Eamon

Film 2009 | Commedia 86 min.

Regia di Margaret Corkery. Un film con Muireann Bird, Robert Donnelly, Tim Gahan, Darren Healy, Amy Kirwan, Deirdre Monaghan. Cast completo Titolo originale: Eamon. Genere Commedia - Irlanda, 2009, durata 86 minuti. - MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 18 settembre 2012

Un triangolo pericoloso che renderà una vacanza convulsa.

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
Una dark comedy grottesca sulla maturazione di un bambino incompreso.
Recensione di Simona Previti
Recensione di Simona Previti

Ambientato sulle coste irlandesi, durante una vaga stagione estiva dai colori plumbei, Eamon di Margaret Corkery (2009) presenta in toni da commedia nera la storia di una famiglia del tutto particolare: Eamon, il protagonista del film, ha soli 6 anni e ha già problemi comportamentali coi suoi coetanei; la madre Grace passa da una relazione a un'altra non assicurando al figlio la presenza stabile di una figura maschile e paterna; e poi c'è il compagno di lei, che si frappone goffamente in questa goffa relazione edipica fra madre e figlio.
Il paesaggio, desolato e dai toni freddi, contribuisce a creare un'atmosfera di vuoto (pochi anche i dialoghi e apparentemente senza senso) ma anche di suspense perché nulla sembra accadere in questo tran tran vacanziero - il mare, i giochi in spiaggia, gli incontri casuali... - anche se allo spettatore viene ad un certo punto da chiedersi dove voglia andare a parare la regista e come si evolverà la storia. Ed infatti, senza rivelare la fine, che vale tutto il film e la sua visione, l'apparente banalità della situazione "un week-end al mare" e l'apparente piattezza dei rapporti esplode in un finale a sorpresa in perfetto stile grottesco. Un finale-iperbole che però non arriva da una tragicità che sta montando e che ad un certo punto esplode; ma arriva con la stessa naturalezza degli altri non-avvenimenti che si susseguono nel film. E proprio questa assurda fine può ricordare un certo tocco da primo Polanski: la banalità del male che emerge da una situazione di innocenza o di superficiale normalità.
Al Karlovy Film festival il film vince il premio come miglior "independent camera".

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