Bong Joon-ho è un attore sudcoreano, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, è nato il 14 settembre 1969 a Daegu (Corea del sud). Al cinema il 30 gennaio 2025 con il film Mickey 17. Bong Joon-ho ha oggi 55 anni ed è del segno zodiacale Vergine.
Studia regia alla Korean Academy of Film Arts. Nel 1998 scrive la sceneggiatura del film di Chun Min-byung intitolato Yuryeong (Phantom: the Submarine). Nel 2000 realizza Flandersui gae (Barking Dogs Never Bite), il suo primo lungometraggio.
Courtesy of TFF
"Ero solito guardare molti film già da ragazzino", afferma Bong Joon-Ho, regista e sceneggiatore sudcoreano considerato tra i più prominenti al giorno d'oggi proprio grazie alla sua capacità di creare film di grande successo mantenendo una qualità artistica di altissimo livello.
La formazione e i primi grandi riconoscimenti
Cresciuto in una famiglia di artisti (il padre era un designer e la madre una scrittrice), Bong manifesta una grande passione per il cinema, tanto che nel 1980, dopo aver conseguito una laurea in scienze sociali alla Yonsei University di Seoul, fonda insieme ad altri studenti un'associazione, denominata Cineclick, per promuovere la visione e il dibattito su film europei e asiatici poco conosciuti all'epoca in Corea del Sud. Questo permette al giovane Bong di allargare la propria visione sull'universo del cinema internazionale che cominciava mano a mano a scoprire, diventando così grande estimatore di registi come Edward Yang e Hou Hsiao-hsien, protagonisti della nouvelle vague taiwanese, e di altri ancora come Shouhei Imamura e David Lynch. Riesce così ad entrare alla Korean Academy of Film Arts, ritenuta la migliore nel suo campo in Corea, e durante la sua permanenza gira numerosi cortometraggi in 16mm che gli porterrano diversi riconoscimenti, tanto che il corto con il quale Bong si diploma, Incoherence, una commedia amara centrata sulla crisi morale che attraversa la nostra società, viene proiettato ai festival cinematografici di San Diego, Hong Kong e Vancouver, contribuendo a far conoscere oltreoceano il suo talento artistico. Negli anni successivi continua a dirigere altri corti (tra i quali White People, con il quale si aggiudica un importante premio allo Shin-young Youth Movie Festival), ed inizia a lavorare a fianco di altri registi, occupandosi anche della regia e della sceneggiatura di Motel Cactus, film di debutto di Park Ki-yong. Il 2000 è l'anno del primo lungometraggio di Bong, Barking Dogs Never Bite, che nonostante lo scarso successo tra il pubblico ottenne grandi riconoscimenti dalla critica internazionale; viene invitato infatti al prestigioso San Sebastian International Film Festival e riceve inoltre il premio FIPRESCI all'Hong Kong International Film Festival, premio attribuito al più talentuoso giovane regista asiatico.
Bong si afferma come uno dei registi più amati dal pubblico sudcoreano
Il grande successo tra il pubblico coreano arriva nel 2003, anno nel quale esce nelle sale Memories of Murder, film basato sul serial killer che terrorizzo la città di Hwaseong nella seconda metà degli anni ottanta. Boom immediato sia per il pubblico che per la critica, il film in questione venne presentato alla critica internazione sempre al San Sebastian International Film Festival, e il plauso della critica fu tale che Bong ricevette la Conchiglia d'argento come miglior regista. All'inizio del 2004 si occupa della realizzazione di alcuni corti girati in digitale, tra i quali spiccano Sink and Rise, la storia di una stravagante scommessa tra un commerciante e un cliente sulla riva del fiume Han e Influenza, film che riflette sulla violenza e l'esasperazione di una società depressa e indifferente, il tutto ripreso dall'occhio freddo delle videocamere di sorveglianza. Il 21 maggio del 2006 viene presentato a Cannes The Host, film accompagnato da grande scetticismo per una trama a prima vista banale e già vista e da una grande attesa da parte del pubblico già molto prima della sua uscita. L'attesa fu poi ben ripagata; il film ottenne grande riconoscimento dalla critica e soprattutto dal pubblico stesso, al punto che ancora oggi detiene il record di incassi ai botteghini sudcoreani. Il 2008 è l'anno di Shaking Tokyo, che ha come protagonista un hikikomori che vede una possibilità di salvezza bussare alla sua porta. Il corto in questione fa parte di Tokyo!, film composto da tre racconti ben distinti tutti centrati sulle difficoltà delle relazioni umane alla cui realizzazione partecipano anche Michel Gondry e Leos Carax. Nel 2009 a Cannes viene presentato l'ultimo lavoro di Bong, Mother, film con il quale Bong cerca di esplorare il rapporto tra una madre e il figlio, quest'ultimo affetto da problemi mentali, sullo sfondo di un'accusa per un crimine orribile. Al momento stà lavorando a Snow Piercer, un adattamento cinematografico di Le Transperceneige, graphic novel di Jean-Marc Rochette e Jacques Loeb, adattamento che vedrà anche Park Chan-Wook nelle vesti di co-produttore.
Nato a Daegu, Korea, il 14 settembre 1969. Parasite, primo film non in lingua inglese a vincere il premio Oscar, è il settimo film del regista Bong Joon-Ho. All'edizione degli Oscar 2020 il film si è aggiudicato i premi per miglior sceneggiatura, miglior film internazionale, miglior regia, e miglior film.
Parasite arriva dopo Barking Dogs Never Bite (2000), Memories of Murder (2003), The Host (2006), Madre (2009), Snowpiercer (2013), e Okja (2017).
Il classico contemporaneo Memories of Murder approfondisce le indagini dietro un noto omicidio seriale che non è mai stato risolto. The Host parte dalla storia del rapimento di una giovane ragazza, compiuto da una strana creatura che striscia fuori dal fiume Han, ribaltando il genere di film di mostri con una critica sociale pungente. Madre, la storia di una donna che cerca di proteggere il figlio
dall'accusa di omicidio, un ritratto a tinte fosche dell'amore materno portato all'estremo, mentre il film fantascientifico Snowpiercer ritrae quel che resta dell'umanità, in un mondo futuro che è stato congelato per evitare le conseguenze del riscaldamento globale. E infine Okja racconta le avventure di Mija, una ragazza di campagna che cerca di salvare il super maiale geneticamente modificato dalle grinfie della multinazionale che lo ha allevato.