Lupin III: Goemon Ishikawa

A bordo di una nave casinò gestita dalla yakuza Goemon è stato assunto come guardia del corpo di un potente boss. La nave viene attaccata da un veterano di guerra dotato di una forza brutale, che tutti chiamano "Lo Spettro delle Bermuda" e il capo di Goemon perde la vita. Secondo le regole dell'onore samurai, si richiede una rapida vendetta. Così avviene uno scontro diretto e violento tra l'indomabile Hawk armato di machete, e Goemon, che si affida come sempre alla sua inseparabile katana detta anche Zentetsu-eko, "la spada che taglia il ferro". Abituato a vincere dopo aver sfidato tanti maestri di spada, il 13° discendente di una dinastia di samurai dedita al furto, rimane ferito non solo nel corpo ma nell'anima, diventando protagonista di una caduta dell'eroe, come è capitato ultimamente di vedere anche nei film dei supereroi, che fanno i conti con il loro lato più umano.

Lupin III: Goemon Ishiwaka, film di animazione diretto da Takeshi Koike, riporta sul grande schermo il celebre ladro gentiluomo ideato da Monkey Punch nel 1967, concentrandosi però sul samurai riservato e diffidente suo compagno di avventura.

In Italia Lupin III ha stregato diverse generazioni a partire dalla fine degli anni '70 con alcune serie animate come Le Avventure di Lupin III o Lupin, l'incorreggibile Lupin, con la sua ironia graffiante, il debole per il sesso femminile e i numerosi e bizzarri travestimenti. Ma questo film propone una versione più adulta dell'anime giapponese molto amato in Oriente e nel resto del mondo, mettendo da parte l'umorismo per lasciare spazio ad allusioni esplicite, violenza, azione e combattimenti piuttosto brutali.
Dagli stessi autori del precedente La Lapide di Daisuke Jigen, che raccontava la nascita dell'amicizia tra Lupin III e Jigen, approfondendo la figura di quest'ultimo tra vita privata e il ruolo di criminale professionista, Lupin III: Goemon Ishiwaka analizza invece la personalità intrigante e alternativa di Goemon, questo samurai calmo e riflessivo di fede shintoista, molto fedele alla tradizione giapponese, che deve fare i conti con la natura imprevedibile e letale della sconfitta.

Da una parte lo stile zen di Goemon che preferisce la tecnica alla forza bruta, dall'altra un villain imponente e malvagio che distrugge quello che vuole senza esitazione e sembra impossibile da eliminare definitivamente. Inseguimenti in auto, esplosioni, sparatorie, scontri corpo a corpo donano un ritmo dinamico e coinvolgente ad un film indubbiamente pulp, che ricorda molto le atmosfere e i toni del cinema di Quentin Tarantino. Lupin III: Goemon Ishiwaka infatti presenta lo stile e le atmosfere della sequenza animata di Kill Bill quando si raccontano le origini di O-Ren Ishii, il personaggio interpretato da Lucy Liu. Non è un caso che Katsuhito Ishii sia il consulente creativo del film di Koike, dopo aver collaborato con il regista americano.
Se vi aspettate il Lupin divertente e leggero delle serie tv animate con cui siete cresciuti rimarrete delusi, perchè il ladro gentiluomo qui ha un ruolo di supporto, non solo perché i riflettori sono puntati su Goemon, ma anche per la struttura del racconto e lo stile scelto che sono sicuramente più seri e diretti ad un pubblico adulto. Resta tuttavia il tratto fresco, dinamico e accattivante di Monkey Punch, che il regista Koike sceglie di mantenere vivo e presente nel suo film. Non c'è nessun mistero da risolvere, ma la trama di Lupin III: Goemon Ishiwaka è molto lineare e semplice. Curioso ed interessante però conoscere meglio questo personaggio ispirato a Kyuzo del cult di Kurosawa, I Sette Samurai, che dopo aver affrontato tanti validi nemici, deve vedersela con un osso duro, perdendo il suo spirito che non lo ha mai abbandonato in questo modo nelle sue battaglie. Accanto a lui non solo Lupin, ma anche Jigen e la sensuale Fujiko, mentre il celebre Ispettore Zenigata continua a fare il suo lavoro, sempre sulle tracce della squadra di criminali in costante movimento in tutto il mondo.
La tradizione viaggia con la spettacolarità attraverso i continui riferimenti alla cultura giapponese, alla religione con imponenti tempi che mostrano statue sacre e altri oggetti simbolici, e questa costante ricerca della "percezione invisibile", che Goemon deve ritrovare per ritornare in sintonia con se stesso e avere la forza di distruggere le ombre. Un film d'azione che coinvolge ed intrattiene con un disegno vivido e moderno che propone un'estetica accattivante e dona nuova linfa ad un prodotto del passato che, tuttavia, sembra non esaurirsi mai. 