Un film intenso che riesce a cogliere l'incertezza di una ragazza estranea a sé stessa e al mondo. Senza cadere negli eccessi. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti.
Una storia di formazione emotiva girata nel carcere di Nisida. Espandi ▽
Desiré è una ragazza napoletana di origini senegalesi. Insieme con il suo amico Emanuele svolge piccoli lavori per una banda di spacciatori, con il solo obiettivo di recuperare l'eroina per la madre tossicomane. Arrestata mentre sta effettuando una consegna, Desiré finisce in un penitenziario minorile. Ostinata e silenziosa, Desiré si apre un po' alla volta alle compagne. La vita di Desiré deve però ancora cominciare, e per lei il futuro esisterà solamente fuori dal penitenziario.
La prova di Nassiratou Zanre illumina il film diretto da Mario Vezza, ennesima incursione nel mondo della criminalità giovanile di Napoli che sceglie però di raccontare il punto di vista di una ragazza figlia d'immigrati.
Il film riesce a cogliere l'incertezza di una ragazza estranea a sé stessa e al mondo, raccontando l'universo concentrazionario non come una condanna inappellabile ma come una fase di passaggio. Una pausa dalla vecchia vita, in attesa che quella nuova cominci. Recensione ❯
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Per fare amicizia, Maria si unisce a una scuola per modelle molto ambigua. Espandi ▽
Marija ha tredici anni, un problema alla gamba dalla nascita che la costringe a zoppicare, e una vita priva di sbocchi in un paesino rurale della Lituania. Incontra però la coetanea Kristina, il cui sogno è diventare modella: insieme le due si lasceranno incuriosire da una scuola che promette di insegnare loro il mestiere di modelle. L’esordio alla regia della giovane Saule Bliuvaite è di quelli che lasciano il segno. Con uno stile viscerale ma accattivante, Bliuvaite racconta del rapporto tra delle giovani donne e il loro corpo quando quest’ultimo rappresenta l’unica speranza di un destino diverso, portandole ad abusare di se stesse in nome di un ideale fraudolento. Seppur lucido e mai indulgente, il trattamento che la regista fa del materiale non scade mai nello scabroso o nel cinico, lasciando alle due brave interpreti Vesta Matulyte e Ieva Rupeikaite lo spazio per esprimersi come individui a tutto tondo. È un esordio ad effetto da parte di una giovane autrice con esperienza di prima mano nella materia, e capace di essere sufficientemente ammiccante in termini di stile da farsi notare a livello internazionale. Recensione ❯
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Storia di una donna nell'Austria del XVIII secolo. Espandi ▽
Austria, metà del diciottesimo secolo. In una comunità contadina nella foresta, la giovane Agnes celebra speranzosa il matrimonio con Wolf e lo segue in una nuova abitazione, lasciando la famiglia. Tutte le sere prega Dio di darle presto un figlio, ma le proibitive condizioni di vita e le aspettative di obbedienza iniziano a gravare sulla ragazza, che si sente in difetto nel suo ruolo di moglie devota. Una spirale di depressione che la porterà a distaccarsi sempre più dalla rigida routine della comunità, e ad essere additata come prigioniera del "bagno del diavolo".
Opera scioccante e senza mezze misure fin dal prologo - che in pochi minuti costruisce una mini-parabola dell'orrore capace di togliere il fiato allo spettatore - il nuovo film di Veronika Franz e Severin Fiala è una ricostruzione angosciante e molto ben documentata di un periodo storico pieno di lati oscuri. Che ci sia di mezzo Ulrich Seidl nella produzione può forse spiegare meglio la sensazione di un cinema asfittico, in cui la punizione è parte della comprensione. Sono numerose le scene brutali che coinvolgono anche bambini e animali, tutto per rendere l’idea di quanto la vita che Agnes credeva predisposta dal Signore diventi per forza di cose una via crucis tutta personale. Recensione ❯
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Una miniserie dedicata al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della telegrafia senza fili e pioniere delle moderne comunicazioni, Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Espandi ▽
1937, ultimo anno di vita di Guglielmo Marconi, Nobel per la fisica nel 1909, ha già raggiunto una fama internazionale. Il rapporto con il governo del Duce, finanziatore privilegiato dei suoi studi, si fa sempre più teso perché Mussolini vorrebbe che Marconi lavorasse su invenzioni belliche. Isabella Gordon, ambiziosa giornalista italo-americana, desidera realizzare un film sulle personalità che hanno dato prestigio all'Italia, tra cui Marconi. Bottai coglie l'occasione per usare la giornalista come spia dell'operato di Marconi. Lo scienziato, nonostante il suo notorio riserbo, le concede di farsi intervistare, ma abilmente svicola le domande sull'attualità, concentrandosi sul narrare la propria storia, dalla sua prima scoperta attivata dalla "lontananza".
Un bellissimo omaggio grazie alla regia di Lucio Pellegrini che riesce ad essere originale negli elementi di azione e di spionaggio che coinvolsero realmente il noto fisico nell'ultimo periodo della sua vita.
Accorsi è perfetto in questa parte e, in alcuni momenti, nelle movenze ricorda Cary Grant in Intrigo internazionale; un personaggio completo e sfaccettato di cui si sente l'onore e la stima che ha nel rappresentarlo. Recensione ❯
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Un sicario lotta per la sua sopravvivenza ritrovandosi incastrato tra la polizia e l'organizzazione criminale Yakuza. Espandi ▽
La leggenda di “Beat” Takeshi non risuona più forte come un tempo, ma Kitano rimane una personalità cinematografica unica. In questo piccolo divertissement, al limite dello sketch, giustappone le due anime – quella drammatica e quella comica – che da sempre nel suo cinema si sono rincorse e ibridate. È un brillante esercizio di stile, meta e autoironico, che mette allo specchio un’unica vicenda prima in chiave seria e poi farsesca. Con solo se stesso in scena, un paio di comprimari e qualche set modesto, un consumato performer televisivo come lui riesce a creare commedia dal nulla, attraverso il montaggio e un istinto innato per la gag, che più è elementare e più fa ridere. Un paradosso che deve molto, quasi tutto, al vissuto che lo spettatore proietta sul suo volto, e che non avrebbe un effetto minimamente paragonabile in qualunque altra configurazione che questa. Recensione ❯
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Un Majewski inedito ma come sempre geniale indaga miti e immaginario di un giovane polacco ai tempi del comunismo. Drammatico, Polonia2021. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un inedito viaggio nel paese delle meraviglie. Un omaggio alla cultura pop e al potere dell'immaginazione! Espandi ▽
Un Majewski in parte diverso rispetto ai suoi film precedenti in grado di fondere stili differenti. Quando si inizia a vedere questo film, che si ispira al romanzo dello stesso Majewski “Brigitte Bardot the Wonderful”, dopo pochi minuti si finisce con il chiedersi cosa ne sia stato del regista visionario di film come I colori della Passione o Valley of the Gods. Non perché ciò che mostra e come lo porta sullo schermo sia privo di valore ma perché lontano dal modo di fare cinema a cui ci aveva abituato. Ci troviamo qui di fronte ad un Majewski piuttosto inedito ma che non può e non vuole esimersi dalla ricerca che, presente in ogni sua opera, costituisce poi il motivo che lo ha portato a distinguersi nel panorama polacco e internazionale. Recensione ❯
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Un'adolescente, mentre si prende cura del fratello insieme all'audace madre, stringe un'improbabile amicizia con un eccentrico attivista. Espandi ▽
Clearwater, Florida. Doris è un’adolescente che vive con la madre Kristine e il fratello Max che ormai passa tutto il suo tempo steso in un letto a causa di un tumore al cervello. Dopo che Max viene trasferito alla Suncoast, una struttura specializzata, Doris inizia a organizzare delle feste nella loro abitazione riuscendo così ad avere delle nuove amiche. Inoltre, fuori la Suncoast, conosce Paul Warren, un attivista vedovo che sta protestando contro l’eutanasia. Suncoast è dedicato a Max Kenneth Chin, il fratello della regista Laura Chinn che qui dirige il suo primo lungometraggio dopo essersi fatta conoscere con il ruolo della protagonista Shelby nella serie Florida Girls di cui è stata anche creatrice. Chinn realizza un coming of age parzialmente autobiografico sulla drammatica condizione di attesa del lutto. Ma non si limita soltanto a raccontare parte della sua storia. Trova invece lo spirito del cinema indipendente mantenendo un profilo basso e non cercando mai l'emozione. Ed è forse questo uno dei motivi che rendono Suncoast un esordio non solo convincente ma anche emotivamente realistico. Recensione ❯
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Una miniserie true crime su un tragico omicidio di una giovanissima ragazza. Espandi ▽
In Asunta, una coppia benestante di Santiago de Compostela, Rosario Porto e Alfonso Basterra, adottò una bambina di nome Asunta Fong Yang dalla Cina nel 2001. Dodici anni dopo, quando ne denunciano la scomparsa, le autorità sospettano inizialmente un rapimento. Nel corso delle indagini, la coppia viene arrestata per il suo omicidio, provocando scosse in tutto il paese.
Candela Peña e Tristán Ulloa sono i protagonisti di questo avvincente dramma che è rapidamente salito nelle prime posizioni in tutto il mondo su Netflix.
Con pochi espedienti, il cosiddetto "sguardo grottesco" sul personaggio della madre, Rosario, non è dissimile da quello che si vede nei documentari su questo - purtroppo celebre - caso, con Candela Peña accusata di overacting ma anche lodata per la sua immersione nella personalità estrema della madre della bambina cinese adottata e trovata uccisa. Recensione ❯
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Un viaggio lungo trent'anni alla ricerca di verità e giustizia per le vittime di uno fra i peggiori attacchi terroristici di sempre: l'attentato sul volo Pan Am. Espandi ▽
Il 21 dicembre 1988 il volo Pan Am 103 diretto da Londra a New York esplode a causa di un attacco terroristico (una bomba nascosta in una valigia) e precipita in corrispondenza della cittadina scozzese di Lockerbie. Tutti i 259 passeggeri e membri dell'equipaggio muoiono, assieme ad altre undici persone a terra che rimangono uccise a seguito dello schianto dell'aereo. Tra le vittime presenti sul volo c'è la giovane Flora, figlia del medico inglese Jim Swire il quale intraprende un'incessante e faticosa indagine per fare luce sui fatti, mettendo per sempre in discussione la propria vita, il rapporto con la famiglia e la fiducia nel sistema giudiziario.
Un intenso Colin Firth veste i panni di un uomo alla ricerca di una verità sempre sfuggente ma che diventa l'unica speranza a cui aggrapparsi per superare il lutto. La serie trova la sua forza proprio nel significato del dubbio. La ricerca di una verità probabilmente impossibile da raggiungere diventa per Jim l'unica via per elaborare un lutto impossibile da superare. Recensione ❯
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Una variazione intelligente e toccante sul tema dell'elaborazione del lutto e del potere della musica. Commedia, Drammatico, Fantasy - USA2024. Durata 94 Minuti.
Harriet (Lucy Boynton) scopre che l'arte imita la vita quando si rende conto che alcune canzoni possono trasportarla indietro nel tempo - letteralmente. Mentre rivive il passato attraverso i ricordi romantici con il suo ex fidanzato (David Corenswet), il suo viaggiare nel tempo si scontra con un nuovo interesse amoroso che sta nascendo nel presente (Justin H. Min). Mentre intraprende questo viaggio attraverso la connessione ipnotica tra musica e ricordi, Harriet si chiede: anche se potesse cambiare il passato, dovrebbe farlo? Recensione ❯
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Una ragazza causa un incidente. Inizierà a frequentare l'inconsapevole marito della vittima. Espandi ▽
Eva è una diciannovenne che, in crisi per un video intimo diffuso a sua insaputa in rete, tenta il suicidio gettandosi sotto un'auto. Accade invece che, nel tentativo di evitarla, sia la conducente a perdere la vita senza che la ragazza tenti di soccorrerla. Finirà con l'avvicinarsi a Bruno, veterinario francese, che della donna era il marito che quella notte era stato violento con lei.
Rossella Inglese, al suo primo lungometraggio, sa come far 'parlare' i corpi e gli attori chiamati ad incarnare i personaggi da lei scritti con Dario D'Amato.
Su Fabrizio Rongione si corre il rischio di essere ripetitivi quando se ne sottolinea la versatilità e la capacità di bucare lo schermo fin da quando, nel 1999, facemmo il primo incontro con lui sul grande schermo con Rosetta dei fratelli Dardenne. Recensione ❯
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In un mondo inospitale, una ginecologa pratica in maniera inflessibile il suo lavoro, facendo nascere bambini o praticamente aborti illegali. Espandi ▽
Ostetrica e ginecologa in un ospedale della Georgia, la cinquantenne Nina viene messa sotto inchiesta dopo la morte di un neonato subito dopo il parto di una giovane donna. In attesa dell’esito dell’inchiesta, Nina non interrompe la sua missione ma aiuta una povera donna sordomuta forse violentata, consapevole del pericolo non solo professionale che corre. April non è un film facile, nemmeno vuole esserlo: le inquadrature di Dea Kulumbegashvili sono spoglie e fisse; il ritmo del montaggio è piano e dilatato; i dialoghi sono artificiosamente laconici ed estenuanti; le azioni sono mostrate nella loro nettezza ed evidenza. Se la messinscena di Kulumbegashvili rimanda in modo fin troppo evidente al cinema d’autore europeo, la sua rappresentazione del rapporto fra femminilità e mondo è unica e potentissima. Recensione ❯
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Makbul Mubarak ha avuto un sogno premonitore, e questo sogno è Autobiography – Il ragazzo e il generale. Eppure non si tratta di sogni e visioni che costruiscono una premonizione, no. Sta tutto nel titolo, Autobiography, che è un’idra a tre teste ardua da sbrogliare e spurgare dal suo veleno: la prima autobiografia è quella di Mubarak stesso; la seconda autobiografia è quella di tutta la famiglia di Mubarak che per decenni ha lavorato come “civil servants” nelle istituzioni guidate da Suharto, sempre leale al regime e non al popolo di cui faceva parte; la terza autobiografia è quella dell’intera nazione, che nasce con Suharto e sempre con Suharto sembra destinata a morire, visto che dopo la deposizione del ’98 e il passaggio a miglior vita del generale nel 2008, poco è cambiato in Indonesia, sempre attraversata dai fantasmi della dittatura. Autobiography non è una premonizione ma un avvertimento. Recensione ❯
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Un viaggio agli inferi che accetta di fare i conti con la propria identità africana rifiutando lo stereotipo. Drammatico, Belgio2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il ritorno in Congo di un uomo emigrato anni prima in Belgio apre un viaggio agli inferi magico e caotico. Espandi ▽
In una terra africana caotica e fantasmagorica, tra stereotipi e crisi dei valori tradizionali (familiari, sessuali, identitari), Augure intreccia le vite di quattro personaggi a loro modo posseduti ed esclusi dalla società. Capita di rado di vedere un film africano di coproduzione europea che accetti di fare i conti con la propria identità in maniera sofferta e non riconciliata. Opera prima dell’attore, rapper e regista esordiente belga di origini congolese Baloji, prova a prendere di petto la questione e a farla esplodere. Il ritorno a casa del protagonista apre a un viaggio agli inferi dalla funziona catartica, grazie al quale lo stesso regista rielabora la morte del padre e il suo stesso sradicamento.
Visivamente e narrativamente, Augure è caotico e disordinato, immerso in una violenza espressiva che stride con i canoni del cinema festivaliero e i suoi equilibri. Se da europeo Baloji aderisce ai luoghi comuni dell’Africa come continente magico e arretrato, da africano non cerca una fuga o un conforto nella meraviglia e nell’irrazionale. Da artista e da uomo chiude i conti con la sua identità e usa il cinema per ricominciare una nuova vita. Recensione ❯
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Steven Knight conferma il suo gusto per l'epica proletaria con una serie densa di colpi di scena e un cast di ottimo livello. Drammatico, Sportivo, Storico - 2024.
Serie ambientata nel pericoloso mondo della boxe illegale nella Londra vittoriana del 1880. Espandi ▽
Hezekiah Moscow e il suo amico fraterno Alec Munroe giungono a Londra dalla Giamaica. La Londra degli anni '80 dell'Ottocento è però un luogo dove le speranze si infrangono e Hezekiah capirà molto presto di essere stato ingannato. Non gli resta così che partecipare alle truffe di una banda di criminali al femminile: I quaranta elefanti, guidati da Mary Carr.
La nuova serie dell'autore di Peaky Blinders, Steven Knight, conferma il suo gusto per l'epica proletaria dalla parte delle minoranze, questa volta in una commistione che qualcuno senz'altro appellerà come "woke". La ricostruzione vanta set ampi e dettagliati, inoltre il cast è di ottimo livello, a partire naturalmente da Stephen Graham nel ruolo di Henry "Sugar" Goodson.
Knight ama riempire le proprie puntate di eventi e così le sole sei ore di A Thousand Blows risultano straordinariamente dense di colpi di scena, combattimenti sul ring, accoltellamenti e intrallazzi romantici e ritratti della condizione di vita dell'epoca. Recensione ❯
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