Anno | 2024 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Zoë Kravitz |
Attori | Naomi Ackie, Channing Tatum, Alia Shawkat, Christian Slater, Adria Arjona Simon Rex, Haley Joel Osment, Kyle MacLachlan, Geena Davis, Saul Williams, Liz Caribel, Julian Sedgwick, Aaron Himelstein, Kerry Ardra, Mika Kubo, Zoë Kravitz. |
Uscita | giovedì 22 agosto 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,63 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 agosto 2024
La celebre attrice, figlia di Lenny Kravitz e Lisa Bonet, dirige il suo primo film. In Italia al Box Office Blink Twice ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 376 mila euro e 181 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Slater King, un magnate colpevole di un comportamento deplorevole e di un abuso di potere del quale si è scusato pubblicamente si dimette da CEO e fonda un ente di beneficenza che porta il suo nome. Slater ha affrontato un percorso di terapia psicologica atto a rimuovere i traumi del proprio passato e ha comperato un'isola dove trascorrere il suo tempo libero. Ad un incontro della Fondazione King incontra Frida, una donna che lo idolatra, e la invita a fare una vacanza sulla sua isola insieme all'amica Jess: entrambe si uniranno al gruppetto di ospiti vip che ha come unico scopo quello di divertirsi in quell'oasi di bellezza e privilegio. Ma non è tutto oro quello che luccica, e Frida e Jess si renderanno conto che quel luogo incantevole nasconde terribili segreti e ingenera un'inspiegabile inquietudine.
Blink Twice segna il debutto alla regia dell'attrice Zoe Kravitz, figlia del cantante Lenny e dell'attrice Lisa Bonet, ed è una chiara emanazione della sua personalità inquieta e refrattaria alle regole: il suo film è difficilmente classificabile, anche se si muove fra horror e revenge femminista, con tanto splatter e una buona percentuale di humour.
Anche la confezione filmica è poco categorizzabile poiché mescola inquadrature ardite, scenari coloratissimi ma inquietanti, e sequenze estreme. Quel che è certo è che non ci si annoia nel seguire la complessa storia narrata attraverso quel pastiche di stili più pirotecnico che coerente, discontinuo e disomogeneo ma mai privo di una sua vitalità espressiva.
Blink Twice ricorda molto cinema americano recente, da Scappa! a Don't Worry Darling, e rimanda ad Harmony Korine, Gia Coppola o Emerald Fennel. Il film della Kravitz ha i fiuto di collegarsi ad alcune derive della società contemporanea, come il ritenere che sia sufficiente chiedere scusa per venire pubblicamente assolti, o che basti fare un po' di terapia per riparare i propri errori, di fatto passandoci sopra una bella mano di vernice, o il fare leva sul ritardo in cui alcuni crimini vengono ricordati che rende poi impossibile perseguirli. Il rimosso è al centro della storia, quell'oblio che può passare per una benedizione, ma che in realtà imprigiona chi sceglie, o impone, di dimenticare.
Kravitz mescola molti (troppi?) piani, pasticcia temi etici e ispirazioni estetiche, ma non manca di coraggio e spregiudicatezza nel creare immagini pe sollevare tematiche davvero perturbanti. La domanda ossessiva ripetuta nel film, "Ti stai divertendo?", è un angoscioso promemoria che non tutto ciò che intrattiene ci fa bene, e che non sempre dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco per mantenerci a galla. Lo stesso Blink Twice è palesemente entertainment, ma contiene anche un avvertimento a diffidare di chi nasconde dietro all'invito alla spensieratezza le peggiori intenzioni.
Blink Twice è praticamente un Rape and Revenge 2.0, adattato ai tempi che corrono e concepito per una volta da una donna. Zoë Kravitz rimette la donna al centro e ci fa assaporare un tipo diverso di vendetta, più complesso e sfaccettato, meno bianco/nero. E soprattutto fa una roba che non ti aspetti nel finale, riuscendo persino a superare la facile dicotomia “donna = buona [...] Vai alla recensione »
Il nome degli attori che danno vita a questa opera(?) cinematografica non e'certo di serie B.Opera prima di Zoe Kravitz(figlia del leggendario Lenny)seguono C.Tatum..Slater..Naomi Ackie(l'unica veramente brava!)e anche un attrice che scoprirete se arrivate a vedere la fine del film.Il soggetto?ricchezza,stupidita'maschile..debolezza femminile.
L'attrice Zoë Kravitz passa die tro la macchina da presa per offrirci un racconto inquietante di coercizione, violenza e cancel culture. Frida e Jess stringono un'improbabile amicizia con un magnate della tecnologia travolto da uno scandalo di abusi. L'uomo le invita sulla sua lussuosa isola privata. Una volta lì, isolate dal mondo le due amiche si per dono tra relax in piscina, cibo delizioso e droghe [...] Vai alla recensione »
Il titolo originario era Pussy Island, "l'isola della fica". Come a mettere in luce - andando diritti al punto - la questione: su un'isola privata ci sono ricchi maschi bianchi che abusano del proprio potere, e lo fanno sul corpo delle donne. È quello lo sguardo dell'uomo, nella cultura dello stupro: la donna è ridotta alla fica, e la fica è un diritto del maschio.
Frida prova a sbarcare il lunario come cameriera per ricevimenti di lusso. Durante uno di questi, conosce e si invaghisce del magnate del tech Slater King, che la inviterà a unirsi alla sua famiglia e ai suoi amici per una vacanza da sogno in un'isola tropicale. Quando tuttavia Frida metterà in discussione le sue percezioni e, soprattutto, i ricordi che la legano a quell'isola, si renderà conto di [...] Vai alla recensione »
La prima volta che la vediamo, Frida è intenta a scorrere le pagine dei suoi social network, controlla il suo brand di disegno per unghie e, tra un video e l'altro, viene a sapere di Slater King, magnate tecnologico che si è comprato un'isola come buen retiro dopo aver fatto ammenda per i cattivi comportamenti del suo recente passato. La sua memoria è lì, fra quelle pagine girate con il dito, dove [...] Vai alla recensione »
Un magnate con fama da predatore fa pubblica ammenda, va in cura e torna alla ribalta da mecenate, organizzando qualche vacanza esclusiva per gli amici, su un'isola tropicale di sua proprietà. Frida, che si è invaghita di lui, riesce a farsi invitare a una di queste leggendarie feste, vivendo un sogno. Ma perché non ricorda le notti passate in quel paradiso? L'esordio in regia della doppia figlia d'arte [...] Vai alla recensione »