polimeninho
|
lunedì 17 marzo 2014
|
stupendo
|
|
|
|
Un film bellissimo, che fa capire la vera importanza della vita
Non bisogna sopravvivere ma bisogna vivere..
Complimenti a McConaughey e a Leto..
|
|
[+] lascia un commento a polimeninho »
[ - ] lascia un commento a polimeninho »
|
|
d'accordo? |
|
dario carta
|
mercoledì 12 marzo 2014
|
da crisalide a farfalla
|
|
|
|
Va accreditato al regista franco-canadese Jean-Marc Vallée il merito di aver saputo accompagnare,in "Dallas Buyers Club",alla metamorfosi fisica di Matthew McConaughey,il linguaggio di cinema speciale,un apostrofo sulla fotografia di un attore che pare rinascere come una crisalide da uno stato artistico pre-embrionale.
Pupazzone belloccio per commediole rosa Hollywoodiane,nell'ultimo lavoro di Vallée,l'attore si scolpisce addosso i tratti di un dramma umano,scollandosi dai suoi clichès di bambolotto amoroso,per trasformarsi in ragno scheletrico e malato. Non sono tanto i 20 Kg persi da McConaughey per diventare un cowboy omofobo affetto da HIV,che tracciano le linee guida del film,quanto piuttosto una sorprendente personalizzazione (peraltro già ventilata nel precedente "Mud"),di un protagonista fortemente empatico ed una interpretazione così intensa e magnetica da far ignorare ogni altra figura gli giri intorno,fatta eccezione per Jared Leto,frontman dei 30 Seconds to Mars,affiancato a McConaughey in una illuminante formula di spettacolo intelligente.
[+]
Va accreditato al regista franco-canadese Jean-Marc Vallée il merito di aver saputo accompagnare,in "Dallas Buyers Club",alla metamorfosi fisica di Matthew McConaughey,il linguaggio di cinema speciale,un apostrofo sulla fotografia di un attore che pare rinascere come una crisalide da uno stato artistico pre-embrionale.
Pupazzone belloccio per commediole rosa Hollywoodiane,nell'ultimo lavoro di Vallée,l'attore si scolpisce addosso i tratti di un dramma umano,scollandosi dai suoi clichès di bambolotto amoroso,per trasformarsi in ragno scheletrico e malato. Non sono tanto i 20 Kg persi da McConaughey per diventare un cowboy omofobo affetto da HIV,che tracciano le linee guida del film,quanto piuttosto una sorprendente personalizzazione (peraltro già ventilata nel precedente "Mud"),di un protagonista fortemente empatico ed una interpretazione così intensa e magnetica da far ignorare ogni altra figura gli giri intorno,fatta eccezione per Jared Leto,frontman dei 30 Seconds to Mars,affiancato a McConaughey in una illuminante formula di spettacolo intelligente.
Il Woodroof di McConaughey è un individuo rozzo e spaccone,che tossisce i germi che abitano un residuo umano,un malato rabbioso e omofobo che fuma,beve,fa sesso tra le roulottes dei rodei e che vive la malattia come una prova fallita e un'umiliazione al suo status. La performance di McConaughey è scarnificata e cruda,una carnale rappresentazione del ceto emarginato e agitato che scorre nella carne dell'America rurale e di provincia.
La regia di Vallée è tagliente e disinibita e si fa largo senza troppi riguardi o fronzoli nelle scomodità di un'America spesso maldisposta verso una malattia che non sembra limitarsi a contaminare la carne dell'uomo,ma pare infettarne la moralità. Ma l'urgenza del regista si scuote di dosso ogni intenzione etica e si fa attenta al processo che anima gli interessi tessuti fra enti governativi e case farmaceutiche ("Side Effects"?). Il ritmo è coinvolgente e ossessivo,come un rumore sordo che disturba e toglie il fiato e Vallée non si fa remore nello scolpire una narrazione dura e ruvida,senza mezzi termini e priva del piccicore dolciastro di un pietismo da melodramma.
McConaughey si mastica nella sua parte di uomo rabbioso e scavato,come un cuoio usato dal sole e dalla fatica,su cui la cinepresa insiste in modo morboso e incalzante,in una prova che l'attore supera con il plauso che gli è dovuto.
Il Rayon di Jared Leto,il transessuale dapprima emarginato da Ron e in seguito diventatone amico e collaboratore, è un affascinante ritratto del contraltare. Leto pare riversare sullo schermo la sfida emotiva e spirituale affrontata per potersi calare nel profondo del suo personaggio,una persona gentile,seducente,divertente e con il cuore disponibile,non una drag queen,non un clichè,ma una persona reale.
A tratti venato da ironia e da un creativo senso di umorismo,"Dallas" è un ispirato dramma di uomini al limitar di Dite ,un lavoro che, libero dalle pastoie del virtuosismo,fotografa una realtà che il regista,gli scrittori e gli attori hanno saputo tradurre nella migliore forma di cinema lontano da ogni didattica e ipocrisia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dario carta »
[ - ] lascia un commento a dario carta »
|
|
d'accordo? |
|
thegip
|
lunedì 10 marzo 2014
|
bellissimo...
|
|
|
|
La marvel si migliora sempre, magnifici questi film, non vedo l'ora del 2
|
|
[+] lascia un commento a thegip »
[ - ] lascia un commento a thegip »
|
|
d'accordo? |
|
thegip
|
lunedì 10 marzo 2014
|
tanta roba!!
|
|
|
|
Questo film è un capolavoro, mi meraviglio che abbia vinto solo 3 oscar
|
|
[+] lascia un commento a thegip »
[ - ] lascia un commento a thegip »
|
|
d'accordo? |
|
alex41
|
mercoledì 5 marzo 2014
|
un buon film con due ottimi interpreti
|
|
|
|
Un film che rischiava di cadere nel solito buonismo da quattro soldi, ma che invece stupisce e rimane stabile con un ottimo ritmo che non cala mai. Molto bravo Matthew McConaughey in un ruolo molto difficile, ma ancora più una sorpresa è Jared Leto, Oscar meritatissimo. Molto buona anche la sceneggiatura, come il resto fra l'altro, di certo non è un grande film ma emoziona, questo è importante.
|
|
[+] lascia un commento a alex41 »
[ - ] lascia un commento a alex41 »
|
|
d'accordo? |
|
enabram tain
|
sabato 1 marzo 2014
|
la conoscenza migliora la vita
|
|
|
|
Regia puntuale, interpretazione di rilievo e storia vera con morale socio-politica, un bel terzetto che danno un risultato da 3 stelle e mezza di giudizio.
Non sa veramente cosa è l' aids, non sa veramente come si trasmette, non sa veramente come sono le persone, risultato: il disastro.
Conosce l'aids, come contagia, conosce la vera natura di chi lo circonda, si informa sulla verità dei farmaci, risultato: crescità, rivalutazione della vita, vera amicizia, stimoli.
La classica (ma non banale o retorica) parabola di un uomo, che da un punto molto basso, a causa di un serio problema si eleva, ma poi inevitabilmente ricade, perchè ormai il danno è troppo grosso e non si può rimediare.
[+]
Regia puntuale, interpretazione di rilievo e storia vera con morale socio-politica, un bel terzetto che danno un risultato da 3 stelle e mezza di giudizio.
Non sa veramente cosa è l' aids, non sa veramente come si trasmette, non sa veramente come sono le persone, risultato: il disastro.
Conosce l'aids, come contagia, conosce la vera natura di chi lo circonda, si informa sulla verità dei farmaci, risultato: crescità, rivalutazione della vita, vera amicizia, stimoli.
La classica (ma non banale o retorica) parabola di un uomo, che da un punto molto basso, a causa di un serio problema si eleva, ma poi inevitabilmente ricade, perchè ormai il danno è troppo grosso e non si può rimediare.
Triste in teoria ma non in pratica, il protagonista avrebbe vissuto la sua vita sicuramente fino alla vecchiaia nel suo basso livello umano, con cui inizia la storia, invece grazie alla malattia vive una vita molto più corta ma sicuramente molto più significativa; alla fine è stato meglio così senza dubbio.
Una lezione per noi, Gesù disse: "la verità vi rendera liberi", possiamo dire qualcosa di simile come filosofia: la conoscenza migliora la vita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enabram tain »
[ - ] lascia un commento a enabram tain »
|
|
d'accordo? |
|
luigi8421
|
venerdì 28 febbraio 2014
|
crudo e diretto
|
|
|
|
bellissimo film, interpretazioni da oscar. ti fa capire com'era la situazione in quel periodo. un pugno allo stomaco
|
|
[+] lascia un commento a luigi8421 »
[ - ] lascia un commento a luigi8421 »
|
|
d'accordo? |
|
ollipop
|
venerdì 28 febbraio 2014
|
viaggio verso la morte ma inno alla vita
|
|
|
|
volgare rozzo cinico ma davanti alla morte imminente scarica una sorprendente forza interiore una sorta di religiosita' nascosta frutto di un tenace rifiuto verso un male apparentemente incurabile
Ed e' in questa non accettazione di una realta' tanto tragica quanto definitiva che inizia una battaglia per la vita e non solo per la sua contro stereotipi ipocrisie e falsi moralismi
Affresco sempre attuale di un mondo dove sofferenza e cinismo si mescolano a rari momenti di ironico vissuto ma in questo tragico contesto un texano senza apparente cultura o morale riesce a portare non solo un concreto aiuto sul piano puramente farmacologico ma un grande messaggio di speranza e di dimostrazione di quanto lottare per la vita contro tutto e spesso contro tutti e' pur sempre una grande vitt
[+]
volgare rozzo cinico ma davanti alla morte imminente scarica una sorprendente forza interiore una sorta di religiosita' nascosta frutto di un tenace rifiuto verso un male apparentemente incurabile
Ed e' in questa non accettazione di una realta' tanto tragica quanto definitiva che inizia una battaglia per la vita e non solo per la sua contro stereotipi ipocrisie e falsi moralismi
Affresco sempre attuale di un mondo dove sofferenza e cinismo si mescolano a rari momenti di ironico vissuto ma in questo tragico contesto un texano senza apparente cultura o morale riesce a portare non solo un concreto aiuto sul piano puramente farmacologico ma un grande messaggio di speranza e di dimostrazione di quanto lottare per la vita contro tutto e spesso contro tutti e' pur sempre una grande vittoria :la morte arriivera ' comunque ma molto piu tardi di quanto avrebbe voluto o dovuto
splendida allegoria della vita e per la vita : dietro al male non sempre si nasconde il male!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ollipop »
[ - ] lascia un commento a ollipop »
|
|
d'accordo? |
|
ilaria pasqua
|
giovedì 27 febbraio 2014
|
magnifico
|
|
|
|
Ron Woodroof è un cowboy/elettricista del Texas che un giorno scopre di essere malato di HIV e di avere solo un mese vita.
[+]
Ron Woodroof è un cowboy/elettricista del Texas che un giorno scopre di essere malato di HIV e di avere solo un mese vita. Dopo essersene fatto una ragione, cerca in ogni modo di avere le medicine per curarsi, ma l’ospedale di Dallas non ha soluzioni immediate, sta avviando solo in quel momento una sperimentazione su un farmaco dagli effetti ancora incerti, l’AZT. Lui però non ha tempo da perdere, sta per morire.
Così, allo scadere del mese, dopo essersi arrangiato come poteva, finisce in Messico, in uno di quegli ospedali non ufficiali, gestito da un medico radiato dall’albo. Rimane lì e viene curato con prodotti che negli Stati Uniti non sono permessi, sono “non ufficiali”, e perciò introvabili.
E allora a lui salta in testa un’idea: mettere in vendita quei prodotti e distribuirli a tutti i malati di HIV, ma soprattutto a quelli che stanno assumendo l’AZT, che in Messico ha scoperto essere tossico.
Con l’aiuto di un trans conosciuto in ospedale, Rayonne, metterà su questo commercio, prendendosi moltissime responsabilità e altrettanti rischi, ma vincendo più di una battaglia e vivendo più a lungo di quanto gli era stato predetto.
Dallas Buyers Club è stato folgorante. Mi è piaciuto tanto che gli auguro di vincere l'Oscar, anche se il favoritissimo rimane12 anni schiavo che in Italia uscirà solo a marzo.
Il film è tratto da una storia vera ma non è quello a renderlo appassionante. Procede quasi come fosse un film d’avventura, due ore intense che volano via con molta facilità. Ron è un personaggio davvero interessante che evolve molto nel corso della storia e a cui non si può fare a meno di affezionarsi. È una personaccia, un rude casinista, uno che ama divertirsi e che prima di conoscere il suo destino passava le sue giornate a bere e drogarsi, un tipo sempre con la battuta pronta e allo stesso tempo un personaggio molto intenso, che dà un senso alla sua vita quando scopre di essere malato e combatte contro le istituzioni che guardano solo ai loro interessi, ignorando quelli dei malati. Il film è proprio questo: una battaglia. E lui è un combattente che non demorde mai, che non accetta di darla vinta a chi è palesemente nel torto, nonostante sia continuamente minacciato, braccato.
Prima non aveva nulla, non gli interessava degli altri, ma quando scopre di essere malato tutto cambia e il personaggio è spinto a fare finalmente qualcosa per se stesso e per gli altri. Senza perdere affatto il suo modo di fare, il suo modo di essere.
Il rapporto che instaura con Rayonne, all'inizio burrascoso, cresce lentamente, regalando momenti pieni di intensità.
Ciò che ho davvero apprezzato è stato il modo di gestire la storia. Niente pesanti sentimentalismi o pietismi, niente esagerazioni. Non punta alla lacrima facile, non preme su quel tasto perché non serve, è coinvolgente già così, è coinvolgente nelle azioni, nel susseguirsi di avvenimenti che travolgono lui e Rayonne, sempre più uniti, nel modo in cui l’ospedale si rende conto di aver torto, lo sanno che sono in torto, che il farmaco non è sicuro, solo la dottoressa interpretata da Jennifer Garner tornerà però sui suoi passi. Nel modo in cui le autorità continuano a contrastarlo, e nel modo in cui lui riesce ogni volta ad evitare il disastro, a far arrivare le medicine a chi ne ha bisogno, compreso lui stesso. Un film sullo strapotere delle lobby, un’accusa alla corruzione del sistema sanitario americano, completamente sordo ai bisogni dei pazienti di Aids, e su un uomo che ha tentato di riportare l’attenzione sul paziente, invece che sugli interessi, abilmente nascosti dietro facciate di ipocrisia. Uno scandalo farmaceutico che poi ebbe molto impatto sull’opinione pubblica e non solo, portò a una piccola rivoluzione.
Matthew è incredibilmente bravo, non semplicemente bravo, mostruosamente bravo. Regge da solo tutto il film sulle sue spalle. Non è solo l’impressione che fa, il fatto che sia dimagrito all'inverosimile, ridotto praticamente all'osso, è in sé semplicemente perfetto. Un’interpretazione che lascia il segno e che sono sicura sarà difficile da dimenticare. Quest’anno, per quanto ami Leonardo DiCaprio (e credo che sia ora per lui di avere ciò che doveva essere suo da anni), penso finirà per vincere Matthew, perché se lo merita. E non ne resterei affatto scandalizzata.
Bravissimo anche Jared Leto, regge bene il confronto, e continuo a chiedermi cosa aspetti a lasciar perdere la musica per dedicarsi invece alla recitazione a tempo pieno.
Un film osteggiato perché scomodo, sicuramente. CI sono voluti decenni per riuscire a girarlo, e già la storia che questa pellicola ha attraversato ne varrebbe la visione, ma anche senza questo Dallas Buyers Club resterebbe un film da vedere assolutamente.
Dimenticavo, da guardare a ogni costo in originale.
Recensione pubblicata originariamente su: www.ilariapasqua.net
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ilaria pasqua »
[ - ] lascia un commento a ilaria pasqua »
|
|
d'accordo? |
|
khaleb83
|
martedì 25 febbraio 2014
|
sorprendente
|
|
|
|
La tematica pesante e la sceneggiatura povera di colpi di scena per rispettare una storia vera poteva far pensare a un film noioso o quantomeno difficile da digerire, invece tutto sembra scorrere con tremenda facilità; tremenda per davvero, perché ci si ritrova rapidamente intrappolati nell'angosciante storia di Ron Woodroof contro uno dei demoni del nostro tempo da un lato, e contro le industrie farmaceutiche dall'altro. Scontato ma doveroso sottolineare come un buon film diventi eccellente per l'interpretazione del protagonista, un McConaughey insospettabilmente bravo e versatile, e per il valore aggiunto di Jared Leto, mai visto così brillante in pellicola al punto da risultare persino più credibile dell'ottimo protagonista.
[+]
La tematica pesante e la sceneggiatura povera di colpi di scena per rispettare una storia vera poteva far pensare a un film noioso o quantomeno difficile da digerire, invece tutto sembra scorrere con tremenda facilità; tremenda per davvero, perché ci si ritrova rapidamente intrappolati nell'angosciante storia di Ron Woodroof contro uno dei demoni del nostro tempo da un lato, e contro le industrie farmaceutiche dall'altro. Scontato ma doveroso sottolineare come un buon film diventi eccellente per l'interpretazione del protagonista, un McConaughey insospettabilmente bravo e versatile, e per il valore aggiunto di Jared Leto, mai visto così brillante in pellicola al punto da risultare persino più credibile dell'ottimo protagonista. Un film assolutamente da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a khaleb83 »
[ - ] lascia un commento a khaleb83 »
|
|
d'accordo? |
|
|