Titolo originale | A Hard Day's Night |
Anno | 1964 |
Genere | Musicale, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Richard Lester |
Attori | John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr, George Harrison, Robin Ray, Lionel Blair Alison Seebohm, David Janson, Isla Blair, Bridget Armstrong, Roger Avon, John Bluthal, Pattie Boyd, Phil Collins, Rosemarie Frankland, Kenneth Haigh, Julian Holloway, Terry Hooper, Clare Kelly, David Langton, Linda Lewis, Jeremy Lloyd, Derek Nimmo, Margaret Nolan, Gordon Rollings, Geraldine Sherman, Marianne Stone, Michael Trubshawe, Wilfrid Brambell, Anna Quayle, Richard Vernon, Norman Rossington, Victor Spinetti, John Junkin, Deryck Guyler, Edward Malin. |
Uscita | lunedì 9 giugno 2014 |
Tag | Da vedere 1964 |
Distribuzione | Nexo Digital |
MYmonetro | 3,44 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 7 giugno 2014
Un film giovane al passo dei fervidi anni Sessanta, con la simpatia e l'allegria dei Beatles. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, Al Box Office Usa The Beatles - A Hard Day's Night ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 965 mila dollari e 50,4 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Due giorni e una notte nella vita dei Beatles, o quantomeno nella versione romanzata e surreale della stessa. John, Paul, George e Ringo tra treni, stanze di hotel, locali da ballo, palcoscenici e orde di ragazzine urlanti e scatenate.
Quando l'oggetto della più estrema caducità si trasforma in documento storico epocale, nel segno tangibile di una generazione e delle sue peculiarità, fondamentale per tutto quel che è seguito ancor più che per la sua contemporaneità. Nato come veicolo promozionale in piena Beatlemania, per diffondere nel mondo volto, voce e carattere dei Beatles - quattro differenti teste pensanti, benché uniformate dalla "divisa" caschetto-completo scuro-stivali - A Hard Day's Night diventa altro una volta affidato al talento irrequieto di Richard Lester. Il montaggio sperimentale di Lester, l'uso anomalo della macchina da presa e soprattutto la scelta del bianco e nero (atemporale per definizione) rendono l'opera ibrida, duplice. Nel primo esempio di sagacia commerciale pop unita a consapevolezza di realizzare qualcosa di artisticamente rilevante, l'anima più strettamente di marketing - i brani della colonna sonora (il primo album davvero compiuto dei Fab Four e il capolavoro del primo periodo) che compaiono a intervalli regolari, senza che i fan possano annoiarsi - convive felicemente con lo humour british di una sceneggiatura ricca di gag irriverenti, sostanzialmente l'humus da cui nasceranno i Monty Python, in cui i quattro di Liverpool - Lennon su tutti - possono palesare la loro weltanschaung.
Sotto la coltre di leggerezza scanzonata si nasconde infatti una visione lucida e anticonformista sull'ipocrisia di una società bacchettona che i Beatles in primis contribuiranno a sgretolare, cominciando a conficcare il piccone, per quanto educatamente, nel muro del conformismo e dell'ancien régime. L'immagine dei Beatles comincia da qui, da un film che codifica un linguaggio, un nuovo modo di filmare il rock, lontano anni luce dagli spot allungati a film con protagonista Elvis Presley. Anche solo la parentesi intimista con Ringo che si ribella ed esce dal gruppo, meditando su cosa ne sarebbe di lui al di fuori dai Beatles, sarebbe impensabile al di fuori da un universo come quello beatlesiano, che trae la propria forza dall'umanità e dalla semplicità di origini umili che non si dimenticano, persino di fronte al successo planetario.
Comincia tutto da qui, da A Hard Day's Night, in un decollo di carriera da osservare, studiare ma soprattutto godere nella sua unicità: la scheggia di un'epoca irripetibile che con il tempo guadagna valore anziché perderne.
Un film celebre che ho visto solamente adesso apiù di 50 anni dalla sua uscita! Quando era uscito io ero ragazzo, e l'avevo preso come qualche cosa di simile ai nostri "musicarelli" italiani. Poi ne ho sentito parlare bene più volte ed ho conosciuto il talento di Richard Lester in "Superman II" ad altri films! Tuttavia, nonstante ripresentazioni al cinema, [...] Vai alla recensione »
Lo so sono di parte ma come non si può pensare che i ventanni non siano un capolavoro . Più seriamente il film non ha perso niente della sua intelligenza ,leggerezza , spregiudicatezza inoltre è spiritoso ,tecnicamente apprezzabile , il bianconero è formidabile e loro quattro ,simpatici , ironici , divertenti .
Sono Beatlesiano fino al midollo, sin dall'infanzia, perciò dovrei produrmi in una profusione di lodi a questo film... invece scrivo (a malincuore) che non mi ha convinto affatto. Mi è sembrato come un lungo filmato promozionale per canzoni senz'altro favolose, ma allacciate da sequenze a tratti puramente riempitive. Se si vede come un documentario sull'atmosfera della beatlemania, in effetti rende [...] Vai alla recensione »