Titolo internazionale | Communists |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Jean-Marie Straub |
Attori | Arnaud Dommerc, Jubarite Semaran, Gilles Pandel, Barbara Ulrich, Franco Fortini Danièle Huillet, Jean-Marie Straub, Aldo Fruttuosi, Rosalba Curatola, Andreas von Rauch, Vladimir Baratta. |
Uscita | martedì 10 novembre 2015 |
Distribuzione | Boudu |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 novembre 2015
In anteprima al Festival di Locarno 2015, il film può essere considerato come la summa di tutto ciò che ha contraddistinto la cinquantenaria carriera del maestro Jean-Marie Straub.
CONSIGLIATO N.D.
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Il film vede il proprio inizio accompagnato dalle note dell'inno della DDR, composto da Hans Eisler. Di seguito, in linea con la caratura stilistica del regista francese, vengono presentati una serie di blocchi: che siano musicali, testuali o visuali, essi si scontrano, si mescolano, cercano di dare senso all'Invisibile dei sentimenti e delle ideologie. Sono blocchi estrapolati da opere letterarie o provenienti dai lungometraggi precedenti di Straub, diversi fra loro sia perché separati da quattro decadi, sia perché scritti da personalità differenti (Malraux, Fortini, Vittorini, Holderlin), in lingue differenti.
Però una volta uniti, la loro sintesi fa emergere la Storia del mondo, quella con la "s" maiuscola, ed allo stesso tempo la speranza politica del suo superamento. L'idea di fondo che li accomuna è il desiderio di pace: Straub, attraverso quest'avventura umana, sembra dirci che dopo un presente (o un passato) di guerra, dolore e separazione forzata, andare verso un mondo migliore è possibile; un mondo nel quale gli esseri umani vivono in comunità pacifiche, in armonia tra loro e con la Natura circostante.
Film suddiviso in " blocchi"tratti da precedenti opere dell'autore in cui il nero tipico di Straub "risuona" nella sala buia quasi a voler rimarcare la persistenza di uno sguardo negato e ristabilire un' attesa che generi l'immagine.I paesaggi siciliani della "Morte di Empedocle"(1987),un ritratto pregno d'amore di Franco Fortini tratto da "Fortini/cani"(1976),Buti e i suoi attori dalle cadenze diverse [...] Vai alla recensione »
Film suddiviso in " blocchi"tratti da precedenti opere dell'autore in cui il nero tipico di Straub "risuona" nella sala buia quasi a voler rimarcare la persistenza di uno sguardo negato e a ristabilire un' attesa che generi l'immagine.I paesaggi siciliani della "Morte di Empedocle"(1987),un ritratto pregno d'amore di Franco Fortini tratto da "Fortini/cani"(1976),Buti e i suoi attori dalle cadenze diverse [...] Vai alla recensione »