Fountain of Youth - L'eterna giovinezza

Bangkok. Luke Purdue, un avventuriero figlio di un rinomato archeologo, ha rubato un prezioso dipinto a una banda criminale che lo sta inseguendo. Entra con la moto in stazione e riesce a prendere un treno. Lì deve fronteggiare un'affascinante ragazza, Esme, assieme ai suoi scagnozzi, che si vuole impadronire anche lei della preziosa tela nascosta dentro un tubo di pelle. Giunge a Londra e ritrova la sorella Charlotte che sta affrontando una dolorosa causa di divorzio in cui sta lottando anche per ottenere la custodia del figlio Thomas.

Alla National Gallery, dove la donna lavora come curatrice, Luke sottrae un altro prezioso dipinto per convincerla a scappare con lui e la porta nel suo nascondiglio dove si trova il miliardario Owen Carter, malato terminale di cancro che lo ha ingaggiato per ritrovare la Fonte della Giovinezza che potrebbe salvargli la vita. In un inseguimento continuo dove è coinvolto anche l'Interpol, i due fratelli arrivano fino alla grande piramide di Giza alla ricerca di quella che potrebbe essere la grande scoperta della storia dell'umanità.

Cosa succede se si mescola la saga di Indiana Jones con Il codice da Vinci? Fountain of Youth - L'eterna giovinezza porta dalle strade di Bangkok fino a una Piramide smontabile e ricomponibile in Egitto passando per Londra, Vienna e Roma.

Il cinema di Guy Ritchie si confronta ancora con la commedia d'azione che è spesso stata al centro della sua filmografia. Come in Snatch - Lo strappo, gioca sul continuo colpo di scena, sul frequente ribaltamento dele situazioni con una frenesia accattivante e incontrollata. Eppure quello è lo stile del regista britannico che si manifesta proprio in un'apertura spettacolare con la fuga di Luke in moto fino all'arrivo al treno. Il film però perde presto la sua energia, ingolfato nella sceneggiatura di James Vanderbilt che raggruppa parole-chiave, dipinti (Caravaggio, Rubens, Rembrandt, El Greco, Velázquez, Wildens) e spreca la sequenza del furto alla National Gallery e la parte nella biblioteca di Vienna. Ritchie si è adeguato ai ritmi e ai tempi del cinema streaming anche se è sempre pensato per il grande schermo.

Si vede, per esempio, nella breve apparizione di Stanley Tucci nella Città del Vaticano nel ruolo del mentore di Esme, interpretata da Eiza González, già diretta dal regista nel precedente Il ministero della guerra sporca oltre ad aver interpretato, tra gli altri, Ambulance, Godzilla vs. Kong e soprattutto le serie Dal tramonto all'alba e Il problema dei tre corpi. È un frammento fulmineo, quasi un attacco di montaggio che probabilmente rischiava di essere tagliato se non c'era l'attore statunitense. Fountain of Youth prende troppe strade, anche geografiche, perde frequentemente l'orientamento e non riesce a trasformare Natalie Portman in un corpo action e il suo personaggio resta più riuscito quando deve fronteggiarsi tra le difficoltà della vita familiare e la tentazione di tornare in pista per una nuova avventura.

John Krasinski viene a sua volta messo sulle orme di Harrison Ford nella saga di Spielberg, che viene anche maldestramente citato nella scena dei suoni musicali dentro la piramide riprodotti dal figlio di Charlotte che fa subito pensare a Incontri ravvicinati del terzo tipo. Ritchie non sfrutta le potenzialità del suo cast, offusca anche la figura del miliardario che ha il volto di Domhnall Gleeson e soprattutto disperde la natura muscolare del suo cinema facendosi incantare da derive fantasy come era già successo con King Arthur - Il potere della spada.

L'eterna giovinezza è solo una suggestione del titolo senza quella autentica magia di un cinema che ha invece improvvise mutazioni dei suoi personaggi. L'acqua della fonte non è come quella della piscina di Cocoon. Rispetto al gran film di Ron Howard, in Fountain of Youth non ci sono miracoli. Cosa succede se si mescola la saga di Indiana Jones con Il codice da Vinci? Che finisce per perdere colpi anche come prodotto d'intrattenimento, sprecando la partenza più che promettente. 