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In questo film si assiste al massimo virtuosismo cinematografico. L'effetto in alcuni momenti è quello di trovarsi come sulle montagne russe, al centro di rapide azioni, a volare in picchiata sul dorso di strane crature dalle sembianze preistoriche. Le immagini sono stupefacenti e varie; dalla natura lussureggiante e fantastica agli uffici militari e scientifici supertecnologici. La trama è elaborata come tutto il resto. Insomma è un film da vedere. Tuttavia, il bisogno incessante di azione cede a uno schematismo troppo facile; il giovane militare invalido, proiettato nella nuova vita degli indigeni, dal proposito di conquista, che lo aveva spinto, passa alla difesa del popolo che vive in perfetta armonia con la natura. Il bene tutto dalla parte del fondamentalismo ecologista (a patto però di averci il fisico) e il male proveniente dal solito Occidente traviato dagli sporchi interessi economici, che non tollera eccezioni se non quella della commovente Sigourney Weaver, nella parte a lei consona della scienziata filantropa, che infatti non può sopravvivere. In conclusione, viene quasi voglia di schierarsi per un momento dalla parte del capitano, vittima predestinata a fare la parte del cinico totalmente privo di umanità e naturalmente, pur valoroso combattente, ad essere sconfitto nel mitico duello finale (volevo vedere se ne erano capaci se non fossero stati in due).
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
