Il travolgente racconto dell'antica battaglia delle Termopili, lo scontro titanico nel quale re Leonida e trecento spartani combatterono fino alla morte contro Serse e il suo imponente esercito persiano, pur di ritardarne l'avanzata. Un'avventura epica che parla della passione, del coraggio, della libertà e dello spirito di sacrificio dei guerrieri spartani, che combatterono una delle più cruente battaglie della storia dell'umanità.
E' da quasi 2.500 anni che i guerrieri spartani e il suo re Leonida aspettavano un palcoscenico cinematografico. E' questoinfattiil tempo che è intercorso tra l'eroica battaglia delle Termopili e la creazione di questo film, tratto dall'omonima graphic-novel dell'osannato Frank Miller (autore anche di "Sin City"), che dello storico episodio fece un fumetto in cui fanno la comparsa anche alcuni personaggi fantastici. "300", così si intitola la pellicola: un numero che rimanda alla quantità di soldati della guardia del re spartano che con valore, coraggio e spirito di sacrificio affrontarono un esercito di un milione di uomini. Il regista Zack Snyder mette in scena un prodotto capace di trascinare lo spettatore nell'azione, come pochi hanno saputo fare nella storia del cinema, approfittando non solo della vena artistica di Miller, ma anche delle epiche vicende narrate, davvero appassionanti. Gli effetti visivi, scenici e sonori sono a dir poco eccezionali. Anche le scene più cruente non sono mai gratuite, e anzi sottolineano la capacità espressiva del film, grazie ad un lavoro di rallenty e successive velocizzazioni dell'immagine di sicuro impatto visivo; come di sicuro impatto risulta la fotografia, che ben sottolinea gli sfondi eseguiti con l'ausilio del computer. Scelta artistica (sia nel fumetto che nel film) di mostrare i guerrieri seminudi, non a fini erotici ma per far percepire la tensione e lo sforzo di una delle resistenze più eroiche e memorabili dell’antichità. Le interpretazioni, pur non essendo sostenute da attori noti, sono di ottima fattura, e anche gli eccessi delle parti urlate non scadono mai nel patetico. I personaggi sono, sia sotto il profilo fisico (il regista ha voluto che gli attori si sottoponessero ad un duro allenamento prima di girare) sia sotto quello psicologico, perfettamente delineati e sfaccettati al punto giusto. Non mancano neppure i buoni sentimenti (amore, coraggio, cameratismo, patriottismo, spirito di sacrificio, amicizia), che di tanto in tanto fanno capolino dal mare di violenza, riuscendo a toccare anche il cuore dei più duri. Siamo quindi dinnanzi a quello che potrebbe rimanere come una pietra miliare nei film storici. E se le vicende hanno poco di originale perché legate a eventi realmente accaduti, grazie a questo possiamo renderci conto quanto a volte la Storia possa essere più trascinante, eroica e appassionante della finzione. Certo, gli anacronismi storici non mancano (presenza di orchi alla Tolkien e un Serse stile sadomaso), e forse l’appellativo capolavoro risulta eccessivo, ma è un film che mette la carica, fa scorrere l’adrenalina a mille e come già detto, è pieno di valori. Dopo il poco convincente Troy, forse Il Gladiatore ha trovato il suo erede. Il peplum è tornato in grandissimo stile.
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