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Louis Hofmann e Lisa Vicari, i giovani protagonisti di Dark

Insieme a loro anche le più adulte Jördis Triebel e Maja Schöne.
di Andrea Fornasiero

Louis Hofmann - Gemelli. Interpreta Jonas Kahnwald nel film di Baran Bo Odar Dark.
venerdì 1 dicembre 2017 - Netflix

All'anteprima mondiale di Dark a Berlino, abbiamo incontrato il principale protagonista della serie, Louis Hofmann che interpreta il giovane Jonas, e Lisa Vicari nei panni della sua (ex) ragazza Martha.

Ho saputo che avrebbero fatto la serie un anno e mezzo fa a febbraio e avevo letto che raccontava di quattro famiglie, quindi ero sicuro che da qualche parte dovesse esserci un figlio più o meno della mia età e mi sono detto che volevo farne parte. Il giorno del mio compleanno ho ricevuto le sceneggiature dei primi due episodi e, terminata la lettura, ne volevo subito altri. Inoltre a quel punto non mi sarei davvero perdonato di non farne parte! Quando mi sono arrivate le restanti sceneggiature le ho lette per tutta la notte, non riuscivo a smettere!

Insieme a loro anche le più adulte Jördis Triebel e Maja Schöne, ossia rispettivamente la moglie e l'amante di Ulrich, Katharina e Hannah, che sono anche le madri di Martha e Jonas.


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L'INTERVISTA

Sappiamo che sono state riprese molte lunghe, 100 giorni nell'arco di sei mesi...
LOUIS: Ero onestamente preoccupato per l'enorme peso che c'era sulle mie spalle e anche perché non avevo mai affrontato riprese così impegnative. Tanto che ho continuato a sviluppare Jonas anche sul set. Dopo un po' è comunque diventato sfiancante e non vedevo l'ora che arrivasse la pausa di metà riprese, perché veniva richiesta una performance continuamente intensa, uno sforzo costante. È stato molto dura.
LISA: Inoltre faceva veramente freddo! Abbiamo girato tra ottobre e marzo in un inverno particolarmente rigido e avevamo molte scene notturne e con la pioggia.
MAJA: Per tutto il primo mese abbiamo girato di notte con la macchina della pioggia sempre attiva. Ed è davvero come essere sotto un diluvio con quell'apparecchio. Ma il risultato finale è sicuramente d'atmosfera.
LOUIS: Ero sempre sporco o bagnato oppure stavo piangendo. Certo, dopo il film Land of Mine - Sotto la sabbia [per cui Louis è stato premiato al Festival Internazionale di Pechino nel 2016] sono relativamente abituato a essere sporco in faccia! Inoltre, quando ti svegli è buio e quando vai sul set è buio. Non vedere mai la luce del sole per giorni e giorni incide sull'umore: ero un po' depresso a un certo punto.

Come vi siete rapportati a una storia con molti elementi fantastici e quindi insolita rispetto alla tendenza generale della Tv europea, solitamente realistica?
MAJA: In Dark abbiamo una piccola città con le sue regole, ma evoca qualcosa di più grande e di filosofico, domande su chi siamo, dove andiamo e se le cose siano predeterminate oppure se davvero abbiamo libero arbitrio. Mi piace molto che ci sia questa piccola città con tutte le sue relazioni interpersonali, le sue storie d'amore e le rivalità, ma che diventa una cosa più grande e universale.
JÖRDIS: Inoltre la foresta è un luogo mistico e misterioso, nasconde le cose e fa paura di notte. È davvero "dark" e senza tempo. Per me è stato interessante essere tra due generi, il thriller e il drammatico, dove si passava da scene molto realistiche ad altre che invece avevano qualcosa di teatrale, come un grande quadro che dice più di una scena di dialogo. Ho notato sul set che molti attori, sia della mia generazione che più vecchi, arrivano dal teatro.

E ci sono due scene di vero e proprio teatro all'interno della serie, in particolare un monologo di Martha.
LISA: Non è stato facile perché io non ho mai fatto teatro, quindi per affrontare il monologo sono stata affiancata da un coach. Ha cercato di insegnarmi come essere emozionante di fronte a un pubblico, una cosa molto diversa dal recitare per la macchina da presa.

La serie debutterà in tutto il mondo il primo dicembre su Netflix, una cosa molto diversa dalla sorte internazionale delle produzioni televisive e cinematografiche tedesche.
LOUIS: È una grandissima opportunità sapere che un ruolo arriverà anche all'estero, in fondo è quello che ci si augura per ogni parte in cui si recita. Ho fatto altri film internazionali, dove ho recitato in inglese, non ho mai lavorato in un progetto con questa diffusione immediata. Mi piace che stiano aumentando le coproduzioni e che il pubblico, anche quello americano, sia esposto a tedeschi che interpretano tedeschi e via dicendo. Aumenterà le opportunità per gli attori non di lingua inglese.
LISA: È grandioso che una produzione tedesca arrivi subito in tutto il mondo, senza dover avere prima successo in Germania. In questo modo, in ogni Paese, abbiamo la stessa chance di avere successo, senza essere vincolati all'accoglienza che avremo in patria.

Tornando alle riprese, Jonas ha diverse scene nelle grotte, può dirci come sono state realizzate?
LOUIS: Le grotte sono reali, ma la gran parte delle riprese è stata fatta in studio, con ricostruzioni in un materiale plastico. Finché lo si guarda da fuori sembra in effetti solo plastica, ma all'interno è davvero realistico, anche se quando lo si tocca fa naturalmente un rumore diverso dalla pietra. Queste strutture artificiali venivano assemblate e riassemblate per le varie scene, in modo che potessero sembrare parti diverse delle grotte. Inoltre, quando si creavano tunnel stretti venivano anche lasciate aperture per la macchina da presa, così che potesse filmare i cunicoli dall'interno. Nelle strutture venivano poi disposte delle pietre vere, per cui, per esempio, quando ho dovuto strisciare è stato doloroso.

Dark è davvero cupa come promette il titolo. Com'è stata la situazione su un set così drammatico?
JÖRDIS: A differenza di altre storie soprannaturali qui, in effetti, c'è molta ironia, forse è una cosa europea. Credo sia una vera sfida per il pubblico e mi piace che sia così cupa, così concentrata sul dolore e la paura e sull'affrontare i propri demoni. Mi piace che non dia al pubblico il tempo di respirare e rilassarsi e dire "ok, le cose ora sono a posto". Non ci si rilassa mai in Dark.
MAJA: Le luci e i dettagli della scenografia sono così curati che ci hanno aiutato molto a entrare nell'atmosfera della serie. Inoltre, per sdrammatizzare abbiamo scherzato molto sul set.
LOUIS: Bo [il regista] è molto divertente e spesso cerca di distendere l'atmosfera. Una volta, giocando, mi ha colpito ed è stata la prima volta in vita mia che qualcuno mi ha colpito al volto. Per fortuna, visto che era colpa sua, non poteva lamentarsene!

Infine: la serie è stata avvicinata a Stranger Things, come vivete questo paragone?
LOUIS: Temo che la barriera linguistica impedirà a Dark di avere un successo dello stesso livello. Personalmente però non credo che sia così simile a Stranger Things. Certo hanno in comune le scene negli anni '80, ma andando aventi nelle puntate Dark diventa sempre più diversa.


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Louis Hoffman.
Louis Hoffman.
Oliver Masucci e Jordis Triebel.

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