Titolo originale | Mei ren yu |
Anno | 2016 |
Genere | Fantastico, Drammatico |
Produzione | Cina |
Regia di | Stephen Chow |
Attori | Yun Lin, Deng Chao, Yun-Lin Jhuang, Show Luo, Yuqi Zhang Pierre Bourdaud, Ke Bai, Lianshun Kong, Ivan Kotik, Jelly Lin, Yang Neng, Li Shangzheng, Kai Man Tin, Tsui Hark, Zhang Wen, Kris Wu, Bo Xiaolong, Mei'e Zhang, Show Lo, Sheung-ching Lee, Zhengyu Lu, Chi Ling Chiu, Linah Matsuoka, Barbie Liu, Zhen Zhen Xu, Bai Ke, Wilson Chin, Tze Chung Lam, Jifeng Zheng, Shuzhen Fan, Neng Yang, Shuang Gao, Kate Hawkins, Fuyi Liu, Mingze Liu. |
MYmonetro | 3,01 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 gennaio 2018
Un gruppo di sirene combatte per la salvaguardia del loro ambiente marino. Al Box Office Usa The Mermaid ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 3,2 milioni di dollari e 1 milioni di dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Un imprenditore privo di scrupoli acquista un'isola da tempo dichiarata riserva naturale e quindi non sfruttabile sul piano turistico e immobiliare. Utilizzando dei sonar potentissimi, intende obbligare le specie marine ad allontanarsi per rendere il territorio nuovamente edificabile, ma il luogo è abitato da creature fantastiche, sirene e tritoni, che non hanno nessuna intenzione di migrare o estinguersi.
Nonostante in Italia resti totalmente ignoto, o associato a classici contemporanei della comicità, massacrati dal doppiaggio italico, come Shaolin Soccer o Kung Fusion, Stephen Chow continua a macinare successi nella parte orientale del mondo conosciuto. I 525 milioni di dollari racimolati al botteghino (oltre la metà ottenuti nella prima settimana di programmazione, nel corso della quale la pellicola ha polverizzato quasi tutti i record del boxoffice casalingo) hanno infatti stabilito un primato difficilmente attaccabile nell'immediato. La sua sagacia imprenditoriale gli ha permesso di trasformare anche il passaggio di Hong Kong alla Cina in una rampa di lancio per il mercato continentale, già abbondantemente conquistato. The Mermaid è il suo secondo film, dopo Journey to the West, girato in mandarino anziché in cantonese e rappresenta il passaggio definitivo di Chow al sistema Cina: aggiustato ulteriormente il tiro della sua comicità mo lei tau, meno scurrilità e localismi e una trama che si avvicina sempre più all'etica disneyana (un processo già iniziato con lo spielberghiano CJ7).
Il genio eversivo di Chow, capace di centrifugare cinefilia e tradizione cinese, Jerry Lewis, Mel Brooks e i fratelli Hui (Private Eyes), per ottenere risate sguaiate ma intelligenti, compie un passo in avanti in astuzia e uno indietro in creatività fuori controllo.
Ma se l'impianto generale perde colpi, dominato dalla melassa ecologista e dalle esigenze mainstream, nelle gag singole di The Mermaid è ancora possibile scorgere le stimmate del pregevole saltimbanco. La sequenza dell'identikit della sirenetta disegnato alla stazione di polizia, breve ma fulminante, entra di diritto tra le migliori del comico. Talora invece, benché si rida, è chiaro che a prevalere sia l'autocitazione (le lacrime di fronte al piatto di God Of Cookery, le prodezze marziali della sirena anziana in stile Kung Fusion).
Ma se è evidente che le maschere immarcescibili come Ng Man-tat, inseparabile spalla di Chow per decenni, sono destinate a svanire insieme al cinema spregiudicato, semplice, grezzo e carica di inventiva della Hong Kong degli anni d'oro, è altrettanto vero che Chow resta uno dei maggiori talenti in circolazione, anche in versione edulcorata. A vincere davvero è la sirenetta Jelly Lin, appena diciottenne e già un misto di innocenza e sensualità, come una nuova Shu Qi che ha trovato in Chow il degno pigmalione.
Spettacolare quanto folle, folle quanto esilarante, The Mermaid continua la trionfale serie di successi al botteghino del divo Stephen Chow, più volte indicato come lo “Spielberg d’oriente”. Che ancora una volta si sbizzarrisce, architettando (con l’aiuto di ben 7 sceneggiatori) una delirante favola fantasy ecologista e farsesca, caratterizzata dalla consueta [...] Vai alla recensione »