Bandolero

Una banda di fuorilegge viene catturata e condannata a morte. Il fratello del capo prende il posto del boia e li libera. I fuggitivi, inseguiti dallo sceriffo, vengono sorpresi al risveglio. Sulla via del ritorno sono attaccati dai crudeli bandoleros: i due fratelli muoiono per difendere la donna che il capo dei fuorilegge ama. 

Bandolero! propone l'immagine di un west senza più eroi, senza leggi, dove i codici morali sono stati travolti e hanno lasciato solo incerte rovine. Il film è stato girato alla fine degli anni sessanta, quando il cinema western ha offerto diversi esempi di demitizzazione delle imprese degli uomini di frontiera, film che hanno per protagonisti mercenari ( Iprofessionisti Richard Brooks, 1966) sceriffi prezzolati (Ultima notte a Wariock, Edward Dmytryck, 1959)0 attempati pistoleri sul viale del tramonto (Sfida nell'Alta Sierra, Sam Peckinpah, 1961). Il cosiddetto "spaghetti western" (il western all'italiana) era in pieno rigoglio dopo il successo di Sergio Leone con Per un pugno di dollari (1964): erano riletture violente, spesso ciniche, del mito americano, messe in scena con un disincanto tutto europeo.
Il film di McLaglen si inserisce in questo contesto, precedendo di poco opere ben più complesse e convincenti, come Il mucchio selvaggio (Sam Peckinpah, 1969) o Uomini e cobra (Joseph L. Mankiewicz, 1970), che portano a compimento la "degenerazione" degli eroi, un processo di trasformazione che era nell'aria, tanto che anche un film come Bandolero!, senza particolari velleità autoriali o revisioniste, mette in scena una galleria di personaggi ben poco presentabili. A partire dai due protagonisti, i fratelli Bishop, Dee (Dean Martin) e Mace (James Stewart). Il primo è un rapinatore di banche di non molto successo, che si accompagna a un'accozzaglia di mentecatti: pericolosi e violenti ma certo senza alcun'aura mitica. "Sono stanco Mace, proprio stanco, non ricordo neanche che cosa significa alzarsi la mattina, sentirsi riposato, pulito, fare la mia colazione, non ricordo più neppure che effetto fa scivolare dentro due lenzuola fresche e bianche di bucato", si lamenta Dee, e sono parole da sottoproletario del crimine. Macé, il fratello più vecchio, è diverso. Ha una sua impettita onestà, cerca lavoro ma non disdegna di compiere una rapina, quando se ne presenta l'occasione. "La banca era lì, io ero lì e non c'era mica tanta altra gente, mi è sembrato fosse l'unica cosa da farsi", è la sua giustificazione, come se il problema etico del furto sia solo il numero di guardiani e la possibilità di farla franca. Gli sceneggiatori forniscono una parziale giustificazione per le azioni, non proprio corrette, dei due personaggi: come direbbe Petrolini, li ha rovinati la guerra (si erano infatti trovati schierati su fronti opposti. il maggiore con i nordisti e il minore con i confederati).
Poi c'è la protagonista femminile, Maria Stoner (Raquel Welch), sicuramente il personaggio più forte e positivo del film. Rimane vedova durante la rapina ed eredita "È una proprietà enorme. Il proprietario della banca prova ad approfittare di lei cercando di convincerla a vendere, lei non vuole e quando l'uomo sostiene che non può farcela da sola ad amministrare un simile patrimonio e ha troppa fiducia nelle sue capacità, lei risponde, secca: "Facevo la prostituta a tredici anni e in casa riuscivo a sfamare dodici persone". Quando i rapina-tori scappano dalla prigione, prendono la donna in ostaggio e lei riesce, con la sua fermezza (e bellezza), a riportare il duro Dee a pensieri più elevati (famiglia, lavoro ecc.). Aver scelto una ex prostituta come angelo redentore è un altro segno dei tempi, non a caso nello stesso anno Sergio Leone firma C'era una volta il West, nel quale Claudia Cardinale interpreta Jill, che ha significative somiglianze con la Maria di Raquel Welch: è anche lei una prostituta che ha sposato per soldi un tipo che muore e la lascia a cavarsela da sola in un mondo di uomini ben poco rispettosi del gentil sesso.
Infine, lo sceriffo Johnson: massiccio, non certo affascinante, è disperatamente innamorato di Maria e trascina un gruppo di suoi concittadini (sempre più insofferenti e perplessi) oltre il confine, nel territorio dei bandoleros (i briganti messicani), solo per liberare la donna. Se è piuttosto esperto e deciso, non è certo un genio: si lascia turlupinare da Mace che interpreta un boia piuttosto caricaturale.
Nei panni del carnefice puntiglioso e professionale, James Stewart ha modo di dar prova del suo talento comico: spetta infatti a questo vecchio attore portare nella storia una vena di ironia, più o meno misurata, che pervade tutto il film. L'abbondanza di scene divertenti (come il dialogo fra i due fratelli a proposito del Montana) è un altro segno di come il genere - in un momento di crisi Caratterizzato dal calo degli spettatori e dall'insuccesso dei prodotti della più tipica tradizione hollywoodiana - cercasse di tenersi a galla e di aggiornare la formula dei film, mescolando la classica violenza con lo humour.