natura più visto di tutti i tempi in Finlandia, e ha finora avuto quasi 80.000 spettatori in Finlandia.
CONSIGLIATO SÌ
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In una notte stellata andai a osservare il cielo con mio padre. Ci sedemmo sotto un grande albero. Mio padre mi disse che l'albero era lì da sempre e che, poco a poco, una foresta aveva iniziato a formarglisi intorno. Io non gli credetti e gli chiesi dove fosse adesso la foresta, visto che era rimasto solo un albero. Così, mio padre iniziò a raccontarmi dell'antica foresta. Storie di come tutto era iniziato e di cosa le fosse accaduto. Quelle storie erano nate tanto tempo fa".
È con queste parole, pronunciate da un bambino, che inizia il notevole documentario firmato da Kim Saarniluoto e Ville Suhonen, che hanno deciso di lasciare un piccolo segno nella cinematografia con un lavoro impegnativo e che ha visto la luce dopo quasi un anno vissuto in totale isolamento nelle antiche - quasi quanto il mondo - foreste della Finlandia, a pochi metri dalle sponde di un fiume.
Attraverso scenari e paesaggi differenti, lo spettatore scopre le solitudini di certe esistenze animali o la staticità di altre. Si viaggia, insomma, dentro la natura, seguendo un ritmo preciso e imposto da leggi che l'uomo ha imparato, ormai, a non rispettare. Si vedono, per esempio, i picchi neri costretti, di prima mattina, a bucare le cortecce degli alberi in cerca di cibo oppure i grandi mammiferi che spalano la neve con il loro passaggio; ci sono anche insetti che si preparano alla bella stagione mentre, tanti altri tentano di riparare i danni fatti dall'inverno.
Una vera sfida che ha come unico obiettivo comune quello di resistere.
Con un'impostazione favolistica, chiara ed eppure così enigmatica, Tale of a Forest si rivela una fertile esposizione di pensieri che ci accompagnano mentre la cinepresa scruta acque e terre, risalendo lungo gli alberi, per trovare il punto più alto e ideale per l'osservazione, così da cogliere l'ampio respiro del mondo.
È da quel punto di vista che lo spettatore assiste allo scioglimento della finta immobilità invernale verso una nuova primavera che scorre, impetuosa e diversa.
C'è tutto il rumore del tempo e delle metamorfosi stagionali in Tale of a Forest e questo la rende una pellicola insostituibile che, giustamente, è stata premiata al World Mountain Documentary Film Festival di Qinghai, in Cina, con un Gran Premio per il miglior film e per la migliore regia, con particolari lodi anche per la sua fotografia mozzafiato che aumenta la consapevolezza degli aspetti più svariati nelle zone montane e di alta quota.
Prodotto da Marko Röhr per MRP (Matila Röhr Productions), questo documentario naturalistico ha anche la particolarità di incoraggiare la diversità culturale, sfruttando il folklore scandinavo legato a animali, piante e ambienti.