Le vite degli altri

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Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme.
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Titolo originale Das Leben der Anderen. Drammatico, durata 137 min. - Germania 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 6 aprile 2007. MYMONETRO Le vite degli altri * * * * - valutazione media: 4,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
blue sabato 2 giugno 2007
grazie a von donnersmarck Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

da tempo non vedevo un film così intenso, bello, che DICE qualcosa, con attori così bravi, così veri, un film meraviglioso. Mi ha ricordato le sensazioni che mi aveva dato un grande libro, Sostiene Pereira - anche qui un ometto grigio diventa un eroe, un uomo grande. Bravissimo Ulrich Muhe.

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bernardino mattioli sabato 2 giugno 2007
un muro che non crolla Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Un documento inquietante su come il potere, oltre a monitorare e a condizionare "vite di altri", entra nel privato più intimo distruggendo anche il sentimento più inviolabile con perseveranza e crudeltà, mostrando un'apparente pacata violenza morale ma continua che conduce alla distruzione, alla perdita dell'imperdibile.(Vedi anche l'amore) Neanche Lars von trier in "Dancer in the dark" era riuscito ad avvelenare i battiti rossi che salvano ogni tipo di condizione. L'invidia, la sete di chi comanda, non si limita a muovere fili conducendo dove vuole chiunque abbia l'abbaglio dell'ambizione. Ma insiste, percuote le fragilità emotive fino a svelare personaggi che si credevano diversi, che nell'incoscio desideravano mantenere il segreto per sentirsi puri e capaci. [+]

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bluombra sabato 2 giugno 2007
buon film..."d'altri tempi" Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

regia essenziale ma ben definita...personaggi romanzeschi ma carichi di carisma...storia ben articolata... film davvero bello che moziona per contenuti....finalmente un film made in europe da nn perdere che ci ricorda delle restrizioni di libertà operate nella D.D.R. in un passato nn troppo lontano... peccato che nn ci si sforzi di fare dei film così essenzialmente film (bluombra@hotmail.com)

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lucia cinefila venerdì 1 giugno 2007
delusione profonda!!!!!!!!!!! Valutazione 1 stelle su cinque
38%
No
63%

COME AL SOLITO IL TAM TAM DEGLI SPETTATORI MI HA FORNITO ANCORA UNA VOLTA MOTIVO DI PROFONDA DELUSIONE DA UN FILM OSANNATO DA CRITICA E PUBBLICO QUASI ALL'UNISONO... NIENTE DI PIù FALSO.... HO INVECE RAVVISATO SOLO ED ESCLUISIVAMENTE (FATTA ECCEZIONE PER L'OTTIMA INTERPRETAZIONE DEI PROTAGONISTI) UNA SCENEGGIATURA BASATA SU UNA SERIE DI LUOGHI COMUNI E DI OVVIETà che poteva benissimo essere scritta per uno sceneggiato televisivo mediocre!!! gli sterotipi ci sono veramente TUTTI... DAL MINISTRO GRASSO... E AFFAMATO DI CARNE GIOVANE E FRESCA.. CHE USA IL SUO POTERE PER DARE LIBERO SFOGO AI SUOI IMPULSI CARNALI ALLA ATTRICE VITTIMA DI CO' TANTO CARNEFICE.....OLTRE AL BELLO E NON POI TANTO DANNATO. [+]

[+] concordo (di ci sono anch'io)
[+] concordo al 100 x 100 (di annalisa)
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serena martedì 29 maggio 2007
film di tesi e nient'altro (x sergio) Valutazione 1 stelle su cinque
40%
No
60%

Chi pensa male degli altri, si conosce bene! Lo diceva mia nonna che la sapeva lunga. Questo film è un grande successo di botteghino, come tanti. È ambientato in un'epoca storica recente, e fa bene a denunciare la Stasi. Dovrebbe venire anche da noi a parlare della Telecom, se è per questo. Ma non è il primo a denunciare il GRANDE OCCHIO che controlla noi tutti. Ci sono film molto più riusciti nella storia del cinema. Veda, ad esempio, il vecchio film americano "1984" sul romanzo di Orwel, e capirà cosa vuol dire creare angoscia e un crescendo di sentimenti, fra una coppia di spiati. Cosa è amare ed essere torturati e costretti a tradire. È l'annientamento dell'essere umano di cui parlava Primo Levi in Se questo è un uomo. [+]

[+] a me è piaciuto (di sergio)
[+] riguardo alle femministe (di sergio)
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andrea lunedì 28 maggio 2007
ottima ricostruzione ambientale Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

L'ottima ricostruzione ambientale, sono stato in DDR nell'81, la storia e i personaggi ben azzeccati , mi hanno riportato per due ore all'atmosfera che si viveva nella DDR dei primi anni '80, anche per noi turisti che increduli osservavamo da "lontano" la Germania dell'Est ci metteva paura. La paura si leggeva negli occhi delle persone che ci guardavano come esseri di un altro ..pianeta. Ottimo film ,da vedere e da far vedere , soprattutto ai ragazzi,per far conoscere un epoca, un altro "tassello" della follia dell'uomo.

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sergio lunedì 28 maggio 2007
x noia mortale Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

ill buonismo era riferito solo al finale, l'inverosimilità almeno in parte è patrimonio di quasi tutti i film, esclusi quelli a carattere prettamente documentaristico, semplicistico trovo sia una valutazione errata,secodo me semplicistici possono essere film come ho voglia di te, e le pur a volte piacevoli commedie americane, insomma i film da cassetta, questo trattava temi originali, e, a parte il finale,vi era una cura dei particolari realistica nei metodi investigativi ( di questi giorni la notizia che la polizia tedesca sta schedando gli odori dei possibili no global violenti e controllandone la corrispondenza ), per quanto riguarda la noia ovviamente è soggettivo, io ho trovato un pò lento l'inizio, poi coinvolgente, non è certo un film d'azione, ma quello si capiva già dall'argomento. [+]

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sergio domenica 27 maggio 2007
bel film, forse solo un pò troppo "buonista" Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Nel panorama attuale credo sia senz'altro un ottimo film,scivola liscio, senza annoiare, ottima l'ambientazione e i colori, fino ad or pochi film avevano reso così bene l'idea del grigiore della vita negli ex paradisi del socialismo reale. Forse un pò buonista e inverosimile il finale, credete davvero che la Stasi si sarebbe fatta prendere in giro dai doppigiochi del capitano "pentito", lo avrebbero incastrato subito anche i servizi italiani!ma è un film e può andare bene così. Concordo con chi ha osservato che la sceneggiatura è un pò ingenerosa con la protagonista femminile,ma penso si volesse evidenziare come quel sistema di regime distruggesse i legami e i sentimenti ( vi erano casi di genitori spiati dai figli )e controllasse anche i minimi dettagli della vita delle persone ( significativa la scena nella quale il perito grafico elenca al colonello tutti i tipi delle macchine da scrivere in uso agli scrittori), fino a spingere a volte al suicidio, come succede alla protagonista, che con questo gesto direi che riscatta il suo momento di debolezza del tradimento ( la Stasi aveva circa 200000 collaboratori su 20 mil di abitanti), quindi " femministe " non arrabbiatevi! Un bel fim, originale, che tocca in profondità, non un capolavoro ma assolutamente da vedere.

[+] noia mortale (di ci sono anch'io)
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serena sabato 26 maggio 2007
le povere christe Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
0%

Il personaggio di Christa Maria è quello meno riuscito di questo film con sceneggiatura da telenovela. Lei TRADISCE (con un tradimento a caratteri cubitali a corpo 48) l'amante perché è un personaggio assurdo, costruito male e con tanto DISPREZZO PER LE DONNE in cuore. Suvvia! La povera Christa, bravissima attrice teatrale, non riesce a fare a meno di prostituirsi per continuare a regnare a teatro, e poi non riesce a non tradire l'amante poeta. Perché? Perché come personaggio ha la profondità della pastasfoglia. Prende così tanti tranquillanti, povera Christa! Quello che il film, invece, non ci dice è come ha fatto l'amante poeta a diventare il Delfino del regime. Così bello, così solare e consapevole di tutta la sporcizia regnante. [+]

[+] finalmente!!! (di ci sono anch'io)
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rosetta sabato 26 maggio 2007
"le conseguenze dell'amore".... Valutazione 5 stelle su cinque
0%
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0%

Non è vero che Christa Maria abbia tradito il suo compagno: lei lo fa dietro "suggerimento" di Wiesler, dopo che lui le ha svelato la sua identità di "uomo buono" riprendendo una delle espressioni usate nel loro dialogo nell'incontro nel bar. Evidentemente lui le ha offerto una via d'uscita dalla disperata situazione in cui si trovava, come se le dicesse: fidati di me, ci penserò io... Alla fine però a lei non resta che la morte - un altro suicidio!- e questo forse Wiesler non lo aveva messo in conto, però è riuscita a salvare Dreiman. Il film è molto intenso, essenziale - non una parola di troppo. I colloqui sono laconici, di gente abituata a misurare le parole. Ma gli sguardi sono molto più eloquenti! Grande equilibrio stilistico. [+]

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