La dolce vita

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Un film di Federico Fellini. Con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aim?e, Yvonne Furneaux, Alain Cuny.
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Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 173 min. - Italia, Francia 1960. - Cineteca di Bologna MYMONETRO La dolce vita * * * * 1/2 valutazione media: 4,64 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
angelo umana mercoledì 22 gennaio 2020
fellini precursore a 100 anni dalla nascita Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
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 Martin Scorsese disse che La Dolce Vita è un film che ha cambiato tutte le regole. I film si dividono in quelli che vengono prima e quelli che vengono dopo. Ha portato un cambiamento nella società e nel cinema. Chissà se nella società almeno italiana davvero abbia portato un cambiamento, può essere, ma solo in parte. Fellini fu un rivoluzionario, dissacrante e controcorrente, fantasioso nel cinema e nella società suggeritore del "sovvertimento dell'ordine costituito", delle credenze comuni, su come ad esempio vivessero "bene" i partecipanti al bel mondo, o alla vita dolce, con tutte le star, divi dive e primattori, ma anche rincalzi e poveretti che a quei personaggi si avvicinavano per guadagnarne o goderne, e i "paparazzi" consacrati in quel film (l'attore Enzo Cerusico interpreta uno di questi). [+]

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giovanni morandi sabato 8 ottobre 2022
la dolce vita di una roma,decadente giovanni moran Valutazione 5 stelle su cinque
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ellini aveva già fatto tre grandi film, I Vitelloni, La Strada e le Notti di Cabiria, che rientravano però in un tipo di narrazione lineare , anche se con uno stile un po' onirico, che pur appartenente al neorealismo, avevano fatto conoscere lo stile di Federico, uno stile unico, come non si era ancora visto sullo schermo. Nel 1960, in Francia, nasceva la Nouvelle Vague, dove nei film nasceva un modo di far cinema "anti-narrativo".
Fellini, forse subì l'influenza di quella tendenza quando gli venne in mente questa opera, dove non c'è una storia ben definita, anzi, il film originariamente durava tre ore ed era concepito da una serie di storie apparentemente slegate tra loro. [+]

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joker 91 domenica 23 gennaio 2011
la genialità di fellini Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

con questo film nasce il cinema ed il paparazzo ed tutto lo star sistem che oggi conosciamo. Fellini regala un qualcosa di stupendo che è entrato a fare parte della storia del cinema mondiale,la vita dolce viene rappresentata in modo fantastico ed sotto tutti gli aspetti attraverso il personaggio di un certo MARCELLO MASTROIANNI che da qui diventerà il miglior attore italiano della storia del nostro cinema ed a oggi il più amato all' estero. DA VEDERE, gli americani hanno imparato tutto dal nostro fellini nel fare cinema ed il nostro cinema era davvero in quel periodo il più grande ed difficilmente tornerà. Grazie maestro

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urbano78 martedì 12 luglio 2016
le velleità di una società in trasformazione Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

Quello che colpisce, in questo film, è l'amore e il rispetto di Fellini per i personaggi e la loro vitalità, seppure in modi diversi (confrontiamo la festa dei nobili con quella dell'ambiente misto verso la fine del film). Certo, il tono è sovente spettrale e funereo, ma queste sono caratteristiche di tutta l'opera del regista riminese, della sua visione del mondo e della civiltà. Apparentemente superficiale come la vita che ritrae, "La dolce vita" rappresenta una visione per alcuni aspetti profetica, oltre che un'avviso in anticipo, colto con la sensibilità dell'artista, del genio, degli sviluppi di ciò che era appena sul nascere nella Italia di quegli anni e più in generale nella civiltà contemporanea. [+]

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paolino77 mercoledì 17 agosto 2016
il padrone della realtà e l'immacolata Valutazione 5 stelle su cinque
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Fellini satirico rappresenta i vizi con l’esagerazione e la caricatura, ma più desideroso di mostrare che di dimostrare. Girando in epoca di esistenzialismo egli era convinto dell’esistenza di Dio e della necessità dell’amore ma anche che per poter capire la bontà, i veri valori della vita, bisogna confrontarsi con la realtà del peccato, entrarci dentro, conoscere la vera disperazione, scendere nel proprio inferno, intraprendere un cammino dantesco (come aveva capito il cardinale Siri, che a differenza di Montini, che deluse Fellini, e che fu eletto papa al posto suo - cosa che accadrà più volte al cardinale ligure - non aveva condannato il film). [+]

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francesco2 mercoledì 16 marzo 2011
otto e mezzo? no. e neanche sette Valutazione 3 stelle su cinque
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Premetto una cosa: in un'intervista a una rivista di cinema, un signore che non ricordo chi fosse, ma credo abbastanza attendibile, sosteneva di apprezzare sicuramente più questo Fellini che non quello di "Otto e mezzo", perché testimonianza -Sintetizzo- di un Fellini meno narcisista e più attento alla società. Mi spiace, ma io mi trovo doppiamente in disaccordo. Il regista riminese non dà il meglio di sé quando debba o voglia cimentarsi nella critica sociale. Del resto, quando nell'86 realizzò "Ginger e Fred", venne accusato a torto o a ragione di essere caduto nel moralismo antimediatico, e nel '90, quando io giovanissimo vidi "La voce della luna", anche a me parve un'opera ingombrata ed ingombrante di didascalie sulla società di quel tempo. [+]

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ladyhepburn venerdì 23 ottobre 2009
la dolce vita: nascita del "paparazzo" Valutazione 5 stelle su cinque
27%
No
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Roma 1960. Nel film La dolce vita di Federico Fellini, Marcello Mastroianni è Marcello, un giornalista che passa i suoi giorni (e le sue sere) cercando di cogliere le celebrità in atteggiamenti inaspettati. Nella panoramica del cinema di quegli anni, la fotografia cambia forma e obiettivi: nasce il termine paparazzo. Così Marcello Geppetti (1933-1998), che inizia la sua carriera di reporter fotografico nell’agenzia di fotogiornalismo Meldoni-Canestrelli-Bozer nel 1959, inizia a ritrarre in forma dinamica momenti della vita privata di personalità del mondo del cinema, spettacolo, cultura, sport, politica. Il suo è un linguaggio fotografico nuovo, realistico, precursore degli stili contemporanei. [+]

[+] la dolce vita (di dessy)
[+] la dolce vita (di ladyhepburn)
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flegiàs giovedì 27 marzo 2008
così......... Valutazione 2 stelle su cinque
22%
No
78%

La dolce vita, film di ampie proporzioni, rappresenta il tentativo di mettere ordine nel caos di una autobiografia affidata a storie dall'apparenza oggettiva. Dopo aver fissato in personaggi estranei i fantasmi del proprio inconscio, il regista si proietta direttamente nelle immagini dilatate dello schermo (usa la dimensione “innaturale” del cinemascope), nel gioco dei frammenti organizzati in sequenze discontinue, nella “festa” di una tenera e compiaciuta gratificazione narcisistica. L'autore costruisce accuratamente un “periplo intorno a se stesso”, che produce due conseguenze nelle quali va cercata la ragione della novità di La dolce vita: una provocatoria esaltazione della soggettività e la spavalda invenzione di una realtà autosufficiente. [+]

[+] non capisco (di giorgio)
[+] condivido varie cose (di francesco2)
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dario domenica 22 agosto 2010
narcisistico Valutazione 3 stelle su cinque
3%
No
97%

Un film torrenziale, compiaciuto, diretto con mano sicura e molta furbizia. Variamente graduato - toccante l'episodio che vede coinvolto il grande Alain Cuny - con chiara preferenza per il tocco bizzarro, per quasi un irridere alla vanità del tutto, al continuo carnevale umano sempre pronto a tramutarsi in dramma o tragedia, o addirittura commedia. Fellini guarda distaccato, con passione stranita, barocca, piena di fisicità e allo stesso tempo dispiega uno scetticismo malato, in realtà, di domande senza risposta. Un fluire onirico, sull'orlo dell'incredulità e sulla speranza di una presa e di un senso del vero, con annessa disperazione epidermica per una istintiva volontà di non approfondire. [+]

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