Pepe, politica, scene sexy e discorsi sull’adolescenza. Fenomeno di enorme successo in Norvegia, il programma arriva ora in Italia, a Roma, realizzato da TIMVISION.
Fenomeno di enorme successo in Norvegia, dove ha battuto i record d’ascolto della Tv pubblica NRK su cui è andata in onda, Skam vive tra televisione e social network e arriva ora anche in Italia, realizzata per TIMVISION da Cross Productions e dal regista Ludovico Bessegato (Il candidato – Zucca presidente e la webserie Kubrick – Una storia porno), disponibile gratuitamente sul sito skamitalia.timvision.it.
La serie originale è durata quattro intense stagioni, per lo più al femminile ma ognuna caratterizzata dal toccare temi diversi e spinosi dell’adolescenza. Skam è stata caratterizzata da episodi inizialmente più brevi dello standard televisivo e comunque sempre con durata piuttosto variabile, in particolare per i lunghi finali di stagione. Ha già avuto un remake in Francia e ne avrà presto in altri Paesi tra cui l’America, dove si intitolerà Shame e sarà scritta dalla stessa autrice della versione norvegese, Julie Andem. In realtà è già arrivata in tutti i Paesi del mondo attraverso la rete in versioni sottotitolate, con una diffusione tanto veloce e virale da scatenare l’ira dell’industria discografica, che aveva concesso i brani in utilizzo solo per la Norvegia.
La caratteristica di Skam è come il racconto finga di evolversi nella stessa finestra temporale della messa in onda, con nuovi episodi ogni sabato preceduti sia da brevi clip che anticipano scene dalla puntata e si collocano in momenti temporali ben precisi, sia soprattutto dall’attività sui social network dei personaggi protagonisti. Il loro scambio di foto su Instagram e di messaggi su Whatsapp viene riportato sulla pagina della serie, da cui si accede anche ai commenti dell’episodio tramite Disqus. La comunità creatasi intorno alla serie però per ora (sabato 14 aprile è andato online il terzo episodio) sembra preferire Twitter, con hashtag #skamitalia, che ha già raggiunto i 125mila utenti.
La prima stagione di Skam Italia è ambientata a Roma e per ora è un remake piuttosto fedele della prima annata dell’originale, un po’ più pepato e prolungato nelle scene sexy e un po’ meno aggressivo nei passaggi più politici, tanto che se l’invettiva iniziale della versione norvegese era contro capitalismo e consumismo quella italiana attacca invece la scuola e in particolare il liceo classico con greco e latino. Così come il personaggio di Sana nell’originale faceva feroci riflessioni sul ruolo delle ragazze nella società norvegese, mentre manca di queste considerazioni teoriche e urticanti nella sua versione italiana. In compenso ci sono siparietti comici con un duo di studenti appassionati di teatro molto più presenti del loro corrispettivo originale.
La protagonista è Eva Brighi, che sta con Gio ma non si fida di lui, anche perché questi dice sempre di avere impegni con gli amici, tra cui l’onnipresente Martino, che forse ne coprono gli intrallazzi con altre ragazze. Eva inoltre si sente sola perché, dopo aver avuto un brutto litigio con Laura, con cui dopo mesi ancora non è riuscita a fare pace, non ha trovato né cercato nuove amiche. Sarà proprio Gio a spingerla a frequentare anche altre ragazze e così Eva parteciperà alla costituzione di un gruppetto di outsider composto da: la nuova arrivata Eleonora, la bionda Silvia di buona famiglia, la corpulenta ed esuberante Federica e la musulmana Sana.
Del progetto convincono soprattutto gli interpreti che riescono a rendere naturale e propria una sceneggiatura cui hanno probabilmente contribuito meno dei loro corrispettivi norvegesi. In particolare emerge Ludovica Martino, già rodata in Tv per il ruolo di Emilia in Tutto può succedere e qui nei panni della protagonista Eva. L’intera prima stagione è infatti vista dalla sua prospettiva e lei è presente in tutte le scene di ogni episodio. Anche per questo Skam (che significa pudore o vergogna) ha pure nella sua versione italiana un elemento di mistero, visto che gli spettatori sono all’oscuro di cosa avvenga in assenza di Eva e possono condividere con lei dubbi e sospetti.