Titolo originale | Anashim Shehem Lo Ani |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Israele |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Hadas Ben Aroya |
Attori | Yonatan Bar Or, Hadas Ben Aroya, Netser Charitt, Hagar Enosh, Eric Raphael Mizrahi Meir Toledano. |
MYmonetro | 2,93 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 giugno 2017
Joy non riesce a lasciar andare il suo ex, non è innamorata del nuovo ragazzo, e non riesce a smettere di dormire con gli sconosciuti.
CONSIGLIATO SÌ
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Tel Aviv. Joy ha da poco concluso con sofferenza una relazione e sta iniziando una storia con Nir ma al contempo cerca rapporti con uomini che quasi non conosce.
Hadas Ben Aroyam dirige la sua opera prima mettendosene al centro quale protagonista e questo non è una difficoltà di poco conto.
Va detto che riesce a superarla con un buon esito perché riesce a fornire ad ogni singola inquadratura quella naturalezza e quel senso di vero che tanto spesso manca al cinema che vuole raccontare le nuove generazioni. La causa sta quasi sempre nel fatto che chi scrive di solito è un uomo, chi dirige anche e soprattutto appartiene a un'altra generazione. Hadas è del 1988 e quindi è totalmente immersa in ciò che racconta e nella realtà che mette a nudo (anche in senso letterale). Porta cioè sullo schermo la quotidianità di una generazione che, per una volta, non ha neppure sullo sfondo le tematiche israelo-palestinesi ma si concentra sulla difficoltà di coniugare sesso e sentimento in questi anni affollati ma che finiscono con il lasciare soli gli individui.
Joy si protegge dai sentimenti ma lo fa solo a parole perché in realtà vorrebbe poter tornare alla relazione precedente o entrare in una nuova in cui poter provare sensazioni di appagamento che vadano al di là del sesso. È quanto inizia a provare per Nir il quale però è a sua volta in situazione di difesa perché teme di far soffrire e di soffrire a sua volta. Nir ha fantasie sessuali che ritiene colpevoli e non riesce a capire che, come Joy gli spiega, tutto dipende dal contesto e dall'intimità consenziente che si viene a creare nella coppia. È un film sulla solitudine dei corpi e delle anime questa opera prima che sa guardare nel profondo senza falsi pudori ma anche senza supponenza autoriale. Perché Ben Aroyam ha la consapevolezza di saper portare sullo schermo le vite così come sono grazie anche a dialoghi assolutamente verosimili tanto da sembrare talvolta rubati da una candid camera.