Anno | 1984 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Pupi Avati |
Attori | Ida Di Benedetto, Carlo Delle Piane, Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Giulio Pizzirani Dario Parisini, Davide Celli. |
Tag | Da vedere 1984 |
MYmonetro | 3,29 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 marzo 2014
Un Mozart adolescente, che si sa diverso, ma si sforza di essere (o rimanere) uguale ai suoi coetanei. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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L'archivista Fabbri della Filarmonica bolognese entra con un amico in un bosco sperando di riuscire a rievocare le voci di persone che un tempo lo percorsero. Passiamo al 1770 quando, nel corso del primo dei suoi tre viaggi in Italia, Amadè Mozart quattordicenne, accompagnato dal padre Leopold, arriva alla Villa Albergati di Zola Predosa perché il ragazzo deve sostenere un esame di contrappunto all'Accademia dei Filarmonici. Amadé ha così modo di conoscere sia la contessina Maria Caterina Pallavicini che il fratello Giuseppe. Formeranno un trio affiatato.
Avati si ispira per quest'opera a "Mozart padre e figlio" di Lagegger e alla prefazione di Enzo Siciliano alle "Lettere". La struttura privilegiata è quella della fiaba con tanto di fata buona (la contessa Maria Caterina) e di bosco in cui compiere il proprio apprendistato alla vita adulta. Se si aggiungono un sogno carico di simboli e una nevicata di fine estate il quadro è completo. Amadè conosce in Italia (e nell'amata Bologna) quei sentimenti di amore, di aspettativa, di delusione ma anche di gioia inattesa che ispireranno la sua musica. Alla gioventù che scopre la donna che non divide gli amici ma ne rafforza il legame Avati contrappone l'età anziana del Conte Pallavicini a cui Carlo Delle Piane offre i tratti di un personaggio impegnato ad esorcizzare la morte nella persona della moglie decisamente più giovane di lui ma che ama descrivere come acciaccata e bisognosa di aiuto. Si tratta ovviamente di un apocrifo che Avati colora di carnalità emiliana ma anche di chiaroscuri, evitando così il rischio della sovrabbondanza di citazioni musicali. Alla musica di Riz Ortolani viene affiancato solo l'Adagio dalla Sonata in Fa per pianoforte n°12 K 332. È una scelta radicale ma interessante.
Il quattordicenne Mozart è in viaggio di studio in Italia. L'ambiente semplice e spontaneo, l'amicizia con un coetaneo e l'amore per Antonia Leda fanno assaporare al giovane genio una vita libera e gioiosa, tanto diversa dall'etichetta di corte da spingerlo a restare. Ma il suo destino glorioso è già segnato e pretende dolorose rinunce.
Estate 1770, è il primo dei tre viaggi di Mozart in Italia. Ospiti a Bologna del conte Pallavicini, il quattordicenne Amadè e il padre Leopold arrivano nella villa patrizia fuori Porta San Vitale. Un esame di contrappunto all'Accademia dei Filarmonici dovrà consacrarlo compositore, l’attesa del severo Leopold è alta, Amadé la vive con dolcezza svagata e ubbidiente.
Questo splendido film andrebbe sicuramente rivisto. Ma dove? Quando? Ricordo che alcuni anni fà, passando da Padova, lo vidi in programmazione ,non ricordo per quale celebrazione di Mozart. Poi non ho più avuto occasione di sentir parlare di una riprogrammazione di questo capolavoro. Lancio un appello perchè si organizzi un passaggio nel circuito del film d'essai, [...] Vai alla recensione »
Ormai quasi quartant'anni fa Pupi Avati, uno dei registi.guida, da sempre, insieme con gli scomparsi Visconti, Antonioni, Fellini, Monicelli, Rosi etc,, dirige un film("Noi tre", scritto dallo stesso Avati con il fratello Anotnio); in cui il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, ormai anche cantato, in quegli anni dal cantatuore austriaco ma decisamente americanggiante Falco [...] Vai alla recensione »