An Unfinished Film

Film 2024 | Drammatico, 106 min.

Anno2024
GenereDrammatico,
ProduzioneCina
Durata106 minuti
Regia diLou Ye
AttoriXuan Huang, Qin Hao, Qi Xi, Songwen Zhang, Liang Ming .
TagDa vedere 2024
DistribuzioneLucky Red
MYmonetro 3,05 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Lou Ye. Un film Da vedere 2024 con Xuan Huang, Qin Hao, Qi Xi, Songwen Zhang, Liang Ming. Genere Drammatico, - Cina, 2024, durata 106 minuti. distribuito da Lucky Red. - MYmonetro 3,05 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 17 maggio 2024

Un film da finire nella Wuhan del 2020.

Consigliato sì!
3,05/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,10
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
Premi
Cinema
Trailer
Un'operazione sperimentale e insieme storica, che ritorna sul trauma del COVID e lo affronta da un punto di vista inedito.
Recensione di Roberto Manassero
venerdì 17 maggio 2024
Recensione di Roberto Manassero
venerdì 17 maggio 2024

2019: in un vecchio computer riportato in vita, un regista ritrova il materiale girato dieci anni prima di un film mai finito, la storia d'amore fra due ragazzi, e decide di portare a termine il progetto. Riunito il cast dell'epoca e messa insieme una troupe, s'appresta a girare la seconda parte del film nel gennaio del 2020 in un hotel vicino a Wuhan, proprio nei giorni in cui esplode la pandemia di COVID. Confinati nella struttura in lockdown, uomini e donne dovranno sopravvivere a mesi di clausura usando smartphone e video per comunicare.

Il ritorno su un film mai finito si trasforma per Lou Ye (a Cannes quindici anni dopo il premio per la sceneggiatura per Spring Fever) in una nuova operazione sperimentale, esempio di un cinema che s'interroga sul rapporto fra immagini e realtà.

Le migliaia, anzi milioni di ore di video registrate nei mesi del primo confinamento (e in tutti quelli successivi) formano un archivio particolarmente significativo del nostro tempo. Sono le riprese di un'inedita condizione d'impotenza, paura, noia, sbigottimento, e insieme la prova più chiara di quanto le immagini abbiano preso il posto della memoria (e prima ancora della parola scritta) nel nostro modo di rappresentare e ricordare il mondo.

All'inizio di An Unfinished Film il regista protagonista (alter ego dello stesso Lou Ye) riattiva un vecchio computer e vi ritrova il girato di un progetto lasciato a metà (e proveniente per davvero dagli archivi di Lou Ye): volti giovani di dieci anni prima, segni di un tempo perduto eppure ancora vivo e ancora riattivabile. È la cosa più bella del film, la riscoperta di un mondo di fantasmi che possono diventare nuovamente figure in carne e ossa. E infatti poco dopo torna anche l'attore principale del vecchio film mai finito, ora diventato padre, e dopo alcuni tentennamenti la produzione riparte.

L'ostacolo che però questa volta si presenta di fronte è ancora più insormontabile delle difficoltà finanziarie di dieci anni prima: la pandemia, ovvero un contesto sanitario, sociale e umano sconosciuto. Di fronte alle porte sbarrate dell'hotel, alle uscite di sicurezza bloccate, e in generale alla tragedia di Wuhan, il regista e la sua troupe reagiscono nel solo modo che conoscono: filmando e filmandosi, scambiandosi messaggi a distanza, a volte in gruppo, altre con i propri cari. Protagonista diventa soprattutto l'attore principale, addirittura picchiato dalla polizia durante un tentativo di fuga, la cui moglie è rimasta a casa sola con la loro bambina di pochissimi mesi). E le immagini prodotte, come dice l'uomo in un messaggio rivolto alla figlia, sono create a memoria futura, per creare un nuovo archivio di ricordi, di eventi, di luoghi e persone (in una parola, di fantasmi) che forse un giorno qualcuno trasformerà in cinema.

Il vero film non finito è dunque la vita, o meglio la vita come la viviamo oggi, in diretta costante, consapevoli che tutto ciò che diciamo, facciamo, vediamo è parte di un gigantesco discorso per immagini in cui la finzione è parte stessa della realtà (o viceversa).

Queste interessanti riflessioni metalinguistiche sono espresse da Lou Ye con un'operazione sperimentale e insieme storica, che ritorna sul trauma del COVID e lo affronta da un punto di vista inedito. Con il passare dei minuti, però, il suo film diventa sempre di più una sorta di ricostruzione del primo lockdown della città da cui tutto è partito, Wuhan, facendo quasi dimenticare la vicenda delle riprese interrotte. E l'interesse scema lentamente, tra video autentici di quei giorni drammatici e finte riprese in lockdown, mentre la forma diaristica prende il sopravvento e An Unfinished Film diventa una semplice testimonianza storica, buona forse per riutilizzi futuri.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 25 maggio 2024
Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi

Per rievocare l'epoca pandemica, e parliamo davvero di pochi anni fa quando lockdown, mascherine e distanziamento sociale erano parte del nostro quotidiano, sia Jia Zhang-ke che Lou Ye hanno bisogno di ritornare indietro nel tempo fino ad immagini provenienti dal loro repertorio di vent'anni prima: lo fa Jia nel suo sublime Caught by the Tides, e anche Lou Ye, un altro regista cinese di "sesta generazione", [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 maggio 2024
Cristina Piccino
Il Manifesto

Il punto di partenza è un film «maledetto» di dieci anni prima rimasto incompiuto negli hard disk del vecchio computer, una storia d'amore a tre che il regista Xiaorui vorrebbe finalmente chiudere. Per questo chiama il suo attore (Jian Cheng) che intanto è diventato famoso passando probabilmente a un cinema più mainstream, e gli chiede di dargli questa possibilità.

lunedì 20 maggio 2024
Cinzia Cattin
Close-up

Lou Ye, come anche Jia Zhangke, pure presente a Cannes con il film in concorso Caught By the Tides, viene generalmente considerato un rappresentante della così detta 6° generazione di registi cinesi, proprio per la spiccata predilezione per storie di quotidiana sopravvivenza in una ambientazione urbana e caratterizzate da uno stile realistico molto vicino al cinéma vérité.

domenica 19 maggio 2024
Raffaele Meale
Quinlan

Parte da un'idea davvero interessante An Unfinished Film, il nuovo film di Lou Ye che la settantasettesima edizione del Festival di Cannes ha ospitato tra le proiezioni speciali fuori concorso. L'idea è quella di un cineasta, Xiaorui, che torna con la mente a un film autoprodotto che un decennio prima aveva iniziato a girare coinvolgendo amici, conoscenti, ex-compagni di corso alla scuola di cinema: [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 maggio 2024
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

Un regista (Mao Xiaorui) e la sua troupe riaccendono un computer vecchio di dieci anni. Lì dentro ritrovano materiale di un film mai terminato (per problemi di censura), che decidono di riprendere in mano. Richiamato l'attore di allora, Jiang Cheng (Qin Hao), la macchina produttiva sembra rimettersi in moto. Siamo nel luglio del 2019, l'inizio delle nuove riprese è previsto tra la fine dell'anno e [...] Vai alla recensione »

NEWS
CANNES FILM FESTIVAL
venerdì 17 maggio 2024
Roberto Manassero

Un cinema che si interroga sul rapporto tra immagini e realtà. Special Screening a Cannes e prossimamente al cinema. Vai all'articolo »

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