elle_light
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lunedì 15 febbraio 2010
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che bello
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Secondo me jackson ha fatto veramente un bel lavoro, emozionante!
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strope
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lunedì 15 febbraio 2010
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l'espressione degli occhi,è l'indizio
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il film è bello!bisogna tener conto anche della sua fotografia e non solo della trama.Peter J. ha dato spazio alla sua fantasia(di cui sappiamo qualcosa col Signore degli Anelli)mettendo una linea sottile tra il mondo materiale e quello sovrasensibile,linea che si collega per l'amore tra la fanciulla morta e il padre disperato al quale si acuisce l'intuito per trovare l'assassino.Il film è imperniato su dei bei primi piani dei visi sia dei famigliari che dell'assassino in cui l'espressione o solo la luce degli occhi danno adito a intuiti verso l'omicida per i familiari o vero una difesa da parte del serial killer.Non ha a che vedere coi soliti horror in cui il fantasma perseguita il suo carnefice e si fa vivo con segnali.
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il film è bello!bisogna tener conto anche della sua fotografia e non solo della trama.Peter J. ha dato spazio alla sua fantasia(di cui sappiamo qualcosa col Signore degli Anelli)mettendo una linea sottile tra il mondo materiale e quello sovrasensibile,linea che si collega per l'amore tra la fanciulla morta e il padre disperato al quale si acuisce l'intuito per trovare l'assassino.Il film è imperniato su dei bei primi piani dei visi sia dei famigliari che dell'assassino in cui l'espressione o solo la luce degli occhi danno adito a intuiti verso l'omicida per i familiari o vero una difesa da parte del serial killer.Non ha a che vedere coi soliti horror in cui il fantasma perseguita il suo carnefice e si fa vivo con segnali.Qui è tutto delicato e sottile tanto che può fare accettare anche ai più cinici un collegamento tra una forma astrale e quella materiale
Beppe
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marialucia
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domenica 14 febbraio 2010
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becattini ha visto e analizzato benissimo il film
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Volendo dar retta a quanti hanno scritto che si tratta di un film capolavoro, sono andata al cinema carica di entusiasmo e speranza. E' da almeno un anno che non vedo un capolavoro e solo Avatar fin'ora si è salvato (pur non essendo un capolavoro) risultando per i miei gusti un film ben fatto.
"Amabili resti" è stato un film molto superficiale e mai commuovente. Peter Jackson, distratto dalla sua volontà di stupire proponendo un mondo surreale di cartone colorato e computer grafica, tranne per per un paio di minuti per il padre, e di un paio di secondi per la madre, ha dimenticato di far leva sui sentimenti spontanei che hanno i genitori che perdono una figlia perché rapita, stuprata, uccisa.
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Volendo dar retta a quanti hanno scritto che si tratta di un film capolavoro, sono andata al cinema carica di entusiasmo e speranza. E' da almeno un anno che non vedo un capolavoro e solo Avatar fin'ora si è salvato (pur non essendo un capolavoro) risultando per i miei gusti un film ben fatto.
"Amabili resti" è stato un film molto superficiale e mai commuovente. Peter Jackson, distratto dalla sua volontà di stupire proponendo un mondo surreale di cartone colorato e computer grafica, tranne per per un paio di minuti per il padre, e di un paio di secondi per la madre, ha dimenticato di far leva sui sentimenti spontanei che hanno i genitori che perdono una figlia perché rapita, stuprata, uccisa.
Il film non ha commosso per nulla e gli attori stessi hanno avuto difficoltà ad esprimersi. Hanno recitato tutti sotto tono tranne l'eccezionale Susan Sarandon. Una sola situazione è stata degna di un bel film; quando la sorella della protagonista si è introdotta in casa dell'assassino.
Il finale è risibile in tutto e quando si porta un libro in un film si può ritoccare qualcosa nella narrazione se è inadatta per il grande schermo.
Speriamo arrivi presto in sala un vero capolavoro o perlomeno qualche film ben fatto.
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fabruss
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domenica 14 febbraio 2010
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un capolavoro? probabilmente sì
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c'è poco da dire, è un film quasi perfetto, una tensione quasi disturbante pervade lo spettatore per tutta la durata, alleggerita solo dalle battute fulminanti della grande sarandon; la parte metafisica esalta ancor più la grande umanità e fisicità del dramma, che tutti partecipiamo con i perfetti protagonisti, dai genitori al detective. il serial killer, angosciante nella sua metodica, apparente normalità, è degno dei grandi capolavori, come il silenzio degli innocenti. la colonna sonora è stupenda ( brian eno, scusate se è poco), le immagini meravigliose. questo è grande cinema, signori, altrochè,quindi probabilmente incasserà poco, sic.
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ilpredicatore
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domenica 14 febbraio 2010
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tra viale del tramonto e always c'è peter jackson
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Tra la vita e la morte, il concreto e l’astratto, tra un mondo cupo, inesorabilmente malvagio e pericoloso e una sorta di limbo dove la realtà si contorce, le disperazioni degli uomini si concretizzano ed è lo stato d’animo a creare paesaggi ed atmosfere, ci sono Susie Salmon e la mano diligente di Peter Jackson. Tratto dal primo romanzo di Alice Sebold, realmente vittima di uno stupro, il film racconta attraverso le parole della quattordicenne Susy (come in Viale del Tramonto) del suo omicidio e di ciò che è avvenuto dopo. Se dietro la macchina da presa c’è la mano sempre vigorosa e imponente di Jackson, il film si apre con intima semplicità, incentrandosi su una famiglia benestante e sui suoi piccoli e quotidiani screzi.
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Tra la vita e la morte, il concreto e l’astratto, tra un mondo cupo, inesorabilmente malvagio e pericoloso e una sorta di limbo dove la realtà si contorce, le disperazioni degli uomini si concretizzano ed è lo stato d’animo a creare paesaggi ed atmosfere, ci sono Susie Salmon e la mano diligente di Peter Jackson. Tratto dal primo romanzo di Alice Sebold, realmente vittima di uno stupro, il film racconta attraverso le parole della quattordicenne Susy (come in Viale del Tramonto) del suo omicidio e di ciò che è avvenuto dopo. Se dietro la macchina da presa c’è la mano sempre vigorosa e imponente di Jackson, il film si apre con intima semplicità, incentrandosi su una famiglia benestante e sui suoi piccoli e quotidiani screzi. Poi, quasi improvvisamente, il fatto, la tragedia, lo smarrimento e quindi il dolore. Ed è qui che il film decolla, con la giovane Susy, confusa e in seguito adirata, divisa tra due mondi, col suo assassino che cerca (invano) di non attirare i sospetti su di sé e con la telecamera che segue le reazioni, le angosce, l'ostinazione di un padre e la rinuncia di una madre ad affrontare la dura verità. Una storia così era davvero difficile da portare al cinema e perfino con uno come Peter Jackson qualcosa in effetti non è riuscito, ma il regista ha fatto meglio di quanto avrebbero potuto fare molti altri (immaginatevi un Malick o un Aronofsky dietro un film del genere…). Dopo il Signore degli Anelli e lo splendido e sottovalutato King Kong, Jackson solo in apparenza sembra essere tornato ai tempi di Creature del Cielo con un film “piccolo” e “terreno” per così dire, ricordandoci un po' il divertente Sospesi nel tempo e con buone familiarità con l’incisivo e spielberghiano Always, ma invece Amabili Resti è un altro film “grande”, magniloquente, con momenti cupi, teso, maestoso, corale con i personaggi che hanno ciascuno il loro momento (come nella trilogia tolkeniana e in King Kong tutti bene o male riescono ad essere protagonisti, una delle grandi qualità del regista neozelandese), e con un vitale schizzo fantasy. Certo al film qualcosa purtroppo manca, forse non si esce dalla sala con le sensazioni che avrebbe dovuto suscitarci, forse manca proprio quel fare intenso e struggente particolarmente efficace nel finale di King Kong, ma più di così non era lecito aspettarsi. Rimane impressa la dimensione onirica in cui la protagonista precipita dopo la morte, davvero fenomenale, incantevole e a tratti emozionante con giganteschi Galeoni in bottiglia che galleggiano sulla riva del mare, un gazebo al centro di un lago romantico, cieli sognanti, climi e stagioni che si mischiano e si sovrappongono, confermando sempre di più lo sguardo originale e visionario del regista. Due le scene dalla tensione ben orchestrata: quella all’interno di una struttura sotto terra e quella in cui la sorella della protagonista si trova in casa dell’assassino. Ottimo il cast, una conferma Saoirse Ronan dopo la sorpresa in Espiazione, ma eccezionale anche la performance di Stanley Tucci che offre una meticolosa calata nei panni che ha fame di Oscar, e in gran forma come sempre Susan Sarandon, sprizzante e fiorente come un buon vino d’annata.
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(di pastierinanapoletana)
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spike
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domenica 14 febbraio 2010
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intenso
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Ottimo film fino ai cinque minuti finali... Grandi interprtazioni, stupenda la colonna sonora che si abbina perfettamente al visionario mondo di mezzo nella quale Susie si ritrova. Un film di valore che sembra passare inosservato di fronte al successo (eccessivo) di Avatar. Peter Jackson dimostra che anche lontano dalla Compagnia dell'Anello si possono fare film di fantasia (con strabilianti effetti speciali) intelligenti. Lo consiglio vivamente, sopratutto a chi ha amato l'ultimo film di Gilliam 'Parnassus'. That's CINEMA.
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roberta gilmore
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domenica 14 febbraio 2010
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in risposta ad edoardo becattini
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vorrei soltanto lasciare un piccolo commento sulla sua recensione. posso ancora ancora concederle che la narrazione frammentaria non le sia piaciuta, alla fine è la sua opinione, ma addirittura accusare il film di mancata sensibilità mi sembra ridicolo. io ho pianto, a metà film, quando la piccola susie descrive cos'è un padre per una figlia ed una figlia per un padre. infatti, il padre è l'unico che continua a cercarla e a non darsi pace. questo rapporto padre-figlia, oltre alla drammaticità della situazione vissuta da susie con lo stupro-uccisione da parte del signor harvey (secondo me giustamente lasciato soltanto all'immaginazione dello spettatore per non ferirlo e scioccarlo ulteriormente - grande sensibiltà di peter jackson nell'affrontare un tema così difficile come la pedofilia infantile -), commuove, coinvolge e di lacrime al cinema ne ho viste tante.
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vorrei soltanto lasciare un piccolo commento sulla sua recensione. posso ancora ancora concederle che la narrazione frammentaria non le sia piaciuta, alla fine è la sua opinione, ma addirittura accusare il film di mancata sensibilità mi sembra ridicolo. io ho pianto, a metà film, quando la piccola susie descrive cos'è un padre per una figlia ed una figlia per un padre. infatti, il padre è l'unico che continua a cercarla e a non darsi pace. questo rapporto padre-figlia, oltre alla drammaticità della situazione vissuta da susie con lo stupro-uccisione da parte del signor harvey (secondo me giustamente lasciato soltanto all'immaginazione dello spettatore per non ferirlo e scioccarlo ulteriormente - grande sensibiltà di peter jackson nell'affrontare un tema così difficile come la pedofilia infantile -), commuove, coinvolge e di lacrime al cinema ne ho viste tante. quindi, parlare di mancanza di sensibilità, cioè di qualcosa che commuove nell'animo lo spettatore, mi sembra mettere in risalto che lei ha visto un altro film e non quello in questione.
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[+] hai ragione
(di fabruss)
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(di roberta gilmore)
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roberta gilmore
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domenica 14 febbraio 2010
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susie nella terra di mezzo
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nonostante abbia letto recensioni di spettatori assonnati, noi in sala eravamo una ventina in totale (spettacolo delle 16:30) e ci siamo commossi, emozionati, meravigliati... commossi per la bellissima storia e per la maniera in cui è trattata (il tema della pedofilia, dei disturbi mentali, di una famiglia distrutta dalla perdita di una figlia, di una sorella, di una nipote), emozionati per la bravura della giovane protagonista e per il tema trattato (in molti hanno pianto e questa è una situazione completamente nuova per un fantasy) ed infine meravigliati... per tanti motivi... per la meraviglia di questa terra di mezzo tra la vita e la morte, con quei colori così vivi o così cupi in base allo svolgersi degli avvenimenti.
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nonostante abbia letto recensioni di spettatori assonnati, noi in sala eravamo una ventina in totale (spettacolo delle 16:30) e ci siamo commossi, emozionati, meravigliati... commossi per la bellissima storia e per la maniera in cui è trattata (il tema della pedofilia, dei disturbi mentali, di una famiglia distrutta dalla perdita di una figlia, di una sorella, di una nipote), emozionati per la bravura della giovane protagonista e per il tema trattato (in molti hanno pianto e questa è una situazione completamente nuova per un fantasy) ed infine meravigliati... per tanti motivi... per la meraviglia di questa terra di mezzo tra la vita e la morte, con quei colori così vivi o così cupi in base allo svolgersi degli avvenimenti... per la bravura di susan sarandon versione nonna alcolizzata... un film stupendo, un vero capolavoro... assolutamente consigliato!!
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federer85
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domenica 14 febbraio 2010
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amabili sonni
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Più che amabili resti,amabili sonni,senza dubbio.Il film scorre più lento dell'attuale beckam al milan,è lungo più di due ore senza che ciò sia giustificato dalla trama e soprattutto il finale sembra una barzelletta inglese,di quelle che non sai se ridere o piangere.Almeno ci si gusta la sempre magnifica Susan Sarandon e anche un discreto(il personaggio non poteva consentirgli di più)Mark Wahlberg.
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(di fabruss)
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catinka
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domenica 14 febbraio 2010
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troppo lungo
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Decisamente troppo lungo.
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