Titolo originale | Pantani: The Accidental Death of a Cyclist |
Anno | 2013 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA, Italia |
Regia di | James Erskine |
Uscita | lunedì 17 febbraio 2014 |
Distribuzione | The Space Movies |
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Ultimo aggiornamento lunedì 17 febbraio 2014
Biopic su Marco Pantani, diventato una leggenda dopo aver vinto sia il Giro d'Italia che il Tour de France - un'impresa mai realizzata.
CONSIGLIATO N.D.
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Pantani ripercorre i grandi successi del Pirata e si interroga sulla sua improvvisa caduta: l'uomo contro la montagna, l'atleta contro la dipendenza, Marco Pantani contro sé stesso. Un documentario ricco di filmati di repertorio, interviste e testimonianze di familiari e amici del campione.
Nel 1998 Marco Pantani vinse sia il Tour de France che il Giro d'Italia: un'impresa titanica nella quale nessun atleta prima era riuscito. Per milioni di persone era l'eroe che ha salvato l'immagine del ciclismo nel periodo degli scandali sul doping. A sei anni da quello straordinario traguardo, Pantani muore solo in una stanza d'albergo, per intossicazione acuta da cocaina. Pantani vuole ricordare al cinema un importante personaggio del mondo dello sport a 10 anni dalla sua prematura scomparsa.
PANTANI disponibile in DVD o BluRay |
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Questo documentario ripercorre con lucidità le tappe principali della vita del Pirata; dagli esordi da giovanissimo mfino alla tragica fine in un motel di Rimini. Su una cosa non ci sono dubbi: Pantani è stato senza ombra di dubbio l'ultimo grande campione del ciclismo capace di appassionare un'intera nazione. Così come faceva Tomba quando scendeva nello slalom, così [...] Vai alla recensione »
Marco Pantani non è stato uno sportivo qualunque: né per il ciclismo, né per l'Italia intera e i suoi numerosi sostenitori. Perché Marco Pantani è stato l'ultimo grande campione nostrano a lasciarci con l'amaro in bocca, come accade ogni volta che siamo costretti a confrontarci con qualcosa di incompiuto. Come la sua vita, per esempio. Pantani - The accidental death of a cyclist è un documentario [...] Vai alla recensione »
Il nostro Pirata non è quello che raccontava Vincente Minnelli nel 1948 nell'omonimo musical. Marco Pantani portava l'orecchino, la bandana, gli occhiali, e forse con Gene Kelly aveva in comune il senso del ritmo. Entrambi dovevano andare a tempo, non sbagliare l'entrata, lo scatto, la zampata. Chi sul set, chi sul sellino di una bicicletta. In coreografie senza requie.