La migliore offerta |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson.
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Titolo originale The Best Offer.
Drammatico,
durata 124 min.
- Italia 2012.
- Warner Bros Italia
uscita martedì 1 gennaio 2013.
MYMONETRO
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il valore dei meccanismi
di filmicusFeedback: 1738 | altri commenti e recensioni di filmicus |
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domenica 27 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'opera è certo di valore ma è un'opera meccanica. Di un grande meccanico che dà moto ad una sua creazione ma non può dare certo ad essa vita. Oggi come nel settecento.Ma è un'opera che piace al pubblico, che suscita stupore ed incita alle spiegazioni: ne scaturiscono tante recensioni del pubblico che sottolineano, esplicano,interpretano e disvelano. Ma le spiegazioni si danno per un'opera d'arte che ha in se,in quanto tale,un contenuto misterico, non per un trattato, per un'opera scientifica: e questo è il limite del film di Tornatore ed al tempo stesso un motivo di apprezzamento. Il dualismo fra realtà ed apparenza, tra l'essere e l'esistere e quindi il senso ed il valore dell'estetica è motivo di speculazione filosofica dai Greci in poi.Ma costruirci sopra, sia pure con maestria, con raffinata tecnica (dalle luci alla musica) un film è un rischio. Se il cinema è la decima musa ed il film può costituire un'opera d'arte vi è una sola misura possibile: la emozione o commozione dello spettatore. E l'opera di Tornatore piace ma non emoziona. Perchè? Perche è scritta a tavolino. Quanto più lo spettatore uscendo dalla sala spiega,interpreta,ricollega (il guanto, il tatto,l'immagine pittorica femminile,il corpo..etc) tanto più si accorge di fare un esercizio sterile, da gioco della settimana enigmistica e soprattutto si avvede che il film non ha parlato al suo cuore non ha smosso alcuno dei suoi sentimenti. 'E il problema della nostra epoca: l'uso delle tecniche e della tecnologia nella comunicazione fra gli uomini. Sono diventate tanto raffinate da acquisire una loro autonomia così quando pure ci sembra di padroneggiarle in realtà ci sfuggono perchè non riusciamo a dare loro vita: come accadeva, per le loro creazioni, ai meccanici del settecento che erano pure raffinati tecnici. C'è un aspetto nell'attività di Tornatore, che pure al di là di qualsiasi critica resta un protagonista del nostro cinema, che va infine sottolineato: l'uso dei sentimenti. Nei suoi film o ne mette troppi o ne mette punto. Come certuni nel salare l'acqua della pasta. Si passa così da Nuovo cinema paradiso a La migliore offerta. Ma non c'e da preoccuparsi: magari nel cinema italiana ci fossero cento Tornatore. Rientreremo in casa pronti a scrivere un commento piuttosto che brontolare con nostra moglie per l'immotivata spesa dei biglietti del cinema.
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