andrea
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martedì 30 ottobre 2007
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si parla di film fini a se stessi...
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Hai parlato di film fini a se stessi. Voglio farti una domanda: pensi davvero che ad Hollywood, dove questo film è stato ideato, importi davvero ai realizzatori qualcosa come i valori da difendere? Sai cos'è Hollywood? Un'industria. E in quanto tale deve venderti un prodotto, puntando al massimo profitto. Ora, pensi che se in questo film non ci fossero state tutte quelle battaglie il grande pubblico l'avrebbe mai visto solo per i valori? O tu stesso, l'avresti mai visto per i soli valori? Allora parliamoci chiaro: questo film ha un solo intento, far divertire il pubblico con scene spettacolari per fare quanti più incassi possibili. I valori di cui tu parli sono soltanto la scusa per giustificare tutta la violenza mostrata, che altrimenti sembrerebbe FINE A SE STESSA, come in effetti è! Le frasi che ti hanno tanto colpito sono RETORICHE.
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Hai parlato di film fini a se stessi. Voglio farti una domanda: pensi davvero che ad Hollywood, dove questo film è stato ideato, importi davvero ai realizzatori qualcosa come i valori da difendere? Sai cos'è Hollywood? Un'industria. E in quanto tale deve venderti un prodotto, puntando al massimo profitto. Ora, pensi che se in questo film non ci fossero state tutte quelle battaglie il grande pubblico l'avrebbe mai visto solo per i valori? O tu stesso, l'avresti mai visto per i soli valori? Allora parliamoci chiaro: questo film ha un solo intento, far divertire il pubblico con scene spettacolari per fare quanti più incassi possibili. I valori di cui tu parli sono soltanto la scusa per giustificare tutta la violenza mostrata, che altrimenti sembrerebbe FINE A SE STESSA, come in effetti è! Le frasi che ti hanno tanto colpito sono RETORICHE. Sai che significa? Significa che le abbiamo sentite CENTINAIA DI VOLTE in tantissimi film di questo tipo! Ma come si fa a non rendersi conto di questo?
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andrea
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martedì 30 ottobre 2007
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si parla di film fini a se stessi... (2)
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Quelle di 300 sono frasi preconfezionate, dei “classici” dei film di questo tipo, frasi che ritraggono i protagonisti come eroi senza paura. Ma ricordiamoci che un soldato è un uomo, e in quanto tale ha tantissime sfaccettature psicologiche; i personaggi di questo film invece sono monodimensionali, finti, come dei robot che il regista si diverte a far uccidere tra di loro. Hai presente il libro delle frasi fatte? Ecco, sembra che quando i soldati parlano stanno leggendo il libro delle frasi fatte della guerra. Ma hai mai ascoltato un dialogo VERO? Hai mai visto film come “Salvate il soldato Ryan” o “Apocalypse Now”? L’hai mai vista una VERA battaglia, dove la gente pronuncia frasi SENTITE, e non quelle frasi pompate e artificiose che i guerrieri di 300 dicono in fretta, come se sapessero loro stessi che potrebbero anche non parlare, perché al pubblico ormai importa solo di veder scorrere sangue a fiumi nei film? Nel Gladiatore i personaggi erano degli esseri umani, e non.
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Quelle di 300 sono frasi preconfezionate, dei “classici” dei film di questo tipo, frasi che ritraggono i protagonisti come eroi senza paura. Ma ricordiamoci che un soldato è un uomo, e in quanto tale ha tantissime sfaccettature psicologiche; i personaggi di questo film invece sono monodimensionali, finti, come dei robot che il regista si diverte a far uccidere tra di loro. Hai presente il libro delle frasi fatte? Ecco, sembra che quando i soldati parlano stanno leggendo il libro delle frasi fatte della guerra. Ma hai mai ascoltato un dialogo VERO? Hai mai visto film come “Salvate il soldato Ryan” o “Apocalypse Now”? L’hai mai vista una VERA battaglia, dove la gente pronuncia frasi SENTITE, e non quelle frasi pompate e artificiose che i guerrieri di 300 dicono in fretta, come se sapessero loro stessi che potrebbero anche non parlare, perché al pubblico ormai importa solo di veder scorrere sangue a fiumi nei film? Nel Gladiatore i personaggi erano degli esseri umani, e non...
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andrea
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martedì 30 ottobre 2007
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si parla di film fini a se stessi... (3)
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...manichini pompatissimi senza anima. Ridley Scott è un regista, e sa che per enfatizzare una scena non esistono solo i ralenti (che in 300 non si contano). Snyder dirige un vero e proprio film-videogioco, ed è troppo facile giustificarlo dicendo che è così il fumetto. Qui parliamo di cinema, e se si vuole fare del cinema ci vuole molto più di spade e teste decapitate. Non farti ingannare, i valori non cercarli in questi film, perché sono prodotti industriali e chi li ha fatti non se ne importa nulla dell'onore... I messaggi su cui riflettere cercali nei film d'autore, o anche nelle grosse produzioni dietro le quali c'è un vero regista, e non un bambino troppo cresciuto che ha scambiato il cinema con la playstation.
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...manichini pompatissimi senza anima. Ridley Scott è un regista, e sa che per enfatizzare una scena non esistono solo i ralenti (che in 300 non si contano). Snyder dirige un vero e proprio film-videogioco, ed è troppo facile giustificarlo dicendo che è così il fumetto. Qui parliamo di cinema, e se si vuole fare del cinema ci vuole molto più di spade e teste decapitate. Non farti ingannare, i valori non cercarli in questi film, perché sono prodotti industriali e chi li ha fatti non se ne importa nulla dell'onore... I messaggi su cui riflettere cercali nei film d'autore, o anche nelle grosse produzioni dietro le quali c'è un vero regista, e non un bambino troppo cresciuto che ha scambiato il cinema con la playstation. Ma ti avverto: quei film in cui ci sono veri valori spesso non sono d'azione, ma richiedono altri tipi di effetti speciali. Intendo dire non quelli del computer, ma quelli della nostra testa e della nostra anima.
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andrea
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martedì 30 ottobre 2007
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si parla di film fini a se stessi... (4)
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Tu hai parlato di film fini a se stessi. E' proprio il caso di 300: un enorme spettacolone, vuoto, superficiale, che fa leva sulla sua violenza, e su scontati dialoghi eroico-guerreschi. E' naturale che chi è abituato a dialoghi come quelli di Fast and Furious, quando ascolta quelli di 300 impazzisce: semplicemente perché non ha mai ascoltato nulla di meglio, e non ha idea di cosa sia un dialogo su cui davvero si possa riflettere. 300 è solo azione e botti, niente più. Oltre il petto "ultra muscoloso" (come tu l'hai definito) di Leonida non c'è un'anima, è una macchina da guerra che pronuncia frasi preconfezionate che servono solo a nascondere il suo poco spessore, magari giustificando il tutto dicendo "Allora parlavano così".
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Tu hai parlato di film fini a se stessi. E' proprio il caso di 300: un enorme spettacolone, vuoto, superficiale, che fa leva sulla sua violenza, e su scontati dialoghi eroico-guerreschi. E' naturale che chi è abituato a dialoghi come quelli di Fast and Furious, quando ascolta quelli di 300 impazzisce: semplicemente perché non ha mai ascoltato nulla di meglio, e non ha idea di cosa sia un dialogo su cui davvero si possa riflettere. 300 è solo azione e botti, niente più. Oltre il petto "ultra muscoloso" (come tu l'hai definito) di Leonida non c'è un'anima, è una macchina da guerra che pronuncia frasi preconfezionate che servono solo a nascondere il suo poco spessore, magari giustificando il tutto dicendo "Allora parlavano così". Beh, sicuramente non parlavano SOLO così. Alla domanda "Qual è il vostro lavoro?", far rispondere "Au! Au! Au!" mi sembra più mettere in bocca ai soldati versi animaleschi anziché dipingerli come UOMINI che combattono. Per i videogiochi ci sono le console.
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eric cartman
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mercoledì 31 ottobre 2007
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per andrea
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beetlejuice
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venerdì 2 novembre 2007
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per andrea
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Quando Andrea argomenta è davvero impressionante, è un fiume in piena: mi associo all'elogio di cartman, e gli rinnovo la mia stima. Unica cosa che voglio aggiungere è che Hollywood ha saputo "sfornare" film veramente eccezionali contenenti valori profondi, e ciò nonostante sia (parola bruttissima ma che rende l'idea) una industria. Il male quindi secondo me non sta nel fatto di vedere Hollywood come industria, ma piuttosto nell'amara constatazione che sta divenendo (o è diventata ormai?) SOLO un'industria nella sua accezione peggiore, serva del commercio e dei gusti del popolino (formato da milioni di persone), incapace di guardare aldilà di un mero lucro. Pensiamo alla Disney: può non definirsi una industria? ma allo stesso tempo possiamo affermare che non ha saputo donare all'umanità opere davvero degne di nota e con valori veri, aldilà del solo guadagno economico che è stato comunque elevatissimo? Le industrie sono fatte da persone.
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Quando Andrea argomenta è davvero impressionante, è un fiume in piena: mi associo all'elogio di cartman, e gli rinnovo la mia stima. Unica cosa che voglio aggiungere è che Hollywood ha saputo "sfornare" film veramente eccezionali contenenti valori profondi, e ciò nonostante sia (parola bruttissima ma che rende l'idea) una industria. Il male quindi secondo me non sta nel fatto di vedere Hollywood come industria, ma piuttosto nell'amara constatazione che sta divenendo (o è diventata ormai?) SOLO un'industria nella sua accezione peggiore, serva del commercio e dei gusti del popolino (formato da milioni di persone), incapace di guardare aldilà di un mero lucro. Pensiamo alla Disney: può non definirsi una industria? ma allo stesso tempo possiamo affermare che non ha saputo donare all'umanità opere davvero degne di nota e con valori veri, aldilà del solo guadagno economico che è stato comunque elevatissimo? Le industrie sono fatte da persone. Il male non pertanto non è nelle industrie in sè.
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andrea
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sabato 3 novembre 2007
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per beetlejuice
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Nico, ti ringrazio e ti apprezzo per il supporto. Sono d'accordo con te, il problema sussiste quando Hollywood si comporta SOLO come industria. C'è stato anche tanto cinema americano grande, soprattutto nel passato, non solo nei circuiti d'autore, ma anche per quanto riguarda le produzioni multimilionarie. Pensiamo a Tim Burton, che attualmente è un ottimo compromesso tra grande produzione e cinema d'autore: utilizza budget grandiosi per realizzare la sua poetica. Beato lui! Ma se lo può permettere perché ormai ha un nome, e chi finanzia il film sa che a Burton può permettere libertà creativa perché un suo film farà COMUNQUE successo per il suo nome noto, e ovviamente anche per l'indiscutibile bravura.
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Nico, ti ringrazio e ti apprezzo per il supporto. Sono d'accordo con te, il problema sussiste quando Hollywood si comporta SOLO come industria. C'è stato anche tanto cinema americano grande, soprattutto nel passato, non solo nei circuiti d'autore, ma anche per quanto riguarda le produzioni multimilionarie. Pensiamo a Tim Burton, che attualmente è un ottimo compromesso tra grande produzione e cinema d'autore: utilizza budget grandiosi per realizzare la sua poetica. Beato lui! Ma se lo può permettere perché ormai ha un nome, e chi finanzia il film sa che a Burton può permettere libertà creativa perché un suo film farà COMUNQUE successo per il suo nome noto, e ovviamente anche per l'indiscutibile bravura. Un regista esordiente che, però, vuole realizzare una sua idea, avrà terreno difficile, perché funziona così: se sei agli inizi e hai la fortuna di arrivare alla regia, devi adattarti alle esigenze del pubblico. Solo quando avrai un nome, un produttore forse ti lascerà libertà creativa.
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andrea
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sabato 3 novembre 2007
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per beetlejuice (2)
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Il problema è appunto questo: gli autori non hanno totale libertà creativa, perché i finanziatori nel film vedono un affare, e a loro non importano i messaggi sui quali riflettere. L'importante è vendere. Allora la colpa va ai produttori? Non del tutto. Se i produttori si comportano così è perché seguono le mode del pubblico di massa, che a sua volta seguirà quelle dei film dei produttori. E' una catena che si ripete. Fin quando il pubblico continuerà a vedere film come "300", i produttori continueranno a produrre film come "300". E' la domanda del pubblico che ha pretese davvero effimere, e chi produce i film non fa che adattarsi a questa superficiale tendenza, e al modo di vedere il cinema come "andiamo a spegnere il cervello in una sala, e facciamoci stordire da tanti botti".
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Il problema è appunto questo: gli autori non hanno totale libertà creativa, perché i finanziatori nel film vedono un affare, e a loro non importano i messaggi sui quali riflettere. L'importante è vendere. Allora la colpa va ai produttori? Non del tutto. Se i produttori si comportano così è perché seguono le mode del pubblico di massa, che a sua volta seguirà quelle dei film dei produttori. E' una catena che si ripete. Fin quando il pubblico continuerà a vedere film come "300", i produttori continueranno a produrre film come "300". E' la domanda del pubblico che ha pretese davvero effimere, e chi produce i film non fa che adattarsi a questa superficiale tendenza, e al modo di vedere il cinema come "andiamo a spegnere il cervello in una sala, e facciamoci stordire da tanti botti". Il grande pubblico non chiede film d'autore, e allora ce ne saranno sempre meno. E autori come Tim Burton hanno libertà creativa non certo perché il pubblico capisce che sono film densi di significato...
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andrea
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sabato 3 novembre 2007
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per beetlehiuce (3)
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...quelli di Burton, ma perché forse il pubblico li trova "strani" e "divertenti". Col compromesso commercio-poetica Burton accontenta il grande pubblico che vuole intrattenersi senza mettersi a pensare troppo sul simbolismo delle sue scene, e il pubblico più attento, che si delizierà comprendendo la straordinaria inventiva burtoniana e il significato che essa cela. In ogni caso, film come "Quarto potere" penso che non li rivedremo più. Rassegnamoci, quindi: avranno successo o i film come "300", oppure i "compromessi" (come Burton), ma sicuramente sarà raro vedere un film d'autore "puro" sbancare i botteghini. Non che sia contro il cinema d'intrattenimento (amo molto film come "Ghostbusters" o "Ritorno al futuro"), ma quello di ora non si può neanche più chiamare così.
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...quelli di Burton, ma perché forse il pubblico li trova "strani" e "divertenti". Col compromesso commercio-poetica Burton accontenta il grande pubblico che vuole intrattenersi senza mettersi a pensare troppo sul simbolismo delle sue scene, e il pubblico più attento, che si delizierà comprendendo la straordinaria inventiva burtoniana e il significato che essa cela. In ogni caso, film come "Quarto potere" penso che non li rivedremo più. Rassegnamoci, quindi: avranno successo o i film come "300", oppure i "compromessi" (come Burton), ma sicuramente sarà raro vedere un film d'autore "puro" sbancare i botteghini. Non che sia contro il cinema d'intrattenimento (amo molto film come "Ghostbusters" o "Ritorno al futuro"), ma quello di ora non si può neanche più chiamare così. E, per giunta, c'è chi spaccia i film come "300" per capolavori, il che fa capire che il livello medio di cultura cinematografica si è abbassatto molto.
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beetlejuice
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sabato 3 novembre 2007
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forse quello è l'unico compromesso possibile?
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Non so se me l'hai citato apposta ma uno che si firma beetlejuice non può non amare un genio come Tim Burton, che definisco tale soprattutto in questo mondo zeppo di mezze figure. Il suo primo film che vidi a 10 anni fu Edward scissorhands(seppure il suo primo film fu, se non erro, Pee Wee's Big Adventure, dove conobbe Danny Elfman). Burton rappresenta forse un capitolo a sè del cinema: grazie al successo dei suoi primissimi film (fra cui proprio Beetlejuice) nel 1990 è già coproduttore di Edward mani di forbice. E forse il suo compromesso commercio-poetica, come l'hai definita tu, è l'unica rotta che oggi può soddisfare tutti. Altre opere che secondo me hanno una loro morale e valori sono i cartoni animati Muppets, nati da connubio Henson-Oz(quelli successivi lasciano il tempo che trovano).
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Non so se me l'hai citato apposta ma uno che si firma beetlejuice non può non amare un genio come Tim Burton, che definisco tale soprattutto in questo mondo zeppo di mezze figure. Il suo primo film che vidi a 10 anni fu Edward scissorhands(seppure il suo primo film fu, se non erro, Pee Wee's Big Adventure, dove conobbe Danny Elfman). Burton rappresenta forse un capitolo a sè del cinema: grazie al successo dei suoi primissimi film (fra cui proprio Beetlejuice) nel 1990 è già coproduttore di Edward mani di forbice. E forse il suo compromesso commercio-poetica, come l'hai definita tu, è l'unica rotta che oggi può soddisfare tutti. Altre opere che secondo me hanno una loro morale e valori sono i cartoni animati Muppets, nati da connubio Henson-Oz(quelli successivi lasciano il tempo che trovano). Peccato che in una TV "normododata" non si vedano più da anni, bombardati e rincoglioniti come siamo da cartoni animati spesso idioti. Quarto potere? e chi crede più che ritornerà?...
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luc
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domenica 4 novembre 2007
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tim burton piace a mio figlio di 8 anni
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voi ventenni siete cresciuti con i muppets, io con il terence hill di "trinita'". ai miei tempi giocavamo a pallone per strada e facevamo a botte coi borgatari, nella periferia romana "pasoliniana", eravamo poco mediatici. alla "tv dei ragazzi" passavano "avventura", stupenda serie di documentari che ti trasportava in giro per il mondo. la sera c'erano sceneggiati come "l'iliade". leggevamo salgari e melville. a vent'anni viaggiavamo in autostop o in treno e leggevamo "strutture elementari della parentela" di levi-strauss. pensavamo a come deve organizzarsi la vita dell'uomo nella societa' e nel mondo, indice che non davamo per scontata quella esistente, sapevamo che ne esistono altre e si sperimentava qualcosa di diverso.
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voi ventenni siete cresciuti con i muppets, io con il terence hill di "trinita'". ai miei tempi giocavamo a pallone per strada e facevamo a botte coi borgatari, nella periferia romana "pasoliniana", eravamo poco mediatici. alla "tv dei ragazzi" passavano "avventura", stupenda serie di documentari che ti trasportava in giro per il mondo. la sera c'erano sceneggiati come "l'iliade". leggevamo salgari e melville. a vent'anni viaggiavamo in autostop o in treno e leggevamo "strutture elementari della parentela" di levi-strauss. pensavamo a come deve organizzarsi la vita dell'uomo nella societa' e nel mondo, indice che non davamo per scontata quella esistente, sapevamo che ne esistono altre e si sperimentava qualcosa di diverso. ci piaceva bukowsky e "il postino suona sempre due volte". avete ragione a criticare le frasi ultrafatte di 300 ma fate attenzione al buonismo infantile e ai "sentimenti fatti" di burton.
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luc
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domenica 4 novembre 2007
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oggi è tutto troppo veloce...
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...viaggiate in aereo, che non permette di assimilare i progressivi cambiamenti dei paesaggi naturali e umani, amate troppo il video e odiate i libri, si pretende di apprendere complicati concetti filosofici nelle 2 ore di un film. una mia curiosita': conoscete qualcuno che ha letto INTERAMENTE qualche libro di freud o jung, di frazer, malinowsky o levi-strauss? per inciso "il ramo d'oro" di frazer appare per 2 secondi sul tavolo di kurtz in "apocalypse now", un libro che non dovrebbe mancare sul tavolo di nessuno che vorrebbe capire qualcosa dell'UOMO. altra curiosita': conoscete qualcuno che si definisca "ateo"?
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luc
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domenica 4 novembre 2007
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andrea e beetle, voglio solo farvi notare...
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...l'enorme differenza generazionale, forse i difetti che attribuite a 300 sono tipici della vostra generazione. oggi si vive solo nei media, la struttura sociale è accettata acriticamente, manco si pone il problema. conta solo la produzione e il denaro, si dimentica che l'uomo è anche istinto, è anche predatore, è anche senso di appartenenza a una comunita', e allora, nella generale solitudine, nel generale sfaldamento di struttura, nell'assoluta mancanza di speranza e di idee, come ci si puo' meravigliare se qualcuno si aggrappa al grido "uh, uh, uh"? come meravigliarsi se migliaia di giovani si massacrano in medio oriente, vivendo tutti i giorni un 300 ben reale? qua in sudamerica invece, un ragazzo di vent'anni ha gia' 2 figli, gia' lavora da 6 anni, gia' ha avuto 50 ragazze, nella poverta' e a volte nel pericolo ci si diverte alla grande, si vive ancora alla terence hill.
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...l'enorme differenza generazionale, forse i difetti che attribuite a 300 sono tipici della vostra generazione. oggi si vive solo nei media, la struttura sociale è accettata acriticamente, manco si pone il problema. conta solo la produzione e il denaro, si dimentica che l'uomo è anche istinto, è anche predatore, è anche senso di appartenenza a una comunita', e allora, nella generale solitudine, nel generale sfaldamento di struttura, nell'assoluta mancanza di speranza e di idee, come ci si puo' meravigliare se qualcuno si aggrappa al grido "uh, uh, uh"? come meravigliarsi se migliaia di giovani si massacrano in medio oriente, vivendo tutti i giorni un 300 ben reale? qua in sudamerica invece, un ragazzo di vent'anni ha gia' 2 figli, gia' lavora da 6 anni, gia' ha avuto 50 ragazze, nella poverta' e a volte nel pericolo ci si diverte alla grande, si vive ancora alla terence hill. qui si VIVE, non si sogna!
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luc
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domenica 4 novembre 2007
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se devo vedermi una fiaba...
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...invece di barton mi vedo EXCALIBUR di j.boorman, mito eterno con interessanti risvolti antropologici che, come al solito, ho visto solo io, come da mia recensione (qualcuno è in grado di capire quello che li' dico? qualcuno oggi in italia ha letto "le radici storiche dei racconti di magia" di v.propp?). invece mi piace j.depp, mio coetaneo, mio compagno di nostalgia. come non amare jack sparrow, il novello trinita'? ma nella vita di tutti i giorni, ce li vogliamo mettere un po' di rischio e di avventura o no? perchè, se nella vita vissuta rimaniamo nel conformismo, poi perdiamo il diritto di criticare film come 300 e tutti quelli che ci vedono una rottura della noia cristiano-capitalista (anche se non se ne rendono conto).
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beetlejuice
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lunedì 5 novembre 2007
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aho bono ma che è un terzo grado?!?
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Sì conosco qualcuno che si definisce ateo, di Freud ho letto l'interpretazione dei sogni. Non è molto lo so. Per quanto attiene 300 non lo critico perché è un film d'avventura, ma perché è un film che presenta limiti abbastanza evidenti e per cui c'è appunto gente che impazzisce per esso dicendoti cose abbastanza scontate (effetti speciali...fisici statuari...) proprio ieri mi è capitato di confrontarmici con persone così, riuscendo a modificare in parte il loro iniziale e un pò superficiale entusiasmo, anche se non gridavano, bontà loro, auh auh auh. Presto voglio vedermi excalibur, incuriosito da ciò che hai detto.
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andrea
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lunedì 5 novembre 2007
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a luc
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Conosco chi si definisce "ateo", conosco chi legge i libri che hai menzionati, li leggerò anch'io quando avrò il tempo dato che ho molti altri da leggere per studio. E' vero che è tutto più veloce, e che questo favorisce la superficialità, ma non riguarda tutti: io amo l'espressione letteraria come quella cinematografica nella sua concezione artistica, e non intesa come più commestibile "video", odio gran parte della televisione di cui ci circondano, e ho una mia visione individuale - tutt'altro che conformista - del mondo. Ce ne saranno meno di persone così, ma ce ne sono; il problema è che hanno più voce in capitolo quelli che si esaltano con "Au! Au!", per cercare di interrompere la LORO noia.
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Conosco chi si definisce "ateo", conosco chi legge i libri che hai menzionati, li leggerò anch'io quando avrò il tempo dato che ho molti altri da leggere per studio. E' vero che è tutto più veloce, e che questo favorisce la superficialità, ma non riguarda tutti: io amo l'espressione letteraria come quella cinematografica nella sua concezione artistica, e non intesa come più commestibile "video", odio gran parte della televisione di cui ci circondano, e ho una mia visione individuale - tutt'altro che conformista - del mondo. Ce ne saranno meno di persone così, ma ce ne sono; il problema è che hanno più voce in capitolo quelli che si esaltano con "Au! Au!", per cercare di interrompere la LORO noia. Mi piace Burton perché è l'ultimo espressionista nel cinema dei giorni nostri, capace di comunicare in simboli e non con la superficiale (e VELOCE) ricerca di realtà della maggior parte dei film attuali. Per questo amo anche Terry Gilliam, altro grande mago dei simboli e della fantasia.
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andrea
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lunedì 5 novembre 2007
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a luc (2)
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Odio "I Pirati dei Caraibi", e con gli irritantissimi ultimi due episodi ho finito per ritenere anche antipatico Sparrow, troppo strumentalizzato e ridotto a diventare una specie di macchietta. Ci sono film e personaggi d'avventura molto più belli, molto più sinceri. Adoro l'avventura, il viaggio, la scoperta, le grandi emozioni che ne derivano... Per essere avventurosi si può anche non incorrere necessariamente in grandi pericoli. Secondo me hai generalizzato troppo, ci sono ancora molte persone che evadono dalla routine e dalla staticità, sia quella fisica che quella del pensiero...
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io.......
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giovedì 8 novembre 2007
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le frasi.......
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le frasi sentite in questo film rimarrano impresse, peccato che pochi sappiano che quelle fighe tipo combatteremo all ombra delle frecce ecc. ecc. sono state dette dai veri personaggi che hanno preso veramente parte alla battaglia! il film e' una schifezza perche' nn esalta le gesta e il coraggio di un popolo ma fa solo un lavoro di effetti speciali, insomma roba commerciale, finito il film molti urleranno au uscendo dal cinema ma a pochi verra' in mente che gente vera e' morta in quella battaglia secoli fa............
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alex
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lunedì 12 novembre 2007
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bravo luca
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hai perfettamente ragione su burton...xk in fondo dai definire mars attacks un film degno di questo nome... insomma... ce ne vuole
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righi92
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domenica 24 febbraio 2008
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i valori
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Non vi accorgete che questo film è pieno di valori. Greci, uomini liberi, che combattono contro l'impero senza democrazia di Serse. Soldati che lottano per le loro famiglie contro schiavi e mercenari. Tutto ciò si fonde con battaglie meravigliose, forse esagerate, ma pur sempre meravigliose. C'è poco da criticare in questo film...
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lex
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martedì 25 marzo 2008
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mi dispiace
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mi dispiace che ci siano persone ottuse ed ignoranti come andrea che al tuo commento del film reagiscono con frasi inutili e discorsi che non portano da nessuna parte...il film è sempre un fumetto messo sotto forma di pellicola...sn assolutamente in sintonia col pensiero di holliwood e devo dire ad andrea di rilassarsi che i bei film nn sono sempre per forza quelli profondi con frasi profonde,discorsi profondi,sentimentalismi, il cinema ha vari generi, se non vuoi accettarlo nessuno ti obbliga a vedere i film...piuttosto leggiti un romanzo rosa!!
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andrea
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martedì 6 maggio 2008
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per lex
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Amico mio, l'ignorante di cinema e di tutto qui sei tu, se hai amato questo film. Non hai capito che in un fumetto possono funzionare certe cose, ma al cinema no! Al cinema le frasi profonde CI VOGLIONO perchè altrimenti anziché andare a vedere i film, accendiamo la playstation e facciamo prima. Cosa c'entrano i romanzi rosa? Fatti una cultura di film seri, e poi ne riparliamo. Non c'entrano gli "altri generi", in tutti i generi un minimo di spessore ci vuole. Se tu non lo desideri vuol dire semplicemente che sei una persona SUPERFICIALE.
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