Titolo originale | Tous Les Chats Sont Gris |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Belgio |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Savina Dellicour |
Attori | Manon Capelle, Anne Coesens, Dune de Braconier, Danièle Denie, Alain Eloy, Bouli Lanners, Aisleen McLafferty, Jacques Picron, Benoit Verhaert Alexandre von Sivers. |
Tag | Da vedere 2014 |
MYmonetro | 3,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 ottobre 2014
Il rapporto conflittuale ma complice tra una sedicenne e il detective che la aiuterà a rintracciare suo padre.
CONSIGLIATO SÌ
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Dorothy ha sedici anni e vive a Bruxelles, è una villa elegante e silenziosa la sua, ma lei non se ne dà conto, con la mente già fuori quando i piedi sono ancora in casa, i The Cure nelle orecchie e la voce di sua madre, ormai un'eco, che le urla: «A che ora torni?». Dorothy ha dei ragazzi da cui farsi corteggiare, un'amica con cui ubriacarsi nei camerini dei negozi, dei genitori e una sorellina, ha una famiglia, tecnicamente. Sembra non mancarle niente, ma ogni volta che qualcuno le chiede che cosa non vada, risponde solo: «Non so». Dorothy cerca, senza tregua e quasi senza speranza, il suo vero padre, ma non ha nomi o indirizzi da cui partire, né fotografie che le ricordino un'infanzia di cui nessuno vuole parlarle. Qualcosa si smuove quando incontra Paul, investigatore privato un po' in declino ma tenace, ossessionato dalla ricerca di sua figlia almeno quanto Dorothy lo è del padre. Con l'assistenza di Paul, Dorothy inizia la sua personale indagine per scoprire la verità, o almeno un suo abbozzo: ciò che conta è che fare un viaggio somiglia sempre a liberare la coscienza da un peso.
È un film sulla ricerca All cats are grey, nella trama come nella tecnica. Tutti i personaggi cercano mentre vengono cercati: lo è la madre, che rincorre un dialogo con la figlia mentre il suo passato viene sfacciatamente scandagliato, lo è Paul, che segue le persone per mestiere, ma viene ironicamente spiato dalla vicina di casa, e infine lo è Dorothy, che tutti tentano di comprendere e aiutare mentre imperterrita prosegue nelle sue indagini. La ricerca, che è fuga e attesa impellente allo stesso tempo, si palesa a livello estetico. Alle inquadrature che, fisse e prolungate, riprendono la casa lussuosa ma inospitale di Dorothy, si alternano le immagini movimentate e fuori fuoco dei locali notturni, dove la ragazza cerca lo stordimento e quindi un rifugio. Le luci calde che colpiscono Dorothy in discoteca sono, paradossalmente, quelle che più di tutte parlano di calore umano. Ecco l'interpretazione più spontanea che deriva da All cats are grey: la ricerca come necessità inevitabile e che abbraccia tutto, che bisogna avere il coraggio di perseguire anche quando i ruoli familiari sono complicati e i sentimenti la cosa più lontana da una divisione netta tra bianco e nero.