Cloud Atlas |
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Un film di Tom Tykwer, Lilly Wachowski, Lana Wachowski.
Con Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess.
continua»
Fantascienza,
durata 172 min.
- USA, Germania, Singapore, Hong Kong 2012.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 10 gennaio 2013.
MYMONETRO
Cloud Atlas
valutazione media:
3,29
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La fine non è che l'iniziodi chiaramodonesiFeedback: 200 | altri commenti e recensioni di chiaramodonesi |
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giovedì 10 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cast stellare per un film epico e grandioso, funambolico e colossale. Un vortice trascina lo spettatore in un continnum spazio temporale dove passato, presente, futuro prossimo si accavallano in una continua corsa che tiene lo spettatore incollato per due ore e quarantacinque. Sequenze spettacolari e futuristiche danzano insieme a scenari elisabettiani e anni '30 come un maestoso corpo unico ricco di intrecci e di personaggi. Gli attori protagonisti (Tom Hanks, Jim Broadbent, Hugh Grant, Halle Berry) si divertono a sdoppiarsi, triplicarsi, quadruplicarsi in un infinito gioco di specchi non accontentandosi solo di vestire i panni di uomini e donne ma giocando anche sul cambiamento di sesso: anche solo per pochi frame, anche solo per pochi attimi. Ma tutto questo non stona e non infastidisce in un film che tenta di costruire una tela immensa e dalle mille ramificazioni dove "la fine non è che l'inizio e il tuo inizio sarà la mia fine". Allarmante ed angosciante il futuro previsto dal trio Wachowki - Tikwer in ua nuova Seoul che usa corpi umani come carne da macello e da riciclo ed inneggia ad un cannibalismo oscuro fatto non a caso su corpi di donne (solo di donne!) mentre i maschi consumatori ne sfruttano ogni singolo pezzetto e porzione. BucolicA, invece, l'ultima cartolina del futuro in una nuova terra immersa in una landa dove gli anziani raccontano le loro storie ai più piccoli davanti ad un fuoco (quale immagine più arcaicamente potente di questa?). Ed in mezzo una composizione sinfonica "perfetta", una storia d'amore struggente, una brava e coraggiosa giornalista anni '70 (sembrava un pò din respirare le atmosfere di "Starsky ed Hutch") per finire con un pizzico di "Radici" nella storia di amicizia tra un bianco ed un ex schiavo in un' America elitaria e razzista fatta di crinoline e gonne ampie. E' talmente tentacolare la struttura di questo film che è difficile se non impossibile percepirne i mille spunti e risvolti: dalla strana lingua parlata da Tom Hanks e Halle Berry (il "vero vero") una sorta di crasi tra il latino e un linguaggio bambinesco; alla nascita di una "religione" basata su una persona (una donna in contrapposizione alla deificazione al maschile di tutti i culti a partire dal cristinesimo?)che sacrifica se stessa pur di lanciare il suo messaggio di libertà, speranza ed uguaglianza (il riferimento a Cristo non sembra tanto lontano no?). Un grande film che bisognerebbe vedere ancora e ancora per capire meglio tante cose, una su tutte: il genere umano.
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