Il primo capitolo della trilogia cinematografica che rappresenta l'arco finale e il culmine della popolare e pluripremiata serie anime shonen. Espandi ▽
Il film arriverà in esclusiva nelle sale cinematografiche di tutto il mondo come un'epica trilogia di film. I tre film saranno distribuiti da Crunchyroll e Sony Pictures Entertainment in tutto il mondo, esclusi alcuni territori asiatici selezionati tra cui il Giappone. Non c'è ancora una data ufficiale di uscita. L'evento cinematografico in tre parti rappresenta l'arco finale e il culmine della popolarissima e pluripremiata serie anime shonen. Recensione ❯
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Una leggendaria cantante francese incontra a Tokyo un uomo che le racconta di un mondo tra i vivi e i morti. Espandi ▽
Celebre cantante francese ormai ottantenne, Claire non si dà pace per la perdita della figlia. Sentendosi prossima alla fine, sceglie di esibirsi per l'ultima volta in un teatro di Tokyo. Yuzu, anziano ex musicista e da sempre estimatore di Claire, muore appena prima di poter andare al suo concerto. Al posto suo ci andrà il figlio Hayato. Qualche ora dopo il concerto anche Claire muore e il suo spirito, vagando tra i viventi, incontra quello di Yuzu.
Il lavoro di sottrazione nel percorso di regista di Eric Khoo lo ha portato gradualmente ad asciugare il proprio stile, sino alla radicalizzazione a cui assistiamo in Spirit World.
Ambientato in un Giappone che il regista singaporiano osserva e comprende sempre più dall'interno e sempre meno da forestiero, il film è un'esplorazione intima di elaborazioni del lutto e legami famigliari compromessi. L'empatia del regista (e sceneggiatore) verso la materia trattata è l'architrave su cui si regge l'intera operazione, che sacrifica ogni vezzo stilistico sull'altare dell'indagine emotiva. Recensione ❯
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Un dramma toccante sulla lotta per la paternità e la resistenza in un Paese ostile, con un Romain Duris in stato di grazia. Drammatico, Francia, Belgio, Giappone, USA2024. Durata 98 Minuti.
Un film che racconta il Giappone di oggi da un punto di vista inusuale, in cui convivono luci e ombre. Espandi ▽
Jerome, detto Jay, è un tassista francese che vive a Tokyo, ma è soprattutto un padre separato che non vede l'ora di ritrovare sua figlia Lily. In Giappone la legge non prevede l'affido congiunto. Nel frattempo aiuta la sua amica Jessica, che si trova nella sua stessa situazione, a rivedere suo figlio. Ai genitori europei la burocrazia nipponica appare come una barriera insormontabile, bisogna ricorrere a metodi più empirici, più umani, solo così l'impossibile "caccia al tesoro" filiale può trasformarsi in una concreta opportunità di incontro.
È un commovente dramma sulla paternità e insieme un'opera di sottile denuncia sulla rigida legge nipponica in tema di affidamento, Ritrovarsi a Tokyo.
È un tema decisamente inedito, quello di cui sceglie di occuparsi Guillaume Senez, regista e cosceneggiatore di evidente sensibilità, che ci ha abituato a riflessioni sulla paternità ma anche sul senso di appartenenza. Con lo spessore umano che caratterizza le sue opere precedenti, finisce questa volta per firmare un'opera toccante e malinconica, un film sulla resistenza di un uomo, o meglio di un padre-coraggio. Recensione ❯
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Un dramma romantico, una storia di amore perduto ambientata in un'epoca di crescente difficoltà verso i sentimenti e le relazioni. Espandi ▽
Shun Fujishiro è uno psichiatra in procinto di sposarsi con la veterinaria Yayoi. Quando riceve una lettera da una precedente fidanzata, Haru, la ignora, ma improvvisamente Yayoi sparisce. Il tentativo di ritrovare la sua promessa sposa lo conduce in un viaggio a ritroso intrecciato con la relazione di dieci anni prima con Haru, quando entrambi erano appassionati di fotografia e sognavano di girare il mondo.
Basato sull'omonimo romanzo di Genki Kawamura, autore di "Se i gatti scomparissero dal mondo", April Come She Will è una lieve variazione sul tema.
Il film si sviluppa attraverso quattro linee temporali: il presente solitario di Shun, il suo passato con Yayoi, la sua relazione universitaria con Haru e il viaggio attuale di Haru. Questa struttura narrativa complessa permette di esplorare le dinamiche delle relazioni umane e le difficoltà nella comunicazione emotiva. La regia di Yamada utilizza paesaggi mozzafiato e una fotografia evocativa per sottolineare l'isolamento e la ricerca interiore dei personaggi, indulgendo in ritmi lenti e musiche che tendono all'enfasi. Recensione ❯
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Kurosawa esaspera i propri personaggi drenandoli di ogni energia vitale. L'umanità privata di emozioni dell'era di internet. Thriller, Giappone2024. Durata 123 Minuti.
Un ragazzo si ritrova coinvolto in una serie di eventi che mettono a rischio la sua vita. Espandi ▽
Ryusuke Yoshii accumula una piccola fortuna rivendendo in rete, a prezzo maggiorato, merci di varia natura. Dopo che Yoshii si licenzia dal lavoro regolare in fabbrica e si trasferisce fuori Tokyo per avere più spazio, cominciano a moltiplicarsi episodi minacciosi ai suoi danni.Quel che accade intorno a Yoshii simboleggia un fenomeno globale e dolorosamente contemporaneo: l’amplificazione del rancore e la frustrazione di assistere quotidianamente al successo altrui, il sovradimensionamento di drammi privati, trasformati in tragedie. Mali tipici dell’uso (e abuso) dei social network, che Kurosawa tratta allo stesso modo in cui un tempo girava storie di fantasmi o di pandemie da virus. Maestro del paradosso, Kurosawa esaspera le caratterizzazioni dei personaggi, rendendoli dei simulacri, drenati di ogni energia vitale o residuo di umanità. Recensione ❯
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Il film comprende un recap adrenalinico della prima stagione e un nuovo episodio originale, "Il giorno libero di Hoshina". Espandi ▽
In un Giappone invaso dai kaiju, Kafka Hibino lavora per lo smaltimento di spoglie dei mostri. Dopo essersi imbattuto nuovamente in Mina Ashiro, la stella delle Forze di Difesa anti-kaiju, decide di rincorrere nuovamente il suo vecchio sogno di unirsi alle Forze... ma poi, improvvisamente, si trasforma nel potentissimo "Kaiju No. 8". Con l'aiuto del giovane collega Reno Ichikawa, Kafka cela la sua vera identità mentre lotta per conquistare il suo sogno di una vita: superare l'esame per le Forze di Difesa e tornare accanto a Mina. Ma quando un misterioso kaiju dotato di intelligenza attacca una delle basi delle Forze di Difesa, Kafka si ritrova costretto a prendere una decisione cruciale... Recensione ❯
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I due capitoli finali dell'omonima serie (L'attacco dei giganti) basata sul pluripremiato manga di Hajime Isayama. Espandi ▽
Il film contiene gli ultimi due episodi dell'acclamato anime, è l'epico finale della serie in un unico grande film! L'umanità ha sempre vissuto in silenzio, protetta da mura innalzate per difendersi dalla minaccia dei giganti, enormi creature mostruose. Il secolo di pace viene però distrutto da un attacco in città da parte di un gigante, che lascia il giovane Eren Yeager senza una madre e in cerca di vendetta. Diversi anni dopo essersi unito al Corpo di Ricerca, Eren affronta un nemico mortale e acquisisce un'abilità speciale che cambierà per sempre il mondo come lo ha sempre conosciuto... Dopo essersi avventurato fuori dalle mura, lontano dai propri compagni, Eren, ispirato dalle nuove verità che ha scoperto, pianifica di causare il "Boato", un terrificante piano per l'estinzione totale di ogni essere vivente. Con il destino del mondo sul filo del rasoio, un gruppo misto di vecchi alleati e nemici di Eren si lanciano in battaglia, decisi a porre fine al suo piano mortale. Riusciranno davvero a fermarlo? Recensione ❯
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La regista Naoko Yamada torna a esplorare il tema dell'adolescenza partendo da un concept che porta sul grande schermo una vera e propria sinfonia di colori. Espandi ▽
Totsuko è una ragazzina iscritta in un collegio cattolico, dove vive, studia e prega per la propria serenità interiore. È infatti ipersensibile, affetta da una sorta di sinestesia che le permette di percepire i colori delle altre persone, ma non il proprio. Letteralmente colpita dalla compagna Kimi, che la centra con una pallonata in pieno volto durante un allenamento, Totsuko vede il proprio mondo ingrigirsi quando la ragazza lascia la scuola. Totsuko, seguendo un gatto bianco, la ritrova, dove la ascolta esercitarsi con una chitarra. Si fa così avanti e propone a lei e a Rui, un altro appassionato di musica, di formare un trio: i super ice cream!
Racconto di formazione che sperimenta cromatismi visionari, I colori dell'anima vanta un'animazione spesso straordinaria, ma la prospettiva scelta è purtroppo anche verbosa e stucchevole, di edificante banalità e invincibile ottimismo. Ci sono solitudini e malinconie, conflitti generazionali e ridefinizioni d'identità da affrontare per i protagonisti del film, soprattutto per Kimi e per il ragazzo Rui, ma tutto è raccontato con ingenuità e fiducia nel mondo da Totsuko.
Un altro elemento distintivo è l'uso degli stacchi, che tengono spesso la protagonista al centro della scena, cambiando però l'ambiente intorno a lei, in salti temporali a volte lirici e a volte comici. Infine non manca di personalità il character design. Recensione ❯
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Un film razionalmente delineato, perfettamente autoconsapevole del posto che occupa e del modo in cui lo fa. Animazione, Avventura - USA, Giappone2024. Durata 130 Minuti.
Le gesta di Helm Hammerhand, il re di Rohan, e la creazione del Fosso di Helm, la roccaforte di Arda creata dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Espandi ▽
Le cronache della Terra di Mezzo sono affollate di epiche battaglie ed eroi leggendari, ma ci sono anche gesta meno conosciute raccontate di notte attorno ad un fuoco. Una di queste storie la ricorda Éowyn, la guerriera capace di abbattere il Re Stregone durante la Battaglia ai Campi del Pelennor, e si svolge quasi duecento anni prima della Guerra dell'Anello: Helm Mandimartello governa su Rohan, affiancato dai figli Hama, Haleth e Hera, come dal nipote Fréaláf.
Un giorno, durante un consiglio del regno, si presenta Freca, ricco possidente appartenente alla stirpe dei dunlandiani, chiedendo la mano di Hera per suo figlio Wulf; Helm rifiuta l'offerta, e nello scontro che ne segue uccide con un solo pugno Freca, scatenando l'ira di Wulf che giura vendetta.
Il film è un prodotto razionalmente delineato, addirittura quadrato, perfettamente autoconsapevole del posto che occupa e del modo in cui lo fa (cosa molto rara nell'orizzonte produttivo dei blockbuster hollywoodiani...). Recensione ❯
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Il film adatta una delle storie più famose e amate dai fan: quella che vede il protagonista combattere contro una delle minacce più grandi che gli siano mai capitate. Espandi ▽
Ainz è un lich, un mago non morto dal corpo scheletrico, ma in realtà è anche un ragazzo del 2126, ritrovatosi misteriosamente intrappolato nel corpo del suo avatar videoludico - dopo la chiusura del server del mondo di gioco che frequentava assiduamente. Da allora è però passato del tempo e Ainz ha radunato molti alleati e risorse in questo mondo dark fantasy ricco di divisioni e fanatismi, che lui intende unire sotto il proprio governo.
Per farlo ha un piano, dove ha un ruolo cruciale il demone Demiurgo, che opera come un maestro di intelligence tra doppi giochi e depistaggi. Ha infatti evocato un demone che sta devastando un regno vicino, in modo che questo chieda l'aiuto di Ainz, il quale conta di prenderne il controllo.
Tratto da una serie di light novel, Overlord - Capitolo del Santo Regno avrebbe forse ambizioni tragiche e nichiliste, ma sfocia in un film adolescenziale, autoreferenziale e pure politicamente inquietante. Recensione ❯
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Il viaggio di un uomo attraverso l'Estremo Oriente e della sua fidanzata che cerca di raggiungerlo. Espandi ▽
Miguel Gomes ha contribuito in maniera determinante a rendere una materia sempre più fluida la commistione di cinema documentario e di finzione. Grand Tour continua un discorso personale e lo porta in Estremo Oriente: la componente di finzione è ambientata nel passato ma è evidentemente girata nel presente, spesso in interni, anche a causa del lockdown da Covid-19. La suggestiva monocromia della fotografia e l’utilizzo di tecniche come l’iris rimandano però a un’epoca lontana del cinematografo. A rappresentare gli esterni sono invece immagini catturate da Gomes durante viaggi recenti in quei luoghi e il montaggio di vecchio e nuovo, bianco e nero e colore, documentario e finzione provoca l’effetto ossimorico desiderato dall’autore. Un effetto complessivo straniante, agevolato da un ritmo lento e suadente e dall’immersione in una vegetazione lussureggiante che culla lo spettatore in uno stato semi-onirico.Forse è cinema per iniziati, ma vale la pena provare ad avvicinarsi al culto del regista portoghese per poterlo apprezzare appieno. Recensione ❯
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Adattato dalla web novel coreana più venduta, il film presenta uno speciale riassunto della prima stagione e un esclusivo sneak peek dei primi due episodi dell'attesissima seconda stagione. Espandi ▽
Come si fa ad andare avanti in un mondo dominato dalla paura e dalla catastrofe imminente? Se lo domanda ogni giorno Sung Jinwoo, ragazzo coreano e hunter di livello E, il più basso, tanto che tutti lo deridono chiamandolo "l'Arma più debole dell'umanità". Sono infatti passati dieci anni da quando dei misteriosi gate si sono aperti su tutto il pianeta, collegando la Terra con reami popolati da creature oscure. A ciò è seguito il risveglio di alcuni esseri umani, ora divenuti hunter con capacità speciali dediti alla lotta contro i mostri e alla chiusura dei portali. Ed è proprio dentro uno di questi che Jinwoo perde la vita risvegliandosi come player di un misterioso Sistema, iniziando la sua scalata come hunter e forse come qualcos'altro.
L'emancipazione, e allo stesso tempo la scalata, dal e al mondo della fu "Arma più debole dell'umanità" continua nei primi due episodi della seconda stagione, mostrati in coda al mixed-by-Shunsuke iniziale, con i primi tentativi di allargare la sottotrama - che poi diventerà macro - del Sistema e le sue profonde implicazioni, sempre all'interno di questo sanguinario MMPORG che nelle sue ricadute critiche ci ricorda quanto sia proficua e ricca la narrazione di genere in Corea del Sud. Recensione ❯
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Un documentario sulla sofferta gestazione dell'ultimo capolavoro di Miyazaki, dolente riflessione sulla morte. Documentario, Giappone2024. Durata 120 Minuti.
Uno sguardo sul passato e sul futuro di Miyazaki e sugli eventi e le persone che hanno influenzato umanamente e professionalmente le sue opere. Espandi ▽
Il genio di Hayao Miyazaki è celebrato in un documentario che si sofferma sulla difficoltosa realizzazione di Il ragazzo e l’airone, ennesimo “ultimo film” del grande regista di animazione, seguito ad annunci di ritiro e clamorosi ritorni alla regia. Un documentario pervaso da riflessioni sulla morte e su come questa abbia portato via amici, colleghi e rivali di Miyazaki, ormai ottantatreenne, durante la concezione di un film che, inevitabilmente, si confronta con la caducità dell’esistenza umana. Come rendere interessante l'ennesimo doc su Miyazaki e sui suoi ritiri annunciati e ritrattati? Per Kaku Arakawa la risposta sta nel concentrarsi al massimo sui ritiri e sulle marce indietro, sulle eccentricità e i simbolismi dell'inafferrabile maestro (e inaffidabile narratore, su se stesso e sulle sue opere). Dopo Never Ending Man: Hayao Miyazaki Arakawa ritorna dietro la macchina da presa per un lavoro biografico sul sensei del cinema di animazione: una missione di vita condotta in maniera maniacale, inseguendo il soggetto del documentario tra pubblico e privato, cercando di carpire ogni riflessione espressa ad alta voce dal maestro, alle prese con dubbi esistenziali sempre più pressanti. Senza alcun ricorso alla voce narrante - a parlare è quasi esclusivamente Miyazaki, oltre al bonario produttore Suzuki – il dispositivo di Hayao Miyazaki e l’airone si affida a un montaggio frenetico e a riprese spesso condotte con camera a spalla, quasi “rubate”, per replicare il flusso dei pensieri di Miyazaki e per tracciare associazioni tematiche ed emozionali tra elementi biografici e opere del maestro. Recensione ❯
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Un affresco sociale, individuale e politico, dalla perfetta realizzazione grafica. Animazione, Azione, Fantascienza - Giappone2024. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quarto film del franchise ispirato agli omonimi manga e anime. Espandi ▽
L'avvento dell'epoca dei supereroi non è stata la salvezza del Giappone quanto la sua rovina, con le città ridotte a un cumulo di macerie e i pochi esseri umani rimasti privi di poteri continuamente attaccati da chi è più forte, più potente e più spietato. Perfino All Might, il supereroe per eccellenza, il Simbolo della Pace, è ora privo delle sue facoltà sovraumane dopo uno scontro terribile con il suo arcinemico, All for One. Ma non tutto è perduto, perché a pattugliare le strade e a garantire l'ordine ci sono l'erede di All Might, Izuku Midoriya, e i suoi compagni del liceo Yuei, tutti aspiranti eroi. Un giorno, però, appare sulla scena un misterioso individuo, Dark Might, con l'intento di spazzare via All Might e tutti i suoi discepoli per instaurare un nuovo ordine mondiale.
Best-seller manga, anime tra i migliori degli ultimi anni, My Hero Academia non è da meno neanche al cinema.
Un affresco sociale, individuale e politico sempre al centro del lavoro di Horikoshi, ma che qui, ancora una volta e sempre sulla scia dell'anime, trova perfetta realizzazione grafica grazie alle sequenze di lotta e distruzione nelle battaglie tra i detentori di quirk, dove l'uomo comune - lo spettatore? - non può far altro che assistere a bocca aperta. Impietrito o stupefatto che sia. Recensione ❯
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L'anime che mette faccia a faccia uno dei personaggi horror più famosi di Go Nagai e i cyborg creati da Shotaro Ishinomori. Espandi ▽
Diretto da Jun Kawagoe su soggetto e sceneggiatura di Tadashi Hayakawa, CYBORG 009 VS DEVILMAN vede per la prima volta insieme in un prodotto animato i fan delle due storiche saghe. Fonte di ispirazione per diversi lungometraggi animati e tre serie anime, Cyborg 009 è un manga ideato da Shotaro Ishinomori, originariamente pubblicato a puntate in Giappone dalla Shonen Gahosha sulle riviste Shonen Magazine e Shojo Comic. Devilman nasce invece come manga di Go Nagai pubblicato sulla rivista Weekly Shonen Magazine di Kodansha tra il 1972 e il 1973 e raccolto in cinque tankobon. L'opera dimostrò ben presto la sua essenza transmediale grazie alla serie televisiva anime della Toei Animation, all'adattamento OAV, alla trasposizione cinematografica live-action e ai numerosi manga spin-off. Con Mazinga Z e Mao Dante, Devilman è considerata fra le serie più famose dell'autore, tanto che l'anime contribuì negli anni Settanta allo sviluppo e al successo dell'animazione giapponese in quello che è considerato il suo decennio d'oro. Recensione ❯
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