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Tramite la figura di Giovanna Marini si attraversa la grande musica popolare italiana. Espandi ▽
Omaggio a Giovanna Marini, icona della musica folk italiana e protagonista della Storia italiana. Il doc racconta l'impegno di una vita a sostegno della musica popolare e il meticoloso lavoro di raccolta e studio dei canti popolari, che parlano di amore, famiglia e difficolta della cultura subalterna del nostro Paese. Una riflessione sull'utilizzo della voce, veicolo di ricerca e azione sulla realtà. Recensione ❯
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Un'adolescente texana organizza una rivoluzione femminista nel suo liceo. Espandi ▽
Stanca dell'ambiente sessista e deleterio radicato nel suo liceo, una timida sedicenne trova ispirazione nel passato ribelle della madre e pubblica anonimamente una fanzine che dà vita a una vera e propria rivoluzione. Recensione ❯
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Un invito ad uscire dagli schemi e a prendere la vita di pancia, film di una bellezza pura. Drammatico, Italia2021. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il percorso di una ragazza che sta cercando un posto nel mondo. Espandi ▽
Dal successo di Spaghetti Story, Ciro de Caro non fa che mettere alla prova il suo acuto talento. Per questa terza avventura cinematografica, il regista colloca la storia in un’epoca contemporanea caratterizzata da mascherine, gel igienizzanti, crisi economiche ma, soprattutto, crisi interiori. L’opera fa parte del macrogruppo di film girati in periodo di Covid ma la pandemia, qui, non interferisce con la trama e non prende il sopravvento. Le allusioni al covid sono tradotte mediante l’adozione di abitudini ormai assimilate da tutti noi. Non può non scapparci un sorriso quando i personaggi non sanno quando togliere la mascherina, o come salutare per la prima volta uno sconosciuto. Questi dettagli aggiungono tangibilità all’opera, già di per sé molto realistica. Il film è una concentrazione di disagi e dolci malesseri che si accumulano sfociando in momenti di libertà idilliaca, proprio dove serve e solo dove serve. Recensione ❯
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Una coppia si incontra con un'altra coppia durante una vacanza in Messico, ma la loro amicizia prende una piega imbarazzante quando tornano a casa. Espandi ▽
I morigerati Marcus ed Emily (Lil Rel Howery, Yvonne Orji) fanno amicizia in un resort in Messico con Ron e Kyla (John Cena, Meredith Hagner), festaioli e sempre alla ricerca di nuove emozioni. Lasciandosi trasportare dal momento, la coppia solitamente rigorosa vive una settimana di divertimento disinibito e sregolatezza con i loro nuovi "amici delle vacanze". Mesi dopo la loro vacanza fuori dagli schemi, Marcus ed Emily rimangono sconvolti quando Ron e Kyla si presentano senza invito al loro matrimonio, creando il caos e dimostrando che ciò che accade in vacanza, non necessariamente rimane in vacanza. Recensione ❯
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Un film tutto di scrittura e recitazione, con lo charme immediato, naturale, travolgente di Anais Demoustier. Sentimentale, Francia2021. Durata 98 Minuti.
Una giovane donna è divisa tra diverse passioni. Espandi ▽
Che cosa vuole davvero Anaïs? Vuole vivere pienamente, intensamente. Vuole l'amore: magari, rubandolo. Un film sapientemente sospeso fra leggerezza, dolore e desideri.
La prima cosa che salta agli occhi, nel film, è questa figura leggera, da nouvelle vague, attorno a cui sembra avvitarsi tutta l'opera, come se inseguisse i suoi movimenti - i primi piani sequenza, vertiginosi - le sue indecisioni, le sue bugie, il suo potere di sedurre chiunque con un vestitino da tre soldi, le gambe nude, e un talento per dribblare ogni domanda.
Equilibrato fra commedia - a un certo punto c'è anche un lèmure in overdose - dramma e viaggio sentimentale, Gli amori di Anaïs è un film tutto di scrittura e di recitazione. La regia ti fa essere lì, e quando è necessario ti fa anche sentire - con alcuni primissimi piani - la delicatezza della pelle di Anais, il rossore sul collo di Bruni Tedeschi. Ma per la maggior parte del tempo ti fa "essere lì", ed è ciò che conta. La musica, firmata da un fuoriclasse come Nicola Piovani, non invade: per apparire magari prepotente all'interno del racconto, quando Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier ballano, in una luce di crepuscolo in cui ogni equilibrio sembra più fragile, sulle note rauche di "Bette Davis Eyes" di Kim Carnes. Recensione ❯
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Il cinema nel cuore del teatro: una coreografia misurata di corpi e di dialoghi cesellati. Drammatico, Francia2021. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo testo teatrale di Marguerite Duras del 1968. Espandi ▽
Saint-Tropez d'inverno. Dentro una villa disabitata, Suzanna Andler esita tra suo marito e il suo amante. Parigina, nascosta dietro la sua classe e la sua fortuna, Suzanna ha sposato anni prima Jean Andler, gran borghese ricco e infedele. Oggi è intrappolata in un matrimonio agiato e deve scegliere tra una vita di moglie e di madre, governata dalle convenzioni, e un'esistenza libera ma più rischiosa, incarnata dal suo giovane e squattrinato amante. Alla ricerca di un'impossibile emancipazione, Suzanna Andler parla a mezza voce, dice delle verità, le sue che non sono sempre le stesse e inciampano nelle bugie. Pronunciate per paura o come un riflesso vitale mentre il sole tramonta sul Mediterraneo e sugli amanti riuniti che sembrano già mancarsi.
Non piaceva a Marguerite Duras questa pièce quasi sconosciuta, scritta nel 1968 e rappresentata fugacemente nel 1969. "Suzanna Andler" è sempre piaciuta invece a Benoît Jacquot, che decide di adattarla per lo schermo, sublimando il testo e Charlotte Gainsbourg.
Il risultato è un uragano lento che travolge una grande villa sul mare, lasciando entrare la sua aria densa, il richiamo acuto dei gabbiani e la luce del cielo. L'edificio maestoso non fa mai dimenticare il testo, un poema a quattro voci (Suzanna, l'amante, il marito e l'amica), un'architettura asciutta, precisa nelle indicazioni sceniche come negli incessanti slittamenti delle parole che i personaggi pronunciano per dire ciò che fanno e ciò che provano. Soprattutto Suzanna, sopravvissuta alle fughe del marito pluri-fedifrago e distante. Recensione ❯
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Malgrado la prova di Jessica Chastain, il biopic sulla celebre coppia di telepredicatori si ferma a una rappresentazione uniforme e piatta. Biografico, Drammatico - USA2021. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia vera dei coniugi Bakker: ascesa e caduta di un impero. Espandi ▽
1952. Tammy Faye, ancora bambina, ha una folgorazione in chiesa mentre sta guardando il crocifisso. Nel 1960, al North Central Bible College a Minneapolis conosce Jim Bakker, che diventerà suo marito e con il quale avrà due figli. Nel corso degli anni ’70 e ’80 la coppia crea il più famoso canale televisivo religioso degli Stati Uniti che diventa il punto di riferimento per molti fedeli con il loro programma The PTL Club, conosciuto anche come The Jim an Tammy Show, in cui entrambi trasmettono il loro amore per la fede, intrattengono il pubblico con dei numeri musicali e parlano di sesso, omosessualità e Aids. Il loro successo e la loro ricchezza, culminati con il parco a tema cristiano Heritage USA, si sgretolano poco a poco a causa di irregolarità finanziarie, scandali personali e l’intervento del potentissimo e ultraconservatore reverendo Jerry Falwell che li manda in rovina.
Michael Showalter racconta, attraverso la vera storia dei due telepredicatori Tammy Faye e Jim Bakker, le difficoltà di comunicazione ma anche l’attrazione di una vita condivisa, scegliendo la strada più classica, mostrando la costruzione e la dissoluzione dell’impero economico messo in piedi dalla coppia, la loro rassicurante visione pubblica che si mescola alle ombre della loro vita privata. Nonostante la prova di Jessica Chastain, il film non riesce ad andare oltre la superficie. Recensione ❯
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Non biopic ma cronaca di una persecuzione e di un brano deflagrante, con una grande interprete all'altezza. Biografico, USA2021. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La cantante Billie Holiday e la relazione tumultuosa con l'agente federale Jimmy Fletcher. Espandi ▽
Risale al 1937 la prima proposta di legge presentata al Senato statunitense che chiedeva l'abolizione del linciaggio degli afroamericani, e fu respinta. Lo ricorda una didascalia iniziale, una foto che mostra un gruppo di bianchi spettatori di un linciaggio, e un'altra didascalia che spiega che la cantante Bille Holiday divenne famosa anche per la sua canzone Strange Fruit (scritta da Abel Meeropol e registrata dalla Holiday nel 1939). Una visione di corpi straziati, pendenti dagli alberi, lasciati lì come preda di uccelli, al vento, al sole. La rappresentazione netta e inequivocabile degli effetti di cosa resta dopo un linciaggio.
Nonostante il trattamento schematico, qualche insistenza sugli aspetti di degrado e di orgogliosa sguaiataggine dell'entourage, Gli Stati Uniti contro Billy Holiday si distingue per la prova sorprendentemente fluida di Andra Day, una nomination all'Oscar come protagonista.
Classe 1984, a sua volta cantante, famosa per il singolo "Rise Up", è perfettamente a suo agio negli abiti (di Paolo Nieddu e Prada) e nelle acconciature lucide e gonfie, e con voce roca modula con grande disinvoltura e mestiere un buon numero di brani, da "Solitude" a "All of Me", da "Ain't Nobody Business" a "Lover Man", da "Gimme a Pigfoot and a Bottle of Beer" a "God Bless the Child". Recensione ❯
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La storia di due prostitute che s'incontrano e s'innamorano. Espandi ▽
Il film racconta la storia di Maria e Sascha, due prostitute che si incontrano e si innamorano sul lavoro. Un mestiere spesso travisato è rappresentato qui con facilità e precisione, i suoi personaggi sono raffigurati con profondità, credibilità e grande autenticità. Recensione ❯
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Un film giocoso, inventivo e solare, dove l'iperviolenza tra i due titani ha un unico grande scopo: divertire. Azione, Drammatico, Fantascienza - USA2021. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due delle più grandi icone nella storia del cinema si mettono uno contro l'altro - il terrificante Godzilla e il possente Kong - mentre il genere umano assiste in bilico. Espandi ▽
Godzilla, cinque anni dopo aver sconfitto King Ghidorah, sembra essere impazzito: attacca in vari punti del mondo le sedi della Apex Cybernetics. King Kong invece è enormemente cresciuto rispetto a quando l'abbiamo visto l'ultima volta, negli anni 70, ma è comunque finito in cattività: è infatti imprigionato sotto una mastodontica cupola a Skull Island, dove l'unica a saperlo placare sembra essere una ragazzina sordomuta, unica superstite della tribù di indigeni dell'isola. Per fermare Godzilla il boss della Apex convince uno scienziato che ha sviluppato la teoria della Terra Cava a guidare una spedizione nelle più remote profondità del sottosuolo, con una tecnologia avanguardistica e insieme a King Kong. Godzilla però continua i suoi attacchi e lo scontro con il giga-gorilla sembra inevitabile... Recensione ❯
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Un documentario che esplora le storie di chi usa la fotografia analogica al giorno d'oggi. Espandi ▽
Oggi più che mai il mondo dell'arte e non solo è ossessionato dall'uso dell'analogico.
Che si tratti di una casa di moda che cerca di dare una nuova sfumatura al proprio lavoro creativo, di un dilettante che acquista su eBay la sua Polaroid vintage o un influencer che vuole catturare un'estetica retrò, la fotografia analogica ha suscitato l'interesse di persone un po' ovunque. Questa rinascita è una reazione contro la fotografia digitale? Una tendenza nata dal desiderio di autenticità in un mondo sempre più superficiale? O è qualcosa di completamente diverso? Grain: Analog Renaissance è un documentario di Alex Contell e Tommaso Sacconi che esplora le storie di chi usa la fotografia analogica al giorno d'oggi. Recensione ❯
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Un action movie che si rivolge a più generazioni e presenta un cast tutto al femminile. Espandi ▽
Un film che si ispira alle atmosfere di Kill Bill e Baby Driver. Sam è stata abbandonata da piccola dalla madre, una feroce assassina che lavorava per The Firm. La bambina cresce allevata proprio da The Firm e quindici anni dopo diventa anche lei una killer. Ma qualcosa va storto e in ballo c'è la vita di una bambina Recensione ❯
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Una ragazza viene coinvolta in un violento traffico di droga e trova una possibile via d'uscita mascherandosi da suora. Espandi ▽
Una ragazza tossicodipendente viene coinvolta in un affare di droga e trova una possibile via d'uscita mascherandosi da suora con le sue migliori amiche in quel di Los Angeles.
Quando su un film piovono più polemiche e critiche feroci che apprezzamenti e recensioni lusinghiere c'è qualcosa che non va. Nella dark comedy dalle tinte horror Habit, che segna l'esordio alla regia dell'attrice Janell Shirtcliff sono molteplici gli elementi che non funzionano.
Tutta la sceneggiatura si accartoccia su un'idea confusa e pasticciata di film-capriccio che prende come pretesto il fil rouge della tossicodipendenza e dei deliri religiosi. Kitsch, blasfemo e a tratti ridicolo - a livello di scrittura, regia, ma anche direzione del cast che pare del tutto assente - Habit rischia di avvicinarsi molto a quello che si definisce uno «scult». Recensione ❯
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