La Regina delle Nevi 2

Dopo la sconfitta della Regina delle Nevi, il regno dei troll è tornato finalmente al suo antico splendore. Il troll Orm, che aveva giocato un ruolo determinante nella vittoria, non vede riconosciuto il suo valore e lavora nella miniera di gemme preziose. Non ha perso però il vizio di mentire, cosa che farà anche quando dovrà confrontarsi con il generale Arrog al quale contenderà la mano della nipote del re. Il problema però è che nel regno di ghiaccio la sua metà oscura sta agendo per riportare tutto al gelo del passato.
Grazie a un breve riassunto delle vicende precedenti posto all'inizio del film, questo sequel non necessita di particolari conoscenze pregresse. Non ha neppure bisogno di rifarsi più che tanto alla fiaba di Andersen perché in questo caso il perno della vicenda non sono Gerda e suo fratello Kay ma il troll pasticcione e molto bugiardo Orm. È come se il nuovo regista a cui è affidato il compito di portare avanti la vicenda stesse creando uno spin off nato dalla consapevolezza che il personaggio più simpatico del film originario era risultato essere proprio lui.
Anche se inizialmente sembra che il senso dell'azione stia più nelle dinamiche ipercinetiche (vedi la sequenza della miniera con il carrello in corsa libera come accadeva ad Indiana Jones) abbastanza rapidamente l'obiettivo si sposta su tematiche più interessanti e vicine al sentire dei piccoli spettatori. Perché Orm, con la sua reiterata propensione alla menzogna o comunque all'occultamento della realtà, finisce con il rischiare di perdere quelle che si erano costituite come amicizie solide e sperimentate dalle difficoltà superate insieme, tanto che Gerda è portata a voltargli le spalle. La scoperta poi di un se stesso negativo, che agisce per riportare il regno dei ghiacci alla vittoria, viene presentata in modo efficacemente semplice tanto da far comprendere anche allo spettatore più giovane che quando, nella sua quotidianità, lascia prevalere le pulsioni negative costruisce di fatto il gelo nei rapporti con gli altri.
Un ulteriore elemento di interesse è dato poi dal personaggio del Generale Arrog il quale fa la sua entrata in scena come il 'cattivo' di turno ma a cui lo sviluppo dell'azione consente delle notevoli possibilità di miglioramento. 