Allieva dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, esordi nell'immediato dopoguerra nel teatro di rivista, nel cinema e, più tardi, nel teatro di prosa, dimostrando buone doti d'attrice, senza tuttavia avere la possibilità di manifestare pienamente il proprio talento. Mentre la sua carriera teatrale si andava consolidando con buoni risultati, quella cinematografica stagnava in una produzione minore e di scarso rilievo. Nel 1949 tuttavia la sua interpretazione sensibile e drammaticamente efficace di una donna del popolo, la moglie di un muratore che muore sul lavoro, nel film inglese Cristo fra i muratori (Edward Dmytryk), la impose all'attenzione del pubblico e della critica internazionali come una delle nuove attrici italiane più promettenti e significative. In seguito interpretò numerosi altri film, nei quali, sia pure saltuariamente e in parti secondarie, ebbe modo di farsi notare per la finezza della recitazione e l'approfondimento psicologico del personaggio, come in Roma, ore11 (1952, Giuseppe De Santis), nell'episodio Il pupo di Tempi nostri (1954, Alessandro Blasetti), in Pane, amore e... (1955, Dino Risi), ne La principessa di Clèves (1961, Jean Delannoy), girato in Francia. Ma la sua attività più impegnativa rimane ancora quella teatrale e televisiva, ove ha dato vita a una serie di personaggi tratteggiati con molta bravura e senso dello spettacolo. TV 201
