Titolo originale | Park Benches |
Anno | 2009 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Bruno Podalydès |
Attori | Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni, Mathieu Amalric, Emmanuelle Devos, Josiane Balasko Pierre Arditi, Thierry Lhermitte, Bernard Campan, Julie Depardieu, Micheline Dax. |
Tag | Da vedere 2009 |
MYmonetro | 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 settembre 2015
L'ufficio, il parco, il Brico Center: a Versailles il lavoro è un allegro teatro dell'assurdo
CONSIGLIATO SÌ
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Versailles. Sul palazzo di fronte all'ufficio di Lucie e colleghi, qualcuno, la mattina, ha appeso uno striscione con la scritta "Uomo solo". Sarà uno scherzo o una richiesta d'aiuto? In men che non si dica l'intero ufficio è in subbuglio e organizza una spedizione sul luogo del mistero. All'ora di pranzo, impiegati, bambini, amanti e litiganti si riposano nel parco. Il pomeriggio, poi, è il momento del quotidiano Brico-Drame al Brico-Dream, il negozio di ferramenta del quartiere, gestito da Bretelle.
E Bretelle altri non è che Bruno Podalydès, coreografo di questa "ronde" sui luoghi del lavoro contemporaneo, che si apre come una commedia degli equivoci e si chiude all'insegna dell'hellzapopping, concedendosi un vero e proprio intervallo en plein air, nel quale ruota la giostra delle umane idisioncrasie.
Terzo capitolo di una trilogia cominciata nel 1992 col mediometraggio Versailles Rive Gauche e proseguita quattro anni più tardi con Dieu seul me voit, Bancs Publics (Versailles Rive Droite) fa riferimento nel titolo ad una nota canzone di Georges Brassens che parla di "amours déboutants" ma fotografa con tenera spietatezza gli entusiasmi e i sogni improbabili di uomini e donne mature, raccolti nel microcosmo della cittadina d'origine del regista.
C'è un "traffico" nel quale si divertirebbe Tati, ai giardini pubblici; c'è l'umorismo grottesco di tanto cinema medio francese che da noi non conosce distribuzione, negli episodi ai due poli; c'è un omaggio, nell'aria, al Resnais dell'amore e del caso, ma è timido, si affaccia e si nega, non osa. Il risultato è tutt'altro che scollato: il "brico"lage delle diverse identità cinematografiche regge e fa da sfondo al teatrino degli stralunati personaggi del film, che cercano in negozio le istruzioni per l'uso della vita.
C'è tutto il cinema francese sulle panchine di Podalydès: dalla Deneuve a Amalric, dalla Devos a Pierre Arditi, Nicole Garcia, Josiane Balasko, ma i grandi hanno ruoli piccoli e viceversa, perché qui si narra di problemi piccini vissuti tragicamente e guai più seri che trovano un finale da commedia.
Più abitudinari che eccentrici, questi francesi di provincia sanno ancora rinvenire, negli interstizi della giornata o dietro le ante di un armadio da ufficio, l'ennesimo modo e motivo di stupirsi del mondo, salvo poi tornare alla scrivania o dietro il bancone, in un ritornello giornaliero tanto allegro quanto alienato.