Titolo originale | Time at the Top |
Anno | 1999 |
Genere | Fantastico |
Produzione | Canada |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Jim Kaufman |
Attori | Elisha Cuthbert, Gabrielle Boni, Lynne Adams, Timothy Busfield, Charles Biddle Jr Matthew Harbour, Jean Leclerc, Richard Jutras, Charles Powell, Howard Rosentein, Jacklin Webb, Michel Perron, Nadia Verrucci, Amy King, Lincoln Ward, Spencer Evans, Frances Brady-Stewart, Alfee Kaufman, Lynne De Bel, Paul Mackan, Richard Gauthier, Charles Biddle Sr., Marcel Jeannin, Christian Tessier, Ryal Cosgrove, Denys Chapdelaine, Emily Rose. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Una chiave che se infilata nel quadro dell'ascensore del condomino diventa un passaggio spazio-temporale.
CONSIGLIATO NÌ
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La situazione di partenza è una di quelle più ricalcate dal cinema fantasy: una giovane ragazza arriva in un condominio e scopre qualcosa di magico. Solo che in questo caso, la quattordicenne Susan rimane sconvolta dall'apprendere che la vera magia è tutta racchiusa in una chiave che, se infilata nel riquadro giusto dell'ascensore, può trasformare il mezzo di trasporto in una macchina del tempo. Così, catapultata nel 1881, incontra Victoria Walker, una giovane ragazza, figlia di un colonnello, che ha dei problemi famigliari ed economici. Riusciranno a cambiare il grigio futuro di Victoria... pardon passato?
Dal romanzo di Edward Ormondroyd "L'ascenseur du temps", sceneggiato da Linda Brookover, alla sua prima fatica di scrittrice cinematografica fantasy, la pellicola rifila un viaggio nel tempo dopo l'altro e sguazza nei luoghi comuni (fino alla noia), tanto che l'unico viaggio nel tempo che si vorrebbe fare è quello che ci porta ai titoli di coda. Se non altro la scrittura si sposa allo stile di Kaufman che è un maestro dell'horror e fantastiche, come ci ha dimostrato nei telefilm "Sinbad" e "Stargate". Il regista contamina il fantastico con l'infanzia, perdendo però un po' di quella vena di carattere che dovrebbe dare la grinta al film. Bravi gli attori, soprattutto Gabrielle Boni.