Barbie |
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Un film di Greta Gerwig.
Con Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon.
continua»
Avventura,
Ratings: Kids+13,
durata 114 min.
- USA 2023.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 20 luglio 2023.
MYMONETRO
Barbie
valutazione media:
2,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fragilità biondadi gabriellaFeedback: 16376 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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domenica 6 agosto 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Di Greta Gerwig avevo già visto "Lady Bird", modesto film semiautobiografico , e l'ultima deludente rivisitazione di "Piccole donne", che mortifica lo spirito di indipendenza del libro ,che è ben consapevole del contesto socioculturale dell'epoca, aspetto che invece sembra ignorare la regista. Il tema femminile è sempre protagonista nei lavori della Gerwig non fosse per un eccessivo didascalismo , presente anche qui. Barbie complessivamente è un buon prodotto, confezionato e infiocchettato di rosa confettato o abbacinanti fucsia e flou, un luogo idilliaco e festoso dove ogni giorno è il giorno delle ragazze, ogni cosa è perfetta nel mondo dell’immaginazione, in questa società matriarcale tutte le donne sono belle e ricoprono ruoli di prestigio,( a parte qualche emarginazione, la Barbie stramba e la Barbie incinta), i maschi , i Ken zerbino, sono inutili accessori che stanno in spiaggia tutto il giorno senza sapere bene perché. Però è un attimo cadere dai tacchi a spillo poggiare bruscamente i talloni a terra e ritrovarsi con pensieri negativi, la cellulite e i piedi piatti, così la nostra protagonista, Barbie stereotipo, dovrà andare nel mondo reale e trovare la bambina che ha giocato con la bambola che la rappresenta per scoprire che nella realtà le cose sono rovesciate, vige il patriarcato , le donne non contano nulla e persino alla Mattel il corpo dirigente è formato da soli uomini. Grande delusione per Barbie, ma sensazionale scoperta per Ken che intende trasformare Barbieland in Kendom, dando luogo a una lotta tra sessi per riportare il giusto equilibrio, che in realtà dovrebbe partire da un’idea di uguaglianza ma che finisce per rimanere sul piano personale, prima bisogna capire cosa vuoi e prenderti il tuo tempo, scoprire chi sei veramente e uscire dagli schemi prestabiliti e accettarsi anche nelle imperfezioni, così alla fine è la Barbie stramba a prendersi la rivincita. Il film verte a un finale un po' caotico e contraddittorio, a mio avviso, inneggia ala libertà ma spinge verso la solitudine come unica scelta possibile, trascurando il fatto che il femminismo difende la libertà della donna, non il suo oggetto di scelta, quindi la libertà di essere o non essere madre, di essere o non essere moglie, cosa difficile da attuare se non impossibile in quanto ci vorranno millenni prima che Ken capisca chi è. Mettiamola così, non prediamolo troppo sul serio, il film va visto con leggerezza e disponibilità, senza porci inutili quesiti esistenziali, anche gli attacchi alla Mattel ( cooproduttrice del film), sono concordati se non scritti dalla Mattel stessa, perché la logica del profitto è non importa come ne parli, purché se ne parli e sopratutto ci guadagni , quindi se una bambola ha fatto uscire la gente di casa e affollare le sale, l’operazione è riuscita e se il film fa discutere, o meglio dividere ancor meglio. Parliamo degli interpreti, Margot Robbie è perfetta nel ruolo, ma Ryan Gosling si prende il podio, basta il suo inguardabile look biondo platino a renderlo irresistibilmente comico, e strano a dirsi, ma la sua frustrazione e struggimento inappagato di innamorato respinto è la cosa che rimane di più.
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