enrico
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lunedì 16 luglio 2007
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toccante
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Non sarà costruito inmaniera perfetta dal punto di vista della narrazione, ma come tutte le opere d'arte riesce a trasmettere il suo messaggio diritto al cuore.
Penso che soltanto un bastian contrario o un cinico non lo riesca a capire...
Per me è paragonabile al Wenders de "il cielo sopra Berlino". Penso che questo regista farà ancora parlare di sè.
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gianbattista
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sabato 14 luglio 2007
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storico direi..
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Non voglio dilungarmi sul film che ritengo ben fatto e assolutamente fedele al clima e alla prassi di tutti i paesi dell'ex URSS. Solo una testimonianza: Ebbi a visitare un amico sacerdote proprio nella DDR nel 1985 e nel vedere il film mi sono ricordato quello che lui mi disse sottovoce entrando in casa sua: "Parliamo solo del più e del meno. Il resto ce lo scriviamo...". Lui era già stato arrestato più volte solo per qualche parola sopra le righe durante le omelie. Era così...
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serena
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martedì 3 luglio 2007
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mamma mia
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E' PROPRIO UN CAPOLAVOROOOOOOOOOOOOO!!!
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tony
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domenica 24 giugno 2007
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non lo so
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io non mai visto il film ma mi pare una vera cagata !!!
[+] ma come si fa a dire non l'ho visto ma mi pare...
(di gianbattista)
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giulio
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domenica 24 giugno 2007
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non sono daccordo
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secondo me il film è molto bello per la storua e per la grafica, ma il regista non è riuscito ad esprimere pienamente le senzazioni del film
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simo
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sabato 23 giugno 2007
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una lenta presa di coscienza.
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All'interno di un grigio e monocromatico sistema totalitario, sotto il dispotico tentativo dittatoriale di controllare il pensiero della popolazione, si sviluppa la silenziosa ribellione del protagonista, il Capitano Gerd Wiesler (l'Hanptmann Gerd Wiesler HGWXX/7); si tratta di un crescendo emozionante che tiene lo spettatore in continua tensione. Chi segue le vicende del gelido capitano, non si rende immediatamente conto che egli sta maturando un cambiamento radicale ma si immedesima in lui, vive e sente la sua angoscia e la sua profonda solitudine, grazie anche alla straordinaria interpretazione di Ulrich Muhe. Il Capitano Wiesler spia in modo meticoloso, quasi pervaso da ossessione maniacale, la vita degli altri, proprio perchè la sua è troppo asettica, apatica, triste; spia le case degli altri perchè la sua è vuota, senza oggetti, senza colore, arredata senza amore e soprattutto senza amici e senza presenza di vita (fa eccezione la prostituta che forse è più felice e meno sola di lei); anche quello che mangia è insipido, verrebbe da dire: proprio per non morire.
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All'interno di un grigio e monocromatico sistema totalitario, sotto il dispotico tentativo dittatoriale di controllare il pensiero della popolazione, si sviluppa la silenziosa ribellione del protagonista, il Capitano Gerd Wiesler (l'Hanptmann Gerd Wiesler HGWXX/7); si tratta di un crescendo emozionante che tiene lo spettatore in continua tensione. Chi segue le vicende del gelido capitano, non si rende immediatamente conto che egli sta maturando un cambiamento radicale ma si immedesima in lui, vive e sente la sua angoscia e la sua profonda solitudine, grazie anche alla straordinaria interpretazione di Ulrich Muhe. Il Capitano Wiesler spia in modo meticoloso, quasi pervaso da ossessione maniacale, la vita degli altri, proprio perchè la sua è troppo asettica, apatica, triste; spia le case degli altri perchè la sua è vuota, senza oggetti, senza colore, arredata senza amore e soprattutto senza amici e senza presenza di vita (fa eccezione la prostituta che forse è più felice e meno sola di lei); anche quello che mangia è insipido, verrebbe da dire: proprio per non morire.
Gerd spia il drammaturgo Dreyman ( i due non si incontreranno mai) con la sua passione per le manifestazioni artistiche (elemento sempre controllato nei regimi dittatoriali) con la sua casa piena di persone, di oggetti (libri, riviste ma anche oggetti inutili); ma soprattutto il capitano vive e sente il grande amore tra lo scrittore e l'attrice, un sentimento forte e passionale.Wiesler ha conosciuto finalmente la forza pulsionale della vita, la sente, capisce di esserne privo e molto lontano; non è geloso, anzi desidera proteggere
e salvare questo mondo profumato e colorato che brilla nel grigiore del totalitarsmo; e lo farà con la sua furbizia e con tutte le sue energie, a costo di perdere il suo lavoro.
Complesso il rapporto tra il capitano e lo scrittore, forse quest'ultimo è l'alter ego faticosamente cercato, forse si tratta solo di amicizia e di nobile sentimento di riconoscenza reciproca: l'uno fa conoscere la vita all'altro, l'altro gli salva la vita; comunque sia i due, solo loro due, si cercano costantemente e alla fine, riescono a capirsi.
Straordinario anche il grande senso di suspense che il giovane regista riesce a suscitare fino alla fine del film che, basato molto sugli interni, presenta uno scorcio di storia del novecento molto inquietante, ha una struttura sia da giallo, sia teatrale e tratta della forza del sentimento e dell'arte, di movimenti interiori e di ribellioni.
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[+] le vite degli altri
(di valentina)
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donnersmarck
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venerdì 22 giugno 2007
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donnersmarck
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fbz
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giovedì 21 giugno 2007
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straniamento benefico
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Le vite degli altri ha ampiamente meritato l'Oscar 2007 come miglior film straniero.
L'ambientazione, negli ultimi anni di attività della Stasi in Germania Est, è fedele e fa piombare lo spettatore in un atmosfera cupa, di vessazioni e delazioni.
Le facce sono perfette per offrire uno spaccato di vita vera, che supera in taluni aspetti le più macabre fantasie.
I giochi di potere finiscono in cortocircuito quando il carnefice prende a cuore la vicenda della sua vittima sacrificale.
Il finale, potenzialmente rischioso di scadere nel melenso, è invece orchestrato con l'abilità di un grande drammaturgo greco.
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andy
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giovedì 21 giugno 2007
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film mediocre, pompato ad arte!!!!
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SIAMO STANCHI DI VEDERE COSÌ TANTE FESSERIE SU QUESTO FILM TELENOVELLA!!! NON ANDATE A VEDERLO: È UNA TREMENDA STUPIDATA!
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(di teddy)
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giovanna
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giovedì 21 giugno 2007
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oscar meritatissimo
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non servono tante parole, quando un film e' un capolavoro, e' solo da andare a vederlo!!
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