300

Prima di entrare nelle polemiche di chi ha visto il film come mezzo di propaganda nella tensione in atto tra occidente e mondo arabo è necessario dire che 300 è un film bellissimo. Un incontro geniale tra cinema e fumetto che genera un’opera dalla straordinaria forza visiva. Gli occhi si riempiono al punto da dimenticarsi che stiamo assistendo al racconto di una leggenda. Una leggenda appunto, o forse ancora meglio un mito, che niente ha a che fare con la storia. Leonida, Re di Sparta, a capo dei suoi 300 selezionati guerrieri incaricherà, quando sente imminente la fine, uno dei suoi ferito di far ritorno a casa perché il mondo sappia quel che è accaduto alle Termopili. Ma il mondo non saprà, e non saprà mai, cosa è veramente accaduto, perché il racconto della battaglia di Leonida sarà appunto un racconto dove non c’è nulla di storico tranne forse il nome dei protagonisti. Ed per questo che la visione dello scontro diventa fantasia, mitologia, dove esseri strani, mostruosi, bizzarri o solo semplicemente sovraumani, si fronteggiano in una rete di ideali e di motivazioni. I guerrieri persiani di Serse sono alieni perché chi li racconta in realtà non li ha mai visti. I persiani potevano essere all’epoca dei “fatti” come i marziani potrebbero essere oggi per l’uomo moderno: inipotizzabili. Per tornare alle polemiche politiche che questo film ha generato, è dunque doveroso sottolineare che un mito, non raccontando dei fatti ma il valore semantico di una vicenda, non può e non deve essere utilizzato per leggere vicende storiche o di attualità politica. Ad essere più chiaro, trovo scorretto intellettualmente non l’aver filmato un mito, come la battaglia delle Termopili, ma utilizzato un film per rimproverare ad un potere (in questo caso l’amministrazione statunitense) di fare propaganda contro i propri avversari (in questo caso l’IRAN) con un mito. Per tornare invece alle vicende narrate nel film, Leonida darà la vita per costruire la sua epica (e non per difendere la libertà come ingenuamente credono il regista Zack Snyder, comunque bravo a cui però sfugge la forza del mito ben presente in Frank Miller, e i suoi sceneggiatori) e Serse darà battaglia per inseguire il suo mito: la conquista del mondo. Bellissima Lena Headey nei panni della Regina Gorgo. Affascinante e femminile ci racconta una donna modernissima capace di essere madre, moglie, amante e politica sensuale anche nell’uccidere chi maldestramente la possiede senza mai averla.