Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 197 minuti |
Regia di | Jung Sung-il |
Attori | Shin Ha-gyun, Kim Hye-na, Jung Yu-mi . |
MYmonetro | 2,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 luglio 2009
Il film mette in scena due capolavori della letteratura mondiale, "I dolori del giovane Werther" di Goethe e "Le notti bianche di Dostoevskij".
CONSIGLIATO NÌ
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Firmato da Jung Sung-il, noto critico cinematografico coreano al suo esordio nella regia, Café Noir è un'opera spiazzante, la cui struttura è densa di citazioni letterarie. Si tratta, infatti, di una coraggiosa operazione che sul piano narrativo si sviluppa a partire da due fonti "ingombranti". I dolori del giovane Werther di Goethe e Le notti bianche di Dostoevskij. L'amore atteso e disatteso, l'amore respinto e vagheggiato: Café noir è diviso in due parti, nella prima un giovane professore vaga per la città di Seul, disperato, perché la donna di cui è innamorato, sposata con un altro, lo ha lasciato e ogni tentativo di convincerla a ritornare è inutile. Nella seconda parte, invece, lo stesso uomo accetta che una ragazza, incontrata per caso, gli racconti le sue pene d'amore, con la promessa di non innamorarsi di lei, ma di accompagnarla e amarla come un fratello. Trascorse quattro serate a passeggiare lungo il fiume e nei caffè cittadini, l'amato inaspettatamente ritorna.
Se la trama la pellicola è fortemente intessuta delle tematiche dei due capolavori letterari, tuttavia non mancano riferimenti cinematografici, taluni esplicitati nei dialoghi tra personaggi, è il caso di Old Boy del connazionale, Park Chan-wook. Café Noir, nel suo schema stilistico libero, inserisce i moti del cuore dei suoi personaggi, alternando alla più cupa disperazione, momenti di involontaria ironia. E' interessante la scelta registica di non dare una forte caratterizzazione psicologica ai personaggi: ad essi scivola tutto addosso, si "lasciano" vivere in balìa degli accadimenti, quasi fossero elementi figurativi che compongono e alimentano quel succedersi di sequenze così elegantemente composte. Un'originalissima trasposizione letteraria, che merita l'impegno di una visione che supera le tre ore.