Titolo originale | Depp v. Heard |
Anno | 2023 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 146 minuti |
Regia di | Emma Cooper [II] |
Attori | Johnny Depp, Amber Heard, Nick Viall, Tisha Morris . |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 22 agosto 2023
Un doc che indaga sulle implicazioni sociali di uno dei processi più commentati e seguiti della storia recente.
CONSIGLIATO SÌ
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Nella primavera del 2022 si consuma la battaglia legale tra gli ex coniugi Johnny Depp e Amber Heard. Il caso nasce dalla denuncia per diffamazione mossa da Depp a seguito di un'intervista in cui l'attrice dichiarava di sentirsi un simbolo per le donne vittime di violenza domestica. Il processo ricostruisce la burrascosa relazione tra Depp e Heard attraverso testimonianze, accuse, aneddoti, registrazioni audio e video, prove più o meno attendibili. L'evento viene trasmesso in live streaming, catalizzando l'attenzione del pubblico e generando contenuti virali sui social.
Il caso Depp vs Heard si traduce, sul piano mediatico, nel 'processo del secolo', e la docuserie di Emma Cooper riflette sul suo significato nell'era dei social media e della post-verità.
Ci sono momenti che indipendentemente dalla loro importanza relativa possono assurgere a simbolo di un'epoca. Nel giugno del 1994 le reti televisive statunitensi interrompevano le trasmissioni per seguire in diretta il tentativo di fuga in macchina dell'ex stella del football americano O.J. Simpson, sospettato dell'omicidio dell'ex moglie. Il conseguente processo avrebbe segnato un momento decisivo nella storia dell'infotainment e del costume americano, tenendo incollati alla TV milioni di persone.
Saltando dalla televisione all'era dell'internet, non c'è dubbio che il recente scontro giudiziario tra Johnny Depp e Amber Heard (denuncia e controdenuncia per diffamazione) sia stato il processo più rappresentativo dei nostri tempi. La docuserie di Emma Cooper lo ripercorre con l'intento di riflettere non tanto sul suo esito ma sul suo significato. La neutralità dell'autrice non è programmatica ma emerge come punto di approdo inevitabile di un'indagine che spinge lo spettatore a propendere in modo alterno per entrambe le tesi. Così la verità scompare, forse non esiste o almeno si rivela impossibile da raggiungere.
Diventa inutile chiedersi se il verdetto della giuria sia stato giusto o meno, piuttosto ha senso interrogarsi su quanto il contesto mediatico abbia influito sul processo (per rendere l'idea in numeri, l'hashtag #JusticeForJohnnyDepp ha ottenuto oltre venti miliardi di visualizzazioni, quello in favore di Heard non è arrivato ai cento milioni). Non a caso è Depp a chiedere le telecamere per le udienze, consapevole di essere lui la star e di poter contare sul proprio fascino da icona e sulla grande maggioranza del tifo da casa. Ecco allora l'aula di tribunale trasformarsi in palcoscenico: non un tema particolarmente nuovo (basti pensare, ad esempio, all'avvocato interpretato da Richard Gere e al suo numero di tip-tap in Chicago) ma qui, nell'era della post-verità e dei social media, tutto è amplificato e supera anche la finzione del cinema.
Quando entra in scena, Depp fa valere il proprio carisma attoriale mostrandosi sempre in controllo e capace di gestire ogni domanda e situazione, al contrario della meno convincente e più sopra le righe Heard, che offre degli assist involontari per meme e parodie nel tritacarne social. Nel grande circo mediatico-giudiziario bisogna dosare dramma (le liti violente, i presunti abusi, la dipendenza da alcol e droghe) e commedia (lo sketch sulla "mega-pinta" di vino, il racconto delle presunte feci di Amber Heard trovate sul letto), e infine è Depp a uscirne vincitore. Certo, non senza qualche strascico. Ma questo è lo show business, bellezza. In fondo anche ad Heard poteva andare peggio: dopo un accordo, il risarcimento da pagare è stato ridotto da dieci milioni a uno, mentre il movimento femminista non le ha fatto mancare il proprio sostegno.
Fa comunque effetto sentirli parlare, durante il processo, della loro storia d'amore nata sul set di The Rum Diary - Cronache di una passione (2011): belli, famosi, animo vintage, erano stati per qualche anno una delle coppie più scintillanti di Hollywood. "Que reste-t-il de nos amours?", "Cosa resta dei nostri amori?", cantava Charles Trenet. In questo caso, non una vecchia foto ma migliaia di video su TikTok.