I riferimenti a precedenti film e le caratteristiche tecniche sono già state analizzate in modo mirato ed inoppugnabile e me ne discosto volentieri.
Prima di vedere questo film avevo letto che molti detrattori l'avevano descritto con l'epiteto di "razzista". Non sarò un esperto in questo campo, ma dire che avatar è razzista è prova grossolana di una politica mirata a screditarlo. Si puo' infatti parlare di razzismo, quando la vicenda segue la storia di un popolo che lotta strenuamente per la propria terra, per le proprie tradizioni, che piange la morte dei cari a causa della cupidigia del genere umano e che, soprattutto, alla fine vince, dimostrando la superiorità dei valori rispetto all'egoismo dell'uomo???
Avatar è anzi uno spietato monito, un ammonimento per niente velato che la strada intrapesa dall'uomo porta ad un'esperato individualismo, ad un sistema economico che prevede il profitto ad ogni costo, che calpesta i luoghi sacri, che se ne sbatte degli usi e costumi, che uccide chi prova a vivere diversamente. E'la storia dell'uomo bianco che parte con le sue belle barche di legno lucide e con la sua polvere da sparo e fa una carneficina degli indigeni innocui, che uccide barbaramente intere tribù, che si spinge a colonizzare con la ferocia che solo il piu forte puo' avere fino all'ultimo lembo di terra colonizzabile, che uccide uomini, donne, bambini, uccide tradizioni, modi di vivere, deturpa la natura, sradica fino alla radice ogni pezzo di civiltà che rimmaneva, credendo fieramente che sia la sua, la civiltà, e sbagliandosi grossolanamente.
E' la storia di una storia che non può e non deve essere dimenticata, che nasce quando l'uomo si sente superiore alla natura e non la rispetta più, ma non rispetta nemmeno se stesso, la storia di chi non ha restrizioni etiche e morali. Questo è quello che deve passare, a pochi giorni dalla giornata della memoria della shoah, quello che deve essere compreso. Quello che non deve essere dimenticato. Ma in questo ammasso di cuori freddi e duri, di fiori che vengono strappati da mani grosse e ruvide, rimane ancora un'oasi in cui c'è calduccino, in cui tutti i piu bei fiori hanno dimora, in cui i cuori sono pochi ma, per fortuna, sono grandi e accoglienti.
E' qui che si vede la morale di avatar, la morale di un film che è bello ma non è fine a se stesso, in cui il paesaggio è futuristico ma le ingiustizie commesse sono reali.
E proprio perchè in questo film dei bei sentimenti trionfa l'indigeno, il giusto, il buono, ed il cattivo viene scacciato ma non umiliato, viene vinto ma non ucciso, Avatar diventa la speranza di un mondo migliore e l'augurio più sincero che anche nella vita, una volta tanto, vincano i buoni.
Per oggi si tratta solo di un film, campione d'incassi, domani magari sarà la realtà, campione di consensi, e se davvero sarà cosi un giorno ritorneremo a guardare avatar, magari non noi ma chi ci sarà per noi, e con gli occhi pieni di lacrime e il petto gonfio d'orgoglio potremo dire che si, finalmente, i Na'vi hanno sconfitto l'uomo. E l'hanno fatto per sempre.
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